-Lo stalker-


Claire svoltò l'angolo con il fiato in gola. Quell'uomo continuava a seguirla ovunque andasse.

Il viso era completamente coperto. Indossava cappello, scuri occhiali da sole e uno sciarpone che gli nascondeva la parte inferiore del volto.

Anche il fisico era "camuffato" da un lungo trench nero che lo copriva fino alle caviglie. L'unica cosa chiara, era che si trattava di un maschio. Non si capiva però l'età.

Ancora con il cuore martellante nel petto, la ragazza arrivò a casa di Claude, la sua migliore amica. Solo a lei aveva confidato questo problema.

Le due diciassettenni, andavano a scuola insieme, passavano il pomeriggio insieme, e spesso dormivano insieme.

Quando erano ognuna a casa sua, passavano tutto il tempo a scriversi e mandarsi foto e faccine su Whatsapp.

A Claire mancava la mamma, deceduta quando lei aveva solo 10 anni per una malattia e Claude, non aveva il padre, che era andato via di casa, lasciando la moglie e la figlia tanti anni prima. Per questo si capivano le due. Per questo erano unite come sorelle. Anzi sembravano proprio sorelle! Addirittura gemelle. Tutte e due capelli castani, ricci, alla spalla; occhi verdi come il mare limpido, bocca sottile e con il labbro superiore un po' sporgente... la stessa altezza, lo stesso fisico... Insomma solo il cognome era diverso, per il resto le ragazze erano l'una la copia dell'altra.

《Quel tipo ti segue ancora?!》esclamò Claude quando furono sole in camera sua.

《Sì ma non urlare... non vorrei che tua madre ti sentisse! 》disse Claire cercando di tapparle la bocca.

《Forse è proprio quello che dovremmo fare...》si sedette con estrema calma per spiegarle le sue intenzioni. 《Dovremmo raccontare tutto alla mamma e anche a tuo padre. Credimi, è meglio se facciamo così! 》

《No, no. Mio padre mi chiuderebbe in casa. Sai che è iperprotettivo!》

《E allora che vuoi fare? Restare in balia di quel maniaco? Continuare a condizionarti la vita?!》

《Vedrai che smetterà.》

《Sì, smetterà, ne sono sicura! Quando verrai seppellita!》

《Claude! Non dire così; mi spaventi!》

《Senti, io sono preoccupata per te... non puoi biasimarmi.》

《Sì, lo so. Ascolta... mi sta venendo un'idea... senti che facciamo...》


Dopo qualche giorno Claire, iniziò a ricevere strani messaggi sul cellulare.

"Non avere timore. Voglio solo conoscerti."

"Per favore incontriamoci. Dimmi tu dove preferisci, ti devo solo parlare."

"Rispondimi per favore. Hai capito chi sono? Non potrei mai farti del male, lo sai benissimo."

"Ti prego rispondimi. Ti prego"

"Te lo chiedo per l'ultima volta. RISPONDI!"

"Rispondi a questo maledetto telefono!"

"Ah fai la dura? Peggio per te!"

"Ok te l'ho chiesto con le buone ma tu non mi dai altra scelta! È questo che vuoi fare?! Vuoi continuare ad ignorarmi?! Bene! Fai come ti pare!"

Il telefono prese a squillare e Claire ormai stretta in un angolo della sua cameretta si tappò le orecchie dal terrore di quel suono. Il numero era lo stesso degli sms, il che decisamente la lasciò senza fiato. Cosa doveva fare? Con uno scatto d'ira verso quell'uomo che le stava condizionando la vita, aprì la chiamata per poi urlare tre parole: 《Lasciami in pace! 》riagganciò sentendo il cuore che le era arrivato alle orecchie. Un senso di soddisfazione iniziò a pervaderla. Aumentò ancora, quando vide che il tempo passava e il cellulare non squillava più. Che lo stalker avesse deciso di desistere?

Invece dopo qualche secondo arrivò un sms. Questa volta però, era Claude.

"Come va?"

Claire le rispose: "Bene ;)" per tranquillizzare l'amica.

