-Paura-
Oggi vi svelerò un segreto! Sapete, ho scoperto come farsi una marea di soldi. Volete che vi confidi come fare? Immagino di sì. Ok, ve lo spiego ma... prima ditemi: chi di voi non ha mai provato la paura?
Non necessariamente il morboso terrore di qualcosa di spaventoso. Il famoso mostro nascosto nell'armadio, per intenderci.
Tutti infatti prima o poi ci ritroveremo ad avere paura. Paura del buio, paura degli esami, paura di un colloquio di lavoro, paura di non essere all'altezza; paura degli altri, paura di ammalarsi... paura di morire.
Questa è la mia storia, cari lettori. Io mi chiamo Mark. Ho venti anni e sono inglese. A prima vista sono un normalissimo ragazzo come tutti quelli della mia età. Un giorno però la mia vita è stata stravolta completamente.
Dovete sapere che anche se cerco di nasconderlo, io sono un fifone. Ebbene sì, ho paura di tutto. In particolar modo, ho paura della morte.
E così non vado al mare perché ho paura di annegare, non vado in montagna perché ho paura delle valanghe, non vado in aereo perché temo che possa precipitare...
Figuriamoci, non pratico nessuno sport. Potrei fratturarmi un osso e se poi l'arto andasse in cancrena e morissi?!
Non mangio pesce. Una lisca potrebbe soffocarmi.
Non uso la tecnologia, telefoni, pc, tv... le radiazioni sono causa di tumori... Ho paura di contrarre il cancro. Anche per questo non fumo. "Il tabacco uccide" ...c'è scritto persino sul pacchetto! Non sono stupido! Non le tocco nemmeno quelle cose là!
Quando c'è il temporale me ne sto chiuso in camera, lontano dalle finestre, dall'acqua e dagli elettrodomestici. Ho paura dei fulmini!
Ma... visto che ormai si è capito che razza di fifone sono, vi spiego cosa mi è successo circa un mese fa. Da allora la mia vita è cambiata decisamente in meglio!
Dunque, mi trovavo al supermercato a fare la spesa per la mia cara mamma. All'uscita, nel parcheggio, mentre mi strofinavo bene le mani con il disinfettante (sì, ho letto su un giornale che la parte del carrello dove si posano le mani è piena di germi e batteri, visto che la toccano in tanti! Non vorrei che mi si contagiasse una malattia che mi porti alla morte!) un uomo si è avvicinato con fare misterioso.
-Sei Mark Olsenawen? -mi ha detto sottovoce.
-Sì... Chi lo vuole sapere...? -iniziavo a tremare io per timore di chi fosse quel tipo dal folto barbone grigio.
-Non ha importanza chi sono io. Sappi solo che mi manda tuo padre.
-Mio padre?! -lo shock era talmente forte che temevo di morire per infarto. -Mio padre... mio padre è morto...! Come...
-Tuo padre è vivo. E mi ha mandato a cercarti. Devi assolutamente venire con me. Sali in auto.
-No non vado mai in macchina! E se poi facessimo un incidente?
-Sam, mi aveva detto che avresti risposto così. Ti assicuro che non ti succederà niente. La macchina è dotata di cinture, airbag e quant'altro. Tutto per la tua sicurezza.
-E come faccio a sapere che non sei un impostore?! Mio padre è morto. E tu potresti semplicemente essere un assassino. Vuoi uccidermi?! -avevo detto girando poi la testa verso la guardia giurata, lì a pochi passi da me.
-Tuo padre Sam ti conosce molto bene. Mi aveva detto che avresti reagito così. Per questo mi ha dato il "ciondolo". -sollevando la mano increspata mi aveva mostrato quella macchinina di metallo dorato che avevo da quando ero piccolo.
Me l'aveva regalata mio padre ed io l'avevo riposta nella bara, prima che venisse seppellito. Gli occhi mi si appannarono dalle lacrime.
-Allora, adesso vieni con me? -aveva detto la voce roca dell'uomo senza nome.
