CAPITOLO 2

Jeff è sdraiato nel suo letto, con gli occhi puntati sulla porta di legno della stanza. Vive in una casa di periferia, rimasta vuota a seguito delle morte dei vecchi proprietari, molti anni prima. È una casetta singola, che si alza su due piani; il pavimento è un pò scricchiolante, ed alcune porte sono rotte, ma per Jeff quel luogo è l'ideale per nascondersi.
Si alza dal letto con fare svogliato, ed infila la felpa, coprendo il torso magro. Si avvicina alla finestra rotta e si appoggia con la spalla al muro, osservando le cime degli alberi leggermente mosse dal vento. Davanti alla vecchia casa si estende per molti metri un bosco di grossi castagni, che sale e poi scende dietro ad una collina. È pieno di rovi ed erbacce, per questo nessuno vi passeggia mai; e questo per Jeff non può che essere un vantaggio.
Stiracchia la schiena e sospira, ma proprio quando sta per tornare con la testa dentro nota uno strano movimento tra gli alberi; si blocca e mette a fuoco l'immagine: è una donna.
Il killer sorride malignamente. La situazione è piuttosto strana. Che ci fa una donna, sola, in quel posto?
Ma Jeff non ha bisogno di alcuna risposta; già sente l'irrefrenabile bisogno di uccidere assalirlo. Affonda la mano destra nella tasca della felpa ed impugna il coltello, per poi fiondarsi in una corsa folle giù dalle scale traballanti. Esce sbattendo la porta, e si nasconde subito dietro ad un albero. La donna si guarda intorno spaesata; deve aver sentito il rumore. Ovviamente.
Jeff preme la schiena contro al tronco dell'albero e sporge il viso quanto basta per osservare la vittima. È una donna sui quaranta, magra, con dei lunghi capelli neri, e una faccia da stronza. Il ragazzo sorride e stringe l'impugnatura del coltello, ma proprio in quel momento lei grida:
-Apollo!!?-.
Apollo? C'è qualcun altro con lei? Non è sola?
Jeff si guarda intorno, ma ciò che vede arrivare non è un uomo, ma un cane. Un cane dal pelo folto e grigiastro si avvicina alla donna correndo con la lingua di fuori. Ha l'aria di essere piuttosto vecchio.
-Quante volte devo dirti di non allontanarti, maledetto cagnaccio!-.
Un altro brivido di follia percorre il corpo del killer. "Prima la troia o il cagnaccio?" pensa accarezzando la lama.
"Prima la troia!".
E veloce come un fulmine scatta in avanti rivelando la sua posizione; la donna cerca di urlare, ma non fà neanche in tempo. La lama di raggiunge la sua gola e la trancia prima che possa emettere qualunque tipo di suono. Il cadavere insanguinato si accascia istantaneamente a terra, e Jeff si volta verso il cane.
Lui è ancora lì, in piedi, a guardarlo.
Il ragazzo ride stringendo le spalle compulsivamente, e scatta ancora verso la bestia. La lama affonda con facilità aprendo un ampio squarcio sul suo fianco.

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