-Panni sporchi-
Melissa odiava fare il bucato. Lo odiava così tanto che aspettava settimane e a volte anche mesi che si accumulasse. Alla fine quando restava senza vestiti, era costretta a mettere in moto la lavatrice. Più volte questo era stato l'oggetto delle liti con suo marito Massimo. E lo era ancora.
-Melissa, dov'è il mio pantalone blu elegante? ...E non riesco nemmeno a trovare i calzini...
-Sono nella cesta dei panni sporchi. -rispose lei come se fosse la cosa più normale del mondo.
-Nella cesta?! Ancora?! Ma li ho messi lì ben tre settimane fa! Ti avevo detto che mi servivano per stasera... Ho la cena col capo ufficio!
-Calmati! -disse lei offesa. -Lo sai che ho tante cose da fare durante il giorno!
-Si, sì lo so! Ad esempio passare ore al telefono a parlare con Maddalena, quella tua amica.
-Ma perché pensi che sia colpa sua?
-Perché ti chiama sempre! Tutti i giorni... a tutte le ore e ti fa perdere un sacco di tempo!
-Non è affatto vero! Non vedi? La casa è uno specchio! È solo il bucato che odio fare! Tutto qui!
-Ok ho capito! -esclamò lui infuriato. -Farò come al solito! Esco a comprarmi altri vestiti! E sai una cosa?! Solo quando laverai tutta quella roba riceverai una sorpresa da parte mia! Solo quando l'avrai sistemata!
E così, sbattendo la porta, Massimo lasciò Melissa sola con i suoi pensieri.
"Una sorpresa? Di che starà parlando? Ultimamente è così strano... sono 2 anni che siamo sposati e sa che il mio punto debole è questo. Sa che sono disposta a lavare tutta la casa compreso giardino, veranda e garage per dieci volte! Ma i panni no! Quelli proprio no!"
Melissa si diresse nella tanto odiata stanza dove faceva -quasi mai- il lavaggio dei panni. La cesta straripava di vestiti che si riversavano giù fino a terra. In un altro angolo erano accumulate tutte le calze, mutande, canottiere e calzini. Tappandosi il naso per l'odore nauseabondo, la donna decise di farsi coraggio. Il loro matrimonio ormai sembrava in crisi e doveva darsi una mossa se non voleva perdere quell'uomo che amava così tanto. E poi aveva parlato di una sorpresa. Questo l'allettava molto. Iniziò così la guerra contro quella montagna di panni sporchi.
Trovò almeno sette pantaloni di suo marito. Siccome era un'amante della perfezione li mise in ordine di colore, dal più scuro al più chiaro, facendo attenzione alle gradazioni di due che erano molto simili e quindi sarebbe stato facile confondersi. Era il momento di svuotare le tasche semmai ci fosse stato qualcosa dentro. Fazzoletti, soldi, scontrini...
Si stupì invece del biglietto che vi trovò.
Tutto è pronto.
C'era scritto. Melissa sollevò gli occhi verso il soffitto in cerca di una spiegazione. Poi ripose il primo pantalone il lavatrice. Prese il secondo. Ne vuotò le tasche ma non immaginando di trovare un altro biglietto. Sorpresa ma anche un po' accigliata lo prese e lo lesse.
Ceniamo insieme e ti perdono.
Melissa iniziò ad innervosirsi. Quella non era la scrittura di suo marito... quindi chi poteva essere? Un'altra donna? No impossibile! Massimo era sempre stato fedele! Non sarebbe mai stato in grado di tradirla! Ma allora? Il terzo pantalone era già nelle sue mani e veniva "perquisito" in cerca di altre "prove".
Ho comprato un abito nero.
La storia si faceva sempre più seria e Melissa capì che forse l'idea dell'altra donna non era poi così impossibile. Gettando a terra il terzo pantalone prese subito il quarto, il quinto, il sesto e infine l'ultimo. Stese a terra i sette biglietti e formò la frase. Lacrime le scesero sul viso, dalla rabbia, dalla delusione. Si sentiva tradita... finita ormai. Il messaggio era chiaro. Senza ombra di dubbio era stato scritto da una donna.
Tutto è pronto
Cena e ti perdono
Ho comprato un abito nero
Ti aspetto al ristorante francese "Chez Maurice"
Ci vediamo alle otto del 15 settembre
Sarà un sogno: io e te soli
Festeggeremo insieme. Ti amo
Con un colpo secco gettò all'aria tutti i foglietti lanciando un urlo stizzito.
-Stasera eh!? La incontrerai stasera! Te la faccio io la festa! La faccio a te e a lei!
Prese il cellulare. Sperava di avere ancora quel numero. Sì ce l'aveva. Chiamò.
-Rodolfo...? Sono Melissa... potresti contattare quel tuo amico... quello che fa quei lavoretti su richiesta! ... Sì ce li ho soldi... si tratta di una donna... sì, sì, lo so... pagamento anticipato.
Con premura di dettagli riguardanti luogo, ora, ecc. Melissa descrisse all'uomo chi fosse la persona che quella sera sarebbe diventata la vittima di quel killer senza scrupoli, indicando che sarebbe stata vestita di nero.
Rodolfo passò a ritirare i soldi. Melissa gli diede anche una foto del marito, in modo che il suo "amico" potesse riconoscerlo facilmente.
Dopo qualche ora, Massimo rientrò. Trovò la moglie che stendeva i panni. Parve più che felice di quello che aveva fatto.
