Momento di gloria


Concorso "Fantasy Pub" di Fantasy_IT

Un'antica leggenda celtica narra dell'esistenza di una porta che collega il nostro mondo con quello delle creature fantastiche. Green door, così viene chiamata. Si tratta di una porta magica che si apre solo per pochi giorni ogni anno. Giorni in cui gli uomini si rintanano nelle case e barricano le porte, terrorizzati da ciò che quegli esseri malevoli potrebbero fare loro.

Tuttavia, se si chiedesse alle creature fantastiche il proprio parere risponderebbero che l'unica porta verde veramente interessante è quella del Fantasy Pub. Specialmente il giorno di San Patrizio.

-Proprio così, quella del Fantasy Pub- dice tra sé e sé il folletto Effie mentre saltella impaziente davanti all'ingresso.

Oggi è il grande giorno, quello per cui si prepara da un anno esatto. Finalmente avrà la sua rivincita nella tanto attesa gara di bevute. Dopo essere arrivato ultimo l'anno passato si è allenato tanto per migliorare la sua prestazione, con grande disappunto della moglie.

-Effie!- gli grida ogni volta che rientra a casa a tardi, ancora ebbro della serata trascorsa con gli amici al pub -Sei un tale irresponsabile! Alla tua età ormai dovresti essere...

Ma Effie non sa cosa dovrebbe essere, sia perché non ha mai ascoltato la moglie fino alla fine del rimprovero sia perché, se anche lo avesse fatto, sarebbe stato troppo ubriaco per ricordarlo.

A volte proprio non la sopporta quella folletta: sempre a urlargli dietro "Effie, hai fatto quello?" oppure "Effie, non fare quest'altro!". Certi giorni deve proprio staccare la spina e andare al Fantasy Pub a bere con gli amici una pinta o due (o tre oppure quattro, tanto nell'ultimo anno è stato tutto allenamento).

Per questo pensava di essere pronto per quella gara dell'anno passato, quando quei tre l'avevano sfidato. E invece era stato letteralmente stracciato. Tuttavia si era divertito così tanto (per quello che riusciva a ricordare) che aveva accettato volentieri quando Nodgart il nano aveva proposto di ritrovarsi lì esattamente un anno dopo per ripetere la gara.

-Troviamoci al pub quando la notte stende il suo nero manto sul mondo-aveva detto. Indicazione temporale piuttosto vaga ma purtroppo nel mondo delle creature fantastiche non si dispone di metodi migliori.

In ogni caso Effie è quasi certo di essere arrivato al momento giusto. Infatti, quando entra nel locale afoso e puzzolente vede subito Rock l'orco e il troll già seduti al bancone, il primo che allontana un boccale di birra dal secondo per evitare che inizi a bere prima del tempo.

Se c'è una cosa che ha sempre stupito Effie è che i troll non si siano già estinti da tempo. Al di là dell'aspetto grottesco, tutto pustole e croste, possiedono infatti un'intelligenza tanto bassa da non riuscire nemmeno a scandire le parole. Per questo Effie non saprebbe dire con certezza quale sia il nome del suo compagno, ma se proprio dovesse chiamarlo userebbe una sequenza di grugniti che suonerebbe più o meno "Grschieflm".

D'altra parte il folletto considera gli orchi il gradino evolutivo al di sopra dei troll, sempre brutti e poco furbi, ma quanto meno senza escrescenze sulla pelle e in grado di parlare in maniera comprensibile.

Per questi motivi non aveva mai avuto nessun rapporto né con orchi né con troll, ma aveva dovuto in qualche modo ricredersi da quando si era trovato a passare con loro le serate al pub.

-Tu no potere bere: noi aspettare Effie e Nodgart- sta dicendo in questo momento Rock al troll.

-Eccomi eccomi, sono qui!- si annuncia il folletto balzando agilmente su uno sgabello alto quasi quanto lui e di certo più pesante (Effie ha sempre dato alla sua corporatura minuta la colpa di non riuscire a contenere grandi quantità di birra).

-Grrrtsch- lo saluta il troll con un ampio sorriso sdentato.

-Dove essere nano?- si lamenta invece l'orco, chiaramente stanco di aspettare, sbattendo un pugno sul tavolo. Tutti e tre si voltano a guardare la porta come se bastasse nominare Nodgart per farlo comparire.

-E pensare che i nani sono famosi per la loro puntualità- commenta Effie dondolando sullo sgabello.

-Folletto, tu stare fermo! Tu fare venire me mal di mare.

