Esisteva tanto tempo fa una banda di ladri e malfattori, dotati del potere di trasformarsi in animale diverso dal normale. Un giorno però si divisero e ognuno andò per la sua strada.
Colui che era in grado di diventare un orso dalla forza poderosa decise di andare sul monte del massacro. Era chiamato così per un'antica leggenda secondo la quale colore che abitavano là sopra erano discendenti degli antichi uomini lupo, e quindi ne avevano ereditato l'aggressività e la ferocia. L'uomo-orso era una persona molto superstiziosa, ma non per questo avrebbe rinunciato ad andare in quel luogo sperduto. Anzi, loro erano le persone ideali per allenarlo e farlo diventare ancora più forte.
Ma non fu il benvenuto, anzi. Appena arrivato nessuno gli rivolse la parola, e quando fu lui a chiedere informazioni ottenne solo minacce. Decise allora di andare direttamente dal capo di quella piccola comunità.
Cercó di parlare civilmente, ma anche lui sembrava infastidito dalla sua presenza. Essendo stufo di quel comportamento, egli perse la calma e urló addosso al capo, domandandogli il motivo per cui nessuno gli rispondesse. Il discendente degli uomini lupo si infurió, e cominciò a sbraitare. Abitanti spuntarono nella capanna, e tra di loro si fece largo un giovane, che appena gli fu davanti lo sfidó a duello. Lui ovviamente accettó.
Bastò un'ora per organizzare il tutto, e il brigante si preparó togliendosi i vestiti che gli sarebbero stati d'intralcio. Da mezzo nudo i suoi muscoli erano evidenziati dal suo colorito acceso e dai capelli rosso sangue. Lo scontro iniziò, e il bandito si trasformò subito in un orso bruno enorme, che percosse violentemente la terra. Invece, il suo avversario si mise a quattro zampe e cominciò a ringhiare. Fu solo un attimo. Se lo ritrovó al collo, attaccato come una sanguisuga. Andò nel panico : sentiva la carne staccarsi e i muscoli strapparsi. Rimase fermo per mezzo minuto, tanto era il suo terrore verso quel giovane, anzi, quella bestia! Ma improvvisamente si risveglió, prese il ragazzo tra le braccia e lo gettó a terra con un impeto tale che si sentirono tutte le ossa del discendente scricchiolare e spezzarsi. Dopo qualche movimento disarticolato cessò di agitarsi, e morì. Ma l'uomo-orso stava perdendo troppo sangue, e sembrava che nessuno avesse intenzione di aiutarlo. Una volta finita l'adrenalina cominciò a girargli la testa e svenne. Morì così, disteso nella polvere sporca del suo sangue che continuava a colare.