-Sì ma... -avevo ancora dei dubbi. -E chi mi dice che tu non sia un ladro che apre le tombe per rubare ciò che di prezioso c'è dentro?! Chi me lo dice?!
-O Dio... sei peggio di tuo padre! Comunque mi aveva detto che non sarebbe stato facile convincerti a fidarti di me e così mi ha detto di darti un'altra prova.
L'omone aveva iniziato a cantare una canzonetta che aveva inventato il mio caro papà e che soltanto io e lui conoscevamo.
-Non ci posso credere... -di nuovo le lacrime spingevano ai bordi delle mie ciglia per riversarsi giù. -Tu come sai questa canzone?
-Te l'ho detto: mi ha mandato Sam, tuo padre. -aveva smesso di cantare lui visibilmente imbarazzato, sicuramente forzato ad esibirsi.
-E mi porterai da lui?
-Certo. È questo il motivo per cui sono qui.
Subito eravamo entrati in auto. Avevo trovato un casco sul sedile a fianco del conducente. Questa era un'ulteriore conferma che l'uomo era stato mandato da lui. Il mio papà mi conosceva bene, anche lui aveva le mie stesse fobie.
-Dove andiamo e... tu chi sei... cosa ci guadagni in tutta questa storia?
-Nulla. -aveva detto sorridendo poi vedendo il mio sguardo incredulo mi aveva rivelato la verità. -Io non sono nessuno. Ho conosciuto tuo padre per caso, alle Hawaii.
-Alle Hawaii?! -ero interdetto. -Come c'è arrivato lì! Se lo sapesse la mamma...!
-Lei non deve saperlo. Sam mi ha detto di spiegarti ogni cosa durante il viaggio. Tra poco prenderemo l'aereo.
-L'aereo?! -ero rimasto senza fiato.
-Certo, come vuoi arrivarci alle Hawaii, a nuoto? -aveva riso sarcastico. -Non preoccuparti andrà tutto bene. -e mi strizzò l'occhio.
Avevo una paura tremenda. Lo stomaco era invaso dai crampi e tremavo con forti scossoni. Il viaggio però andò bene, per mia fortuna.
L'uomo intanto mi aveva messo al corrente di tutto quello che mio padre aveva architettato. Non capivo molto di quello che diceva, preso dal terrore di essere sospeso nel vuoto. Ma una cosa era chiara. Era tutta una messa in scena per lasciare mia madre.
-Sam aveva paura di sua moglie.
-Come dargli torto... Anch'io ho paura di lei!
-Ora vedrai... la tua vita cambierà! Tuo padre è miliardario, ha una villa stupenda, in riva al mare e soldi a palate!
La mia mente si era fermata a ripetere: in riva al mare?! E l'uomo aveva capito.
-Sai chi sono io? ...Sono il dottore che ha guarito tuo padre. Guarirò anche te da tutte le tue fobie.
-Ora capisco cosa ci guadagni! -finalmente ogni cosa era diventata cristallina per me.
-Oh, sì! Soldi soldi soldi! -rideva come inebriato al suono di quella parola.
Ora sono qui. Abito in una villa lussuosa, mio padre non è morto e ho potuto riabbracciarlo. Ho salutato per sempre la mia cara mammina che mi ha fatto diventare quello che sono oggi e... il dottore? Oh, sì... è scappato via con i nostri soldi. Mio padre ha detto che non importa.
Quelli non ci mancano e non ci mancheranno mai. Troveremo un altro dottore in grado di guarirmi.
Ma sapete come ha fatto mio padre a diventare ricco? Volete sapere come fa a riprodurre banconote su banconote all'infinito? Vorreste saperlo? Perché in effetti tutti possono farlo, anche voi che state leggendo. È semplicissimo... e voglio rivelarvelo...
Cioè vorrei rivelarvelo... credetemi vorrei tanto ma... sapete, ho troppa paura di farlo.
Sì. Ho paura!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top