"E quel tipo?"

"Non l'ho più visto."

"Quindi abbiamo scavato quella buca nel bosco per nulla? Ho ancora le unghie nere per colpa sua!"

"Mi spiace..."

"Ok non preoccuparti. Solo, mi raccomando chiamami casomai lo incontrassi. Voglio aiutarti a dargli una bella lezione. A qualsiasi ora! Tanto sai che mia madre è partita per lavoro e tornerà tra qualche giorno."

"Sicuramente. :)"

"Ciao. Tvb :*"

"Anch'io mostriciattola ♥♡♥"

Claire ripose il telefono e si sdraiò sul letto per dormire. Ma riprese a suonare.

《Che altro vuole quella mostriciattola!...》esclamò seccata. Vide poi che era ancora l'uomo. Sì era lui!

"Perdonami per prima, ti supplico perdonami! Non volevo scrivere quelle parole. Solo che sono disperato. Voglio vederti, non ce la faccio più!"

Claire riprese a tremare poi dopo aver messo il "silenzioso", scaraventò il cellulare ai piedi del letto.

Guardando la luna fuori dalla finestra decise che il giorno dopo quella storia sarebbe finita.

L'indomani sotto una fresca pioggerellina, uscì di casa dopo aver salutato il padre che faceva colazione e subito dopo si sarebbe recato al lavoro. Quel mattino, prima di andare a scuola, aveva una faccenda da sistemare una volta per tutte.

Lui era lì al solito angolo che l'aspettava. Stringendo gli occhi, Claire, non si lasciò spaventare ed iniziò a camminare verso il bosco. Quando aveva controllato i messaggi della sera prima, c'era una "buonanotte" su Whatsapp dalla sua migliore amica ed un sms di quel tipo che diceva: "Dammi una possibilità. Domani, prima di recarti a scuola. Poi ti lascio in pace."

Lui era dietro, lo sentiva. Sentiva che la stava seguendo ma le sue gambe erano troppo svelte per permettergli di raggiungerla. Con i polpacci tesi e doloranti si infilò nel bosco. Sentì poi quella voce. Era orrenda, spaventosa...! Lui le diceva di fermarsi, di aspettare solo un attimo...

Con la testa che rimbombava e quella dannata pioggia che le finiva dritta negli occhi accelerò ancora il passo, deviò abilmente la buca ben coperta da rametti e foglie, e si fermò col fiatone solo dopo aver sentito un urlo e un tonfo secco. La trappola aveva funzionato! Ancora stordita, la ragazza si affacciò ridendo, guardando dall'alto il suo "inseguitore".

《Piaciuto lo scherzo?!》urlò da sopra mettendo le mani sui fianchi in un misto di paura, rabbia e soddisfazione.

《Ma che mi hai fatto?!》urlò a sua volta contorcendosi dal dolore. 《Ho una gamba spezzata... oh, che male...! Corri a chiamare qualcuno...! Per favore... aiutami!》

《Adesso non fai più il gradasso, eh?! Prima devi dirmi chi sei e cosa vuoi da me!》

《Ma davvero non mi hai riconosciuto?》parve deluso. 《Sono... sono tuo padre!》

《Come?! Ma cosa stai dicendo?!》

《Sì, devi credermi... sono tuo padre... sono Samuel.》

《No, tu sei un pazzo! Ce l'ho già un padre! Si chiama Mirko!》

《Oh, no... questo vuol dire che tua madre si è rifatta una vita?!》

《Cosa?! Come osi prenderti gioco di me! Mia madre è morta sette anni fa!》

《È morta?! Jennifer è morta?!》 continuò lui melodrammatico. Incominciò quindi a piangere e a disperarsi.

《Jennifer? ...Mia madre non si chiamava così...》Claire pensò alla madre di Claude. Lei si chiamava Jennifer... ma allora... cosa stava succedendo? Quell'uomo era il padre di Claude?! Aveva perciò semplicemente scambiato lei per Claude?!

《Ti prego vai a chiamare aiuto, Claude! Ti prego... mi sono rotto una gamba...》implorò nuovamente lui ormai fradicio.