-Ora devo scappare cara! Sono orgoglioso di te.
-Dove vai? -chiese lei con l'espressione di ghiaccio.
-Te l'ho detto: ho la cena col capo. -e le strizzò l'occhio.
Lei stette al gioco.
-Già, con il capo... vero! Divertiti tesoro. -e sorrise ricambiando l'occhiolino.
Lui ammiccò con lo sguardo e uscì euforico come non mai.
-Brutto traditore! Stasera l'avrai tu una bella sorpresa. -prese la giacca e lo seguì. -Voglio vedere in faccia la brutta strega con cui vuoi rimpiazzarmi!
Lo vide entrare nel ristorante. Si mantenne a distanza per non farsi scoprire dal marito. Dall'angolo poi svoltò una donna che portava un sacchetto di carta. Qualcosa le diceva che era lei quella che le aveva rubato Massimo. Si avvicinò ancora un po', fino all'ingresso del ristorante. Erano quasi le 8:00. Voleva cogliere i due in flagrante. Voleva dimostrare a suo marito che non era una stupida... che aveva capito quello che stava facendo alle sue spalle.
La gelosia l'accecò al punto che senza pensarci oltre entrò nel locale. Vide subito suo marito in fondo alla sala che salutava con un bacio la donna appena arrivata.
Sentendosi rodere fino alle ossa si avvicinò a grandi passi, quasi correndo e presa per la spalla la donna che si trovava di schiena, la tirò forte per farla girare.
Un attimo di smarrimento... poi un violento capogiro.
-Maddalena! Tu?! -esclamò Melissa spiazzata.
-Oh, mi spiace tesoro! -disse Massimo deluso. -È colpa mia...
-No, no... -lo rassicurò Maddalena. -Sono io che ho fatto tardi. Dovevo portare l'abito per 7:45 e invece sono quasi le 8:00. Scusate... ho rovinato la vostra serata...! -fece la donna demoralizzata.
Melissa li guardò confusa. Cos'era successo?! Ma allora i due non si stavano vedendo alle sue spalle?! Massimo non la tradiva?
In un attimo riordinò le idee. I foglietti cos'erano allora? Erano per lei?
Ecco quale doveva essere la sorpresa!
L'invito a cena era per Melissa, l'appuntamento era con lei non con un'altra! Aveva frainteso tutto...
Sì ma cosa c'era da festeggiare?
-Auguri tesoro. Buon anniversario! -disse Massimo rispondendo alla sua domanda.
Giusto era il loro anniversario! Come aveva fatto a scordarlo?
Maddalena li lasciò soli augurandogli di passare una bella serata. Le porse la busta con l'elegante abito nero. Melissa corse in bagno ad indossarlo. Si guardò allo specchio ridendo.
-Come ho fatto ad essere così stupida...?! -continuò non riuscendo a smettere di ridere per la sua gaffe ma anche perché era felice. Massimo l'amava e aveva pensato di farle una sorpresa per festeggiare insieme il loro anniversario. Decise di non dire niente al marito dell'equivoco da lei stessa creato ed uscì nella sala più bella e contenta che mai.
-Sono le 8:00. Sei puntualissima amore mio... -disse Massimo con occhi dolci.
-Grazie caro. -si sedette di fronte a lui.
-Visto? Lavare i panni non è poi così male no?
-Giusto. Ma... i biglietti li hai scritti tu?
-Certo. Non riconosci la mia scrittura?
-No... cioè... non mi sembrava la tua...
-Ma dici davvero? Comunque quello che conta adesso è la nostra serata insieme. Io e te soli!
-Ti amo tesoro... -disse Melissa prendendogli le mani.
-Anch'io... stai benissimo con questo abito nero...
Melissa trasalì.
-Già...! L'abito nero...! Il killer...! -farfuglio prima di bloccarsi all'improvviso.
Spalancò poi gli occhi guardando il marito e come se qualcosa l'avesse trafitta al cuore, cadde a peso morto sul tavolo rimanendo immobile.
A distanza di qualche metro, fuori dal ristorante un uomo riponeva la sua arma con silenziatore e si dileguava nella notte.
-Missione compiuta!
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Il funerale terminò. Maddalena si avvicinò a Massimo con il viso bagnato.
-Condoglianze... -disse sottovoce.
L'abbracciò poi avvicinando la sua bocca all'orecchio dell'uomo. -È andato tutto come previsto.
-Già... -rispose lui tirando su con il naso. -Conoscevo bene Melissa. Sapevo che avrebbe reagito esattamente così.
-Tra poco partiamo per la nostra nuova vita, amore mio.
-Non vedo l'ora! Ma prima finiamo questa farsa. -finse di piangere. - Sai, si era accorta che la scrittura non era la mia...
-Ah sì... non gli è servito a niente però... -sghignazzò. -Dai... ti aspetto all'aeroporto.
-Un'ultima cosa: ti piace fare il bucato?
-Perché me lo chiedi?
-Poi ti spiego. Rispondi.
-Odio lavare i panni sporchi! -disse lei e si allontanò.
Massimo strinse gli occhi e si bagnò le labbra secche. Aprì il portafoglio e prese le cinque foto riposte lì.
-Antoinette, Ingrid, Salomè, Tayko, Elizabeth... vi presento Melissa. -disse riponendo con esse la foto della defunta moglie. -Presto, molto presto sarete in sette...
ODIO I PANNI SPORCHI! ...
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(Basato su una storia vera)
(Scherzo... Ahaha! :"D)
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