-Com'è nervosetto Rock- Effie ammicca a Grschieflm -Forse teme che tu lo batta un'altra volta.

Il troll comincia a grugnire, chiaramente divertito dalle parole del folletto.

-Si, voi ridere di me. Che belli amici essere- borbotta l'orco con espressione arrabbiata, anche se è evidente che sta cercando di trattenere un sorriso.

L'oste, un fauno altissimo, si avvicina, mentre cerca di togliere le macchie più grosse dal bancone. -Quando arriva l'ultimo concorrente?- chiede loro impaziente -Siamo tutti qui in attesa.

-Tutti?- Effie comincia solo a questo punto a guardarsi intorno. Tutti i tavoli sono disposti a semicerchio intorno al bancone e centinaia di occhi di centinaia di creature diverse stanno fissando i tre contendenti, carichi di aspettative.

-Rock, come abbiamo fatto a diventare così famosi?- domanda imbarazzato.

-Colpa di quella capra- risponde l'orco, indicando l'oste -Lui dire tutti che stasera esserci sfida molto importantissima. Stupida creatura.

Il troll invece non sta più nella pelle all'idea di essere, per una volta, al centro dell'attenzione. Finalmente Effie riesce a dare un senso al sorriso ebete che ha notato sulla faccia di Grschieflm fin dal momento in cui è entrato.

Pian piano, con il passare dei minuti, un po' dell'eccitazione del troll comincia a contagiare anche il folletto, che riprende a fissare la porta impaziente, senza riuscire a stare fermo.

Quando finalmente Nodgart apre la fantomatica porta verde del Fantasy Pub ormai l'atmosfera ha raggiunto le stelle, tanto che il nano si sente quasi travolgere dalla corrente di aspettativa che lo investe appena entra.

-Miei carissimi commilitoni, cosa succede qui dentro? Perché tutti questi simpatici avventori ci osservano con cotale attenzione?- chiede con la classica parlata forbita dei nani mentre si avvicina dondolando a causa delle sue tozze gambette. Ma anziché rispondergli Rock lo attacca, sputacchiando: -Era ora! Noi aspettare tantissimo tempo!

-Tanto tempo? Ma come è potuto accadere? Sono arrivato puntualissimo, precisamente quando la notte con il suo nero manto copre il mondo.

Rock fa giusto in tempo ad aprire la bocca per ribattere nuovamente prima che Effie tiri con incontenibile energia Nodgart verso uno sgabello lasciato vuoto apposta per lui.

-Dai dai, siediti, che finalmente cominciamo- il folletto parla così veloce che quasi si mangia le parole. L'oste non se lo fa ripetere due e si precipita a riempire i primi boccali, veloce quanto glielo permettono le sue zampe da capra.

Quando finalmente Nodgart riesce ad arrampicarsi su quello sgabello tremendamente alto e ognuno dei quattro amici ha davanti a sé la propria birra la locanda è ormai piena all'inverosimile. Nemmeno una minuscola fatina dell'aria riuscirebbe più a entrare.

Effie è radioso: tutta quella gente. Lì per lui. Vede i folletti che si accalcano dietro il suo sgabello per avere una visuale migliore del loro nuovo idolo, mentre parlano concitati e lo indicano. Qualcuno ha già bevuto troppo e non riesce a stare seduto sulla panca, ma comunque sembra intenzionato a non andarsene prima della fine della gara.

Poi improvvisamente cala il silenzio. Effie si volta nuovamente verso l'oste, che ha alzato le sue braccia pelose per richiamare l'attenzione. Lo stomaco del folletto fa una capriola.

-Benvenuti alla seconda edizione della sfida "Il pozzo senza fondo". A contendersi il titolo di Re della Birra questa sera ci sono i rappresentanti di quattro delle specie che più frequentano il nostro amato Fantasy Pub.

Una voce rompe per un attimo il silenzio: -Dall'anno prossimo potranno partecipare anche le fate, vero?

-Certo, miei cari- risponde il nano -La nostra sfida può diventare la sfida di tutti. Saremmo ben contenti di far diventare questo gioco, nato per il diletto di quattro avventori divenuti amici, un'occasione di ritrovo annuale per tutti coloro che vorranno partecipare.

-Tusgggrschh!- esclama il Grschieflm, come a voler sottolineare il concetto, mentre tutti gli altri troll grugniscono con lui in sottofondo.

-Pronti alla sfida?- l'oste deve gridare per sovrastare il baccano.

