Caleo

"Dddddiiii chiii chii è staaa l'idea dii farrre una gitaaa innn monnttaaaggna?" cavoli stavo veramente morendo di freddo, il tronco ruvido premeva sulla mia pelle pallida che si sta già arrossando a causa delle curve imperfette del legno e quel poco sole era oscurato dalle nuvole, c'era un arietta parecchio fastidiosa, mi giro verso Percy che sta arrossendo come un wurstel abbrustolito da Leo (e fidatevi so di cosa sto parlando), oh padre è stato lui... Nooo ma perché c'è le ha lui tutte le idee Stupide almeno mi potevo vantare di avere il ragazzo più stupido del mondo invece no, porco stige, mi avvicinò a Leo così da potermi riscaldare (No, non è sfruttamento minorile) "Ehi baby stai un  po' Parada"  gli lancio un occhiataccia, odio quando fa così ma lo adoro allo stesso tempo(poche idee molto confuse). Improvvisamente arriva una folata di vento e io Annabeth e Hazel rabbrividiamo, Percy servizievole com'è si gira verso Annie e gli porge la giacca, lei approva con un sorriso..  Frank non avendo una giacca si toglie la maglietta e la da a Hazel, io mi giro verso Leo che si sta bevendo una cioccolata calda e si sta riscaldandosi con dei fuocherelli sulla mano, poi vedo che si avvicina al borsone e tira fuori una felpa, finalmente un po' di buon senso, si gira verso di me, ma non sta guardando me ma... "Hey Zhang tieni starai morendo di freddo"
Io divento rossa quasi quanto Percy, vedo i due neuroni di Leo che si guardano e si odiano, ma  che cos'ha nella testa le Scimmie che Ballano?! "Dai chica stai calma"
"Io non ti conosco" mi giro verso Annie e mi siedo vicino a lei che comincia a parlarmi dell'architettura dell' Empire State Building, io da brava amica annuisco e cerco di capirci qualcosa ma è peggio che ascoltare Leo.
Frank esclama:"andiamo a fare una camminata così  raffreddano un po' gli animi" notando la tensione che c'è nell'aria
"Fidati il mio animo è più che freddo" esclamò io alzandomi dalla panchina, Leo mi viene dietro "Dai Cal" io continuo ad andare avanti nonostante lui continui a chiamarmi e gli altri saggiamente non si seguono "Cal aspet.. " ma lui si interrompe di colpo, mi giro di scatto e noto la scarpa di un meccanico, Leo se vogliamo puntualizzare, sul ciglio di un burrone ma di lui non c'è traccia. "Leo.... Leoooo.. Leoo dove sei?!!" mi assale il panico.. Ho il terrore che sia caduto in quel burrone... Fortunatamente qualche roccia più in basso c'è Leo con i pantaloni strappati sulle ginocchia, i capelli castani arruffati, ha qualche taglio sulle labbra le sue stupende labbra e sulle braccia.. Zoppica un poco ma apparte questo sta benone, dai!
"Leooo" strillo, lui si gira di scatto con la sua solita aria comica da folletto di biancaneve  barcolla un poco ma poi sembra stabilizzarsi sulle sue gambe ferite.
"Leo stai lì ora scendo, aspetta" mmmm... Devo trovare il modo di scendere lì sotto senza ammazzarmi possibilmente, diciamo se si può evitare e poi riportarlo sopra.. Non voglio allarmare gli altri ma non credo di riuscire a scendere attraverso la parete rocciosa, è ricoperta di lastre di ghiaccio ed ha pochi appoggi, potrei.. Leo interrompe il corso dei miei pensieri dicendo "Tranquilla Chica io di qui non mi muovo, però forse tu dovresti sbrigati, sai il mio amico masso qui sotto non so quanto reggerà"
"te l'avevo detto di mangiare meno alla festa di Percy" ribatti io facendo spallucce cercando di stemperare la tensione.
"Mentre io cerco il modo di farti uscire di lì puoi cercare di non impazzire?" lui risponde semplicemente "io e Freddy ti aspettiamo" indicando l'unica sporgenza che lo separa dalla morte.
Volevo provare a evocare uno spirito del vento ma mi avrebbe sfinito... Però se è per Leo.. Mmm..
Chiudo gli occhi e cerco di meditare, di evocare alcuni spirito del vento quando sento cenerentola parlare "Mamacita potresti evitare di dormire in questo momento, questa notte non mi pare che avvessi tanta voglia di dormire (liberi di pensare male)" io lo ammazzo se non lo ammazza Freddy "Valdez puoi stare muto" mi concentro nuovamente e questa volta mi da retta, sorrido quando lo sento dire "ohhh" e lo vedo volare oltre il bordo del precipizio, lui saggiamente tiene quel forno che si ritrova come bocca chiusa e atterra sano e salvo.
Mi avvicinò a lui preoccupata e lo abbraccio, l'odore di tabacco e olio per motori mi invade le narici e mi fa impazzire.
Prendo un lembo del mio vestito strappandolo con forza (Afrodite does not approve)
"Stai fermo" gli raccomando, avvicino la stoffa azzurra al suo labbro e lo tampono con delicatezza, sento la pressione dei suoi polpastrelli sui miei fianchi, noto che mi fissa le labbra "Ti vorrei baciare, tu cosa vorresti"
"che stai fermo con queste dannatissime, bellissime ma dannate labbra" sorride
"ti amo"
"anche io mi amo" ribatte lui
"Gne Gne gne" intreccia le mani alle mie e ci dirigiamo all'accampamento.

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