Intanto la ragazza aveva capito tutto. Lui era il padre della sua migliore amica. Le aveva confuse visto che si somigliavano come due gocce d'acqua e quindi in pratica quell'uomo aveva sbagliato persona.

La gamba, fortunatamente non era fratturata e così lo "stalker" fu in grado di camminare nel giro di pochi giorni.

Claude era contenta di abbracciare suo padre che non aveva mai conosciuto se non in alcune foto. Lui aveva convinto la ragazza a non telefonare alla madre, a non dirle niente così al ritorno, aveva detto, avrebbe trovato una bella sorpresa.

Claire preparò la sua borsa per la scuola. Ripensò che quel tipo era davvero strano. Aveva recuperato il suo numero -sbagliando persona- pagando i suoi compagni di scuola. Si domandò perché non si fosse semplicemente avvicinato invece di passare per uno stalker!
In quel momento ricevette un messaggio su Whatsapp. Era Claude.

"Stamattina non vengo a scuola. E non verrò per i prossimi tre giorni. Vado con mio padre a fare una gita. Non so dove, è una sorpresa. Ah, dimenticavo! Mio padre mi compra una nuova scheda perché questa fa i capricci. Perciò appena ho il nuovo numero ti chiamo e possiamo risentirci. Ok?! Tvb♥♥♥"

Claire rispose. "Che posso dirti? Divertiti mostriciattola. Un bacio. Tvb :* ;)"

Quella fu l'ultima volta che si sentirono.


Dopo due giorni, Claire ricevette una telefonata. Era Jennifer, la madre di Claude. Era in pensiero perché non riusciva a rintracciare la figlia. Claire le raccontò a grandi linee della scheda nuova al telefono e che il padre di Claude l'aveva portata con sé e sarebbe tornata probabilmente il giorno dopo, stando a quello che aveva detto lei stessa. Dall'altro capo sentì la donna piangere.

《Ma che succede?!》esclamò spaventata la ragazza.

《Suo padre è un pazzo! Anni fa ha ricevuto un'ordinanza dal Tribunale di stare lontano da me e da Claude!》i singhiozzi riecheggiavano nelle orecchie di Claire che si rammaricò di non aver denunciato immediatamente lo Stalker.

Pianse amaramente tutta la notte, soffocata completamente dal senso di colpa.

Questa è una lezione che imparò a caro prezzo. Come quella che imparano molti che non hanno purtroppo il coraggio di denunciare o, peggio ancora, che denunciano ma non vengono sufficientemente protetti finché avviene la tragedia e allora è troppo tardi.

《Mai arrendersi, mai sottostare a questi codardi!》 ripeté tra sé e sé per tentare di uscire dal tunnel del rimorso.

Si affacciò poi al balcone, guardando giù.
Finalmente era gioiosa. Finalmente si sentì libera. Spalancò le braccia come se fossero ali e proprio come se volesse volare chiuse gli occhi sentendo nell'aria il profumo di Claude. Quel profumo inebriante che amava, che le coccolava i sensi...

Ehi lettori, non spaventatevi! Mica si getta giù!

《Allora?! Devo aspettare ancora molto?》si udì una voce da sotto. Claire aprì gli occhi e guardò giù ridendo. 《Un attimo mostriciattola!》si catapultò ad abbracciarla come mai aveva fatto. Chissà perché il padre, un uomo senza scrupoli, l'aveva riportata a casa. Sapeva il destino che l'attendeva eppure l'aveva riaccompagnata dalla sua ex moglie, Jennifer e lui era finito nuovamente in manicomio.

《Ora lo sappiamo mia cara Claude!》

《Sì... dobbiamo parlare, denunciare... che poi è quello che volevo fare io fin dall'inizio se ricordi bene!》

《Oh, andiamo! Vuoi sempre fare la saputella!》

《Io non faccio la saputella. Io sono una saputella!》

E risero tanto, risero sino allo sfinimento, contente di essersi ritrovate.

Questa storia è finita bene ma molte e molte altre purtroppo, non hanno lo stesso esito...

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