-Si si, prontissimi!- Effie quasi salta sullo sgabello.

-Che la gara abbia inizio!

Il boato che segue le parole dell'oste è tanto assordante che Effie è per un attimo tentato di tapparsi le orecchie. Ma solo per un attimo, prima che quelle voci scendano come dolce miele fino al suo cuore, scaldandolo fin dentro l'anima.

In fondo lui non è che un umile folletto, che di giorno fatica per portare a casa un po' di pane mentre la sera si lascia sedurre dal richiamo del pub e dei suoi divertimenti. Nulla di particolare è mai successo nella sua vita.

Ma ora, per la prima volta, si sente quasi un eroe.

È ormai assolutamente sicuro di star sorridendo come un ebete, esattamente come il troll poco prima. E questo lo riscuote: non ha tempo ora per perdersi in pensieri, c'è una gara da vincere!

Quando Effie afferra il suo boccale Rock ha ormai quasi finito la prima pinta e sembra assolutamente intenzionato a vincere: evidentemente gli rode troppo l'anima il secondo posto dell'anno prima. Ma Effie se lo sente dentro: quest'anno è troppo pronto per non avere la vittoria in pugno.

Appena porta il boccale alle labbra un'ovazione ancora più rumorosa si alza dai folletti mentre saltellano sulle sedie per l'eccitazione.

"Se solo mia moglie mi vedesse ora!" è il primo pensiero di Effie.

A voler essere sinceri quella folletta è sempre stata il suo primo pensiero, anche se a volte lei sembra dimenticarsene. Come vorrebbe che lo amasse ancora come un tempo, quando erano giovani e spensierati. Certi giorni invece lei pare non fare altro che biasimarlo.

Ha intanto finito il primo boccale e si sente ancora perfettamente sobrio. Si avventa quindi sul secondo e lo butta giù il più velocemente possibile. I folletti dietro di lui sembrano impazziti: rimbalzano come molle su tutte le superfici, comprese le teste pustolose dei troll, che da parte loro ormai grugniscono senza alcun freno.

Questo è quello che Effie riesce a vedere dopo due pinte. Alla quarta (o era la quinta?) la sua percezione del locale diventa molto più confusa. A un certo punto gli sembra di vedere Nodgart cadere sconfitto dallo sgabello, mentre l'oste appannato segna qualcosa su una lavagnetta. Se solo il folletto riuscisse a leggerlo!

Allunga il braccio verso il fauno per chiedere un'altra pinta, ma nel farlo butta accidentalmente in terra i boccali ormai vuoti, che cadono con un gran fracasso. Ma il pubblico grida così tanto che non se ne accorge nessuno.

Il folletto trangugia la nuova pinta e gli sembra ormai di esplodere. O di spiccare il volo? Ormai tutto è così confuso...

Si accorge vagamente che Rock ha cominciato a vomitare. Cerca il fauno con gli occhi per vedere cosa segnerà sulla lavagnetta, ma non riesce a trovarlo.

Sono rimasti in piedi solo lui e Grschieflm. Un moto di esultanza lo attraversa mentre afferra l'ennesimo boccale. Vincerà. Quest'anno vincerà.

Ma riesce solo ad arrivare a metà prima che la testa cominci a girargli così tanto da costringerlo a rotolare giù dallo sgabello e a sdraiarsi in terra. Un milione di facce si affannano davanti ai suoi occhi e stanno tutte ridendo.

"Ho vinto?" si chiede, speranzoso. Volge lo sguardo verso Grschieflm. I troll lo stanno portando in trionfo per tutta la locanda facendolo rimbalzare sulle loro forti braccia, mentre l'oste gli poggia in testa una corona di latta.

Non fa nemmeno in tempo a rattristarsi che all'improvviso un volto si impone su tutti gli altri. All'inizio Effie non riesce a metterlo a fuoco, anche se occupa tutto il suo campo visivo. Eppure... eppure è solo un'impressione. Non occupa davvero tutto il suo orizzonte. Al contrario, è un volto nascosto tra la folla, anonimo. Ma a Effie sembra che catturi tutta la luce della stanza. Se non sapesse che è impossibile potrebbe giurare che si tratti di sua moglie.

A guardarla bene però sembra davvero lei, con le sue trecce verdi e gli occhi caldi. Il folletto si concentra su quell'unico volto e tutto il resto scompare, diventando solo un rumore di sottofondo.

Perché quella è davvero sua moglie, che gli sorride e batte le mani per lui.

E per Effie si tratta della vittoria più grande.

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