-Nella soffitta-
《(Dedicato a piienneggiu... :P)》
CAST:
Achille, un ragno eremita. (Vedere foto allegata in alto)
Tu, sì, hai capito bene, tu, nei panni di una mosca.
Lara, una tizia americana.
(Per ragioni pratiche parlerò di te al femminile visto che sei una mosca, :D)
-Inizia la storia...........
Odio i ragni.
Perché esistono? ...Perché?!
Sono brutti, sgraziati, spaventosi e alcuni sono pure velenosi!
Ma ve lo immaginate un mondo senza ragni? Niente più fastidiose ragnatele nelle cantine, niente zampette lunghe e che fanno rabbrividire nelle soffitte. Niente tele e insetti negli scatoloni o negli angoli dei garage...
Ah, già. I ragni non sono insetti. Sono aracnidi. Questo non fa differenza per me. Sono lo stesso dei mostri! La parola giusta è questa: mostri!
Molti diranno: "Ma dai che non fanno niente! Basta schiacciarli, no? Sono così piccoli..."
Sì. Vallo a dire alle mosche!
Immagina tu di essere una mosca. Mettiti nei suoi panni! È vero sono odiose.
Infatti alzi la mano chi non sopporta le mosche. Sì, sì... voglio sapere quanti ne siete.
In effetti questi insetti sono insopportabili, no? Potrei elencare almeno 5 motivi:
Primo: Sono brutte. Ne avete mai vista una da vicino? Peli dappertutto, occhi che sembrano quelli degli alieni. E la loro bocca? Oh... la loro lingua che fa su e giù... che lecca tutto...! Bleah!
Secondo: Sono fastidiose. Ti ronzano attorno e anche se le cacci, piuttosto si accaniscono contro di te. Spariscono solo quando prendi il picchietto per spiaccicarle, ma appena abbassi la guardia puoi sentire di nuovo il loro ronzio. Zzzzzz...... Zzzzzz.... Insopportabili!
Terzo: Sono sporche. Si posano sui rifiuti, sugli escrementi, su qualsiasi cosa puzzolente e poi pretendono di appoggiare quelle zampette zozze sulla vostra fettina di carne o sulla torta che avete appena preparato!
Quarto: Sporcano i muri, i pavimenti, i mobili, insomma qualsiasi cosa venga in loro contatto. Come dite? A voi non succede? Non macchiano? Oh, sì che succede. Capita quando, sfiorando l'esaurimento nervoso, prendete la ciabatta, un canovaccio o qualsiasi cosa vediate lì vicino per scaraventarglieli e spalmare il loro disgustoso sangue, appunto, sulla superficie delle pareti o a terra. Quelle macchie rosse chi le pulisce? Loro? No! Voi! Non vi da fastidio?!
Quinto: Depongono le loro uova sulle sostanze organiche in decomposizione, tipo nella carne e nel pesce in marcescenza (eh, che parolone!). Cosicché se dimenticate, ad esempio un pescetto lì, sotto il divano per qualche giorno, loro ne fanno subito la dimora per le loro larve... per la prole insomma! (ma poi che ci fa un pesce sotto il divano?! Bah!)
Devo andare avanti ad elencare perché le mosche sono odiose, disgustose, sporche, ecc.? A me questo già basta. Ma riprendiamo il discorso fatto all'inizio.
Immagina di essere una mosca (dopo le descrizioni riportate sopra non credo vorresti mai esserlo!).
Immagina di essere lì, che voli a mezz'aria, curiosa di vedere cosa c'è nella soffitta di un'ipotetica famiglia americana.
"Trallallà... Trallallà..." canticchi spensierata. D'un tratto senza accorgertene nemmeno, finisci in qualcosa di appiccicoso e duro come l'acciaio. Le tue ali aderiscono perfettamente a quella "colla", che ti sembra di non averle più. Ti dimeni come una pazza e quasi ti sembra divertente ondeggiare su quella specie di amaca trasparente.
Non c'è mossa più sbagliata di quella di scuotere quella roba là che, l'hai già capito, è una tela. Infatti il "costruttore" di quell'opera intessuta meticolosamente, viene svegliato grazie ad uno scossone. Esce sollevando le sue zampone lunghissime (che dal passo ampio pare stia indossando i tacchi, visto che sembra in punta di piedi) si avvicina tranquillo, tanto sa che ormai sei in trappola, ti guarda, pronuncia una preghiera come ringraziamento per il cibo ricevuto poi sovrastandoti ti chiede:
《Facciamo un gioco?》
I suoi strani occhi, (ne ha pochi rispetto ai tuoi) non promettono niente di buono, ma mai come il suo sorriso minaccioso.
《Allora, che si fa?》chiedi ignara pensando che per quanto tu sia disgustosa, almeno c'è 'qualcuno' che ti supera!
Scopri poi che non è così antipatico come sembra.
《Il gioco è semplice. Ti trasformo in una mummia poi ti inietto un veleno che fa sciogliere le tue interiora ed infine succhio tutto ciò che hai dentro. Ti piace?》
La sua spiegazione ti fa sorridere. Ti rendi poi conto che non sta scherzando e che l'essere immobilizzato su quella tela sei TU! Sei tu quella che vuole trasformare in mummia, liquefare e poi aspirare come si beve un fresco tè alla pesca! E sei sempre tu a far venire fuori quella bava disgustosa al ragno che ti fissa dall'alto con tutti e 8 gli occhi a cuore.
