CAPITOLO 10

-Toy!- esclama Jeff, facendo sparire di colpo il sorriso sadico che si allargava poco prima sul suo viso. -Aspetta-.
Apre la finestra spingendola con i palmi dalle mani, e sporge fuori la testa.
-Dai, salta dentro!-.
Il cane sembra capire; indietreggia di un paio di passi, prende una bella rincorsa e si dà un forte slancio spingendo sulle zampe posteriori. Atterra proprio sul cornicione della finestra; alla faccia del cane vecchio!
-Ciao, bello- ridacchia Jeff abbracciandolo forte.
Toy atterra sulla moquette e si guarda intorno, odorando il tanfo di sangue che riempie la stanza. Si avvicina ai cadaveri e li osserva, guaendo. Non sembra affatto felice.
-Oh, Toy- dice il killer avvicinandosi a lui -Non guardarli, ok? Seguimi, che vedo se riesco a trovare qualcosa da mangiare-.
Jeff si dirige alla cucina, ed il cane annusa un ultima volta i cadaveri prima di corrergli dietro.
-Perfetto- esclama il ragazzo osservando l'abbondante contenuto del frigorifero. Estrae una fila di salsicce, e le porge a Toy, che le afferra con la bocca senza fare complimenti; poi cerca qualcosa anche per sé e si sistema a sedere al tavolo.
Non mangia da più di tre giorni.
Mentre mastica con voracità, volge lo sguardo sul cane che, seduto a terra, si gusta il suo pasto. Piega la bocca in un lieve sorriso, quando Toy ricambia il suo sguardo.
-Come hai fatto a trovarmi?- chiede scuotendo il capo. Toy inghiotte l'ultima salsiccia e guaisce scodinzolante, mentre appoggia le zampe anteriori sulle gambe di Jeff.
-Ne vuoi acora, eh?- ridacchia lui alzandosi in piedi. Apre il frigo e ed afferra una bistecca. -Si tratta bene il cucciolotto- dice mentre il cane la afferra prontamente con le fauci. Lo osserva in silenzio, con un sorriso soddisfatto dipinto sulle labbra. È bellissimo vederlo così felice, scodinzola come se quel pezzo di carne fosse la cosa più preziosa del mondo.
-Dai, andiamo- esclama poi avviandosi a passo lento lungo il corridoio. Toy inghiotte l'ultimo pezzo di carne e si affretta a seguire il suo padrone, saltarellando felice.
Jeff si siede sul cornicione della finestra e salta di sotto, atterrando sull'erba umidiccia del prato. Si guarda intorno: la città dorme, e tutto è buio e silenzioso. Non pare esserci nessuno nei paraggi.
Toy salta poco dopo di lui, e si ferma al suo fianco. Il ragazzo abbassa una mano e gli fa una calda carezza, prima di riprendere a camminare. Nel silenzio può sentire solo i suoi stessi passi, e quelli di Toy che lo segue a non più di un metro di distanza. È così piacevole la sua compagnia, si inizia a chiedere come abbia fatto per tutto questo tempo a stare da solo.
È ovvio che la compagnia di un animale non è la stessa cosa, ma questo gli porta alla mente i ricordi della sua vita precedente. Quella di Jeffrey Woods, e non di Jeff che Killer. La sua famiglia, il suo fratello Liu, la scuola, il quartiere in cui è cresciuto. Tutto ciò che faceva parte della sua vita normale, insomma. Certo, non era mai stato un bambino felice; ma almeno la sua vita era quasi come quella degli altri.
Adesso invece.... Seppur non volesse ammetterlo nemmeno a se stesso, odia profondamente ciò che è diventato. Il dolore altrui è l'unica cosa che dà sollievo all'immensa sofferenza che si porta dentro, ma non per questo approva ciò che fa.
Sa di essere malato. Sa di essere schiavo di se stesso, della sua follia.
E allo stesso tempo, sa di non avere scampo. Una deviazione mentale di questo calibro non guarisce.
-Dai, bello!- esclama sul ciglio della porta del suo rifugio, per incitare il cane ad entrare. Lo fa a sua volta non appena Toy varca la soglia, e richiude alla meglio la porta scardinata. C'è una bella differenza tra la casa che ha appena lasciato e questa: qui i muri sono ammuffiti e scrostati, il pavimento è marcio, ed il tetto bucato in più punti; ma questo è il suo rifugio, il suo piccolo spazio personale, nonché l'unico posto al mondo in cui si sente sé stesso.
Si adagia sul letto, per farsi una dormita, ed il cane si affretta a salire con lui. Si sistema al suo fianco e poggia la testa sul suo petto.
Jeff ricambia, avvolgendo un braccio attorno alla schiena della bestiola.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top

Tags: