concorso di _ellina



Sono sola.

Intendo veramente sola.

Sono sicura che non tutti sappiano fino in fondo cosa vuol dire sentirsi soli. Essere soli è quando ti senti vuoto, insignificante, quando vedi che intorno a te la gente si diverte e tu non sei con loro, quando senti di non fare la differenza. Quando sei solo hai bisogno di qualcuno che ti capisca fino in fondo e che ti ascolti in qualunque occasione.

Ho le spalle al muro e sono rannicchiata su me stessa. Ginocchia al petto e testa china.

Sul mio viso le lacrime scorrono inarrestabili e mi gocciola il naso.

Se chiudo gli occhi vedo, come in un incubo, lo schermo del mio cellulare, il visore del mio computer coperti di insulti e discriminazioni, parole marchiate a fuoco nella mia mente e nel mio cuore.

Mentre nella mia testa accade il finimondo, tra i mille pensieri che si susseguono, emerge una considerazione. Una cosa che ormai è diventata un dato di fatto: non mi sarei dovuta aprire con qualcuno su un social.

Ero in cerca di amicizie, ero inesperta, volevo che qualcuno mi vedesse per come ero dentro e non per che taglia di reggiseno porto. Volevo trovare un' amica, qualcuno che non mi giudicasse, qualcuno capace di vedere il buono che c'è in me, qualcuno che non mi distruggesse dall'interno.

Ma adesso ho capito una cosa: anche nel mondo dove regna l' anonimato si può perdere se stessi, non sapere chi si trova dall' altra parte è un' arma a doppio taglio.

Alzo lo sguardo, intorno a me regna il caos più totale. I miei amati libri sono disseminati sul pavimento, i vestiti che solitamente sono piegati sulla seggiola ora sono a terra come un mucchio di stracci inutili. Il mio cellulare si trova dall' altra parte della stanza, schermo in frantumi e cover spezzata, ormai inutilizzabile, ormai innocuo.

Nella mia testa però riesco ancora a sentire gli insulti di Spaffy95, hOlly857 e Yuocku57. I loro messaggi minatori mi perseguitano, anche dopo aver detto loro di smetterla, anche dopo averli segnalati, nessuno fa niente per fermarli. È come se fossimo agli Hunger Games, chi è più forte sopravvive, chi è debole soccombe, ucciso e schiacciato dalla cattiveria degl' altri.

Sono entrata in rete per qualcosa di positivo, ma l'Odissea che sto vivendo è tutt' altro che positiva.

Piango ormai da ore.

Ormai sono mesi che questa cosa va avanti.

"La situazione cambierà" era la frase che mi ripetevo più spesso e mi ripetevano i miei genitori ma la situazione è rimasta la stessa, se non peggiorata.

Sono arrivata ad un punto di rottura, non posso più sopportare di essere presa in giro da persone che non sanno un emerito cazzo di quello che passo ogni giorno!

Non posso più guardarmi allo specchio e vedere il riflesso di uno zombie che cammina.

Non posso permettere agli insulti che mi vengono lanciati di avvelenare il mio cuore.

Non posso dargli la possibilità di affondarmi un' altra volta.

Devo cambiare. Cambiare per me stessa, non perché gli altri mi hanno obbligata a farlo, ma per diventare una persona migliore.

Ora ho capito che spesso le persone che scrivono e che insultano dimenticano che hai un cuore, dimenticano loro stessi di avere un cuore, dimenticano che le parole fanno a volte più male delle mani.

La parola ha un grande potere, non sottovalutatelo, MAI.



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