《Sì, se fossi matta!》rispondi iniziando a capire in quale sorta di guaio sei andata a cacciarti. Tenti però di non dare a vedere l'espressione di chi sa di essere spacciata, casomai ti vedesse sicura e decidesse di non mangiarti.
《Io potrei anche fare questo gioco con te...》 gli dici cercando di guadagnar tempo. 《Ma poi perderei la vita... non che mi importi molto visto la grave malattia che ho... malattia che tra l'altro, è contagiosa, sai? 》 spari la prima bugia che ti viene in mente.
《Come siete prevedibili voi mosche! Dite tutte così per non essere mangiate! Non vedete mai il lato buono delle cose!》
《E quale sarebbe?》
《Ad esempio lasciandomi fare questo pasto avrai reso felice un ragno!》si avvicina coprendoti con la sua ombra. Senti persino il suo stomaco brontolare! Qualche goccia della sua calda e viscida bava ti cade sulla faccia. Ti pulisci con le zampe mentre sei ancora a pancia all'aria, appiccicata alla rete, poi ti viene in mente un'idea.
《Da che mondo e mondo, ogni condannato a morte ha diritto all'ultimo desiderio!》 esclami, sospirando poi, mentre lo vedi indietreggiare.
《Il mio senso di giustizia non mi permette di lasciarti morire senza averlo espresso. Avanti! Dimmi di che si tratta e non chiedermi cose assurde, come la libertà ad esempio.》
Ok, anche questa idea è fallita. Devi trovarne un'altra. E subito!
Bene, ci sei!
《Il mio desiderio è di vedere per l'ultima volta la primavera...》dici tutto d'un fiato.
《Che strana richiesta...》medita lui cercando di capire dove sia il trucco. 《...va bene... se è solo questo...! Tanto la stagione è alle porte. Manca giusto una settimana.》
E così hai guadagnato altro tempo. Intanto l'"amico" aracnide si prende cura di te, portandoti di tanto in tanto qualcosa da mangiare. Ovviamente più perché ti vuole ben nutrita nel giorno del suo pasto che perché tenga a te, sia chiaro!
La primavera arriva. Se le tue previsioni sono esatte, fra poco sarai libera... forse.
《Ho esaudito il tuo desiderio... contenta? Adesso tocca a me divertirmi ed assaporare il mio pasto.》
《Sì. Certo. Sono pronta.》sussurri tentando il più possibile di fargli pena. Ma lui imperterrito, si avvicina elegantemente con progetti volti a soddisfare i suoi bisogni, senza curarsi del terrore disegnato nei tuoi occhi.
La tela però viene scossa. Lui si gira un attimo a vedere se un altro insetto vi si è impigliato involontariamente. Invece si becca una botta di scopa dritta in faccia. Qualche zampettona gli schizza via mentre lo senti urlare.
《Mosca maledetta! Le pulizie di primavera! Era quello che aspettavi, eh?! Maledetta!》
Infine il colpo di grazia. E squasch! Eccolo lì piatto come una sottiletta!
Sospiri sollevata ma... sai che farai la stessa fine quando la tela a cui sei ancora incollata e che è penzolante, verrà spazzata via. Ma almeno non sei stata divorata! È una soddisfazione!
La padrona di casa ti guarda. Possibile? Sta guardando te? Sembra impietosita dal fatto che sei "prigioniera".
Strano, ti libera... Spiegazzi le ali ferme da diversi giorni, e quindi indolenzite e con un volo incerto, zigzagando, tenti di fuggire via.
La guardi dall'alto mentre continua a dare una ripulita alla soffitta. Con un sorriso la ringrazi anche se lei non si accorge del tuo gesto.
Ora dimmi: provi più ribrezzo per le mosche o per quei disgustosi cattivoni ragni?
La risposta, ora che hai provato ad essere una mosca, è più che ovvia.
Come? Non è una storia credibile? Oh, se fossi stata in me ci avresti creduto eccome!
Mi presento: il mio nome e Zena, appartengo ai ditteri che a loro volta fanno parte della famiglia degli insetti. Lo so... sono brutta, sporca, fastidiosa, macchio i muri e i pavimenti, depongo uova nelle sostanze putride... anch'io mi faccio ribrezzo.
Quella che ti ho raccontato è la mia storia. È successo tutto la primavera scorsa.
Vuoi sapere perché tutto questo? Perché io adesso... vedi... sono di nuovo intrappolata a pancia all'aria, hai capito bene, sono su una tela di un ragno ballerino... e ti assicuro che non ha proprio voglia di ballare con me, vista la bava che gli cola dalla bocca.
Ecco... con una delle mia "genialate" sono riuscita a guadagnare tempo... ma non è che potresti darmi una mano? Sono sull'armadio in alto in alto, proprio sopra, in quell'angolo della tua camera. Vieni presto! Ah... prendi anche una scopa!
Ti aspetto, eh...! Non deludermi... non ti assicuro che poi ti lascerò in pace... sai, è la mia natura ma... vuoi avere una vita sulla tua coscienza?
Entro stasera per favore. Grazie.
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