-La vera salvezza-

Salgo velocemente le scale. Il turbine a chiocciola che mi porta su è impressionante. Quanti piani avrà questo grattacielo? E guarda un po' se proprio oggi gli ascensori dovevano essere in manutenzione!

Non sono mai stato fortunato nella vita. Mia madre mi ha abbandonato. Il mio unico figlio che pensavo volesse seguire le mie orme, ha deciso di diventare un attore. È partito per Brodway cinque anni or sono.

E mia moglie? Oh... mia moglie s'è presa l'appartamento, i soldi e... il mio migliore amico!

Non capisco perché sono corso qui da lei appena mi ha chiamato, dieci minuti fa. Non merita nulla da me...

-Jo...! -esclama quando raggiungo con il fiatone il quarantacinquesimo piano. La lingua mi si è incollata al palato. Sembra carta vetrata!

Come mi ha chiamato? Jo? Sa benissimo che odio chi usa questo abbreviativo del mio nome. Ma dalle sue labbra rosse come ciliegie mature, suona come una melodia qualunque cosa pronunci.

In questo momento che la vedo, dopo ben 24 mesi, mi sembrerebbe musica anche l'ossessivo battere di un martello pneumatico e il fracasso di due coperchi dell'immondizia che battono uno contro l'altro.

-Joseph... -pronuncia il mio nome per intero e mi pare di volare. -...Aiutami ti prego...!

-Cos'è successo Camille...

-È per via di Rowan.

Rowan... il mio amico fidato che si è tramutato in un infido nemico. Quante volte ha mangiato dal mio piatto, quante volte gli ho prestato la mia auto, i miei soldi... Quante volte ho lavorato al posto suo, mi sono preso le sue colpe, anche le botte destinate a lui...

Certo che gli davo un bel po' di cose... Forse non era proprio un amico, forse era più un parassita. Eppure gli avrei dato tutto. Tutto fuorché mia moglie. E s'è preso pure lei.

-Rowan mi ha lasciato...!

Una luce lì di fronte a me, alla fine di un tunnel nero come la notte più buia. L'aveva lasciata? L'aveva abbandonata? Camille era tornata libera? Non potevo credere alle mie orecchie!

Forse avevo ancora una speranza.

-Ha detto che si è scocciato di me... che sono noiosa e pesante. Che spendo troppi soldi e non sono brava a cucinare. Inoltre mi ha accusata di essere troppo attaccata a mia madre e di non lasciargli molto spazio per uscire con i suoi amici...!

Camille piangeva a dirotto. Ma come si poteva accusare una donna così bella e brava, di tutti quei difetti? C'eravamo lasciati da almeno due anni (anzi lei mi aveva lasciato) ma sapevo bene che Rowan si sbagliava. Camille, la mia Camille, era perfetta!

Smise quasi subito di singhiozzare e si mise a fissarmi.

-Ti trovo bene...

-Davvero?

-Sì Jo... Sei molto elegante. Il tuo abito è perfetto.

-Sicuramente non è merito mio... -gli dissi.

-Ho assunto Samjra, una donna che mi fa le pulizie e cucina, lava, stira...

-E i tuoi capelli...

-Cosa c'è che non va nei miei capelli?

-Ti stanno bene. Cosa hai fatto?

-Ho cambiato barbiere.

-Non vai più da quello che ti avevo consigliato io quando ci siamo conosciuti?

-George? ...No, vedi, lui è morto l'anno scorso.

-È morto?! E come?

-Di vecchiaia credo.

-E i denti? Come sono bianchi...!

-Ah sì... Sai esiste un trattamento dove viene usato uno sbiancante naturale... il mio dentista me l'ha consigliato e... perché stai fissando le mie mani? -chiesi imbarazzato.

-Non so... le vedo così ben curate...

-Ah... ho fatto la manicure... era compresa nel prezzo del trattamento antirughe...

-Lo sai che mi manchi?

-Dici sul serio? -esclamai esplodendo di gioia. Avevo fatto bene a prendermi cura di me stesso. In quel tempo avevo conosciuto gente nuova che mi aveva aiutato a migliorare; nel frattempo avevo rimosso molte delle mie vecchie abitudini e chiunque mi incontrasse diceva che ero migliorato. L'avevo fatto per lei, solo per lei... Forse quella sarebbe stata la mia ultima chance per conquistarla!

-Vieni Jo caro... Mangiamo qualcosa insieme... Avevo preparato le lasagne per questa sera ma visto che Row è andato via... perché buttarle?

Ero titubante e non poco. In effetti mi trovavo lì non perché mi volesse rivedere ma per aiutarla con Rowan... cosa dovevo fare? Ero uno psicologo di fama internazionale e avrei potuto sicuramente aiutarla a far pace con quella sottospecie di uomo, oppure... oppure aiutarla a fare pace con me...!

-Buona... -dissi mandando giù il primo boccone di quella roba che del gusto delle lasagne non aveva proprio niente. A metà piatto volevo correre in bagno a vomitare. Su questo dovevo dar ragione a Rowan. In cucina, Camille era proprio una frana!

Avevo scordato quante cene bruciate ero stato costretto a mangiare. Quante "ricette speciali" aveva fatto apposta per me rischiando di farmi finire al pronto soccorso a farmi fare una lavanda gastrica... avevo scordato le intossicazioni e gli avvelenamenti da cibo che mi regalava ad ogni anniversario quando per farmi una sorpresa preparava un intero menù a base di pesce crudo.

Lasciai qualche forchettata nel piatto con la scusa che era tardi e mi sarebbe rimasta sullo stomaco... (che sentivo ormai corroso) e dopo aver ingoiato interi bocconi di torta fatta con le sue manine tentando di non farli passare per le papille gustative, mi godetti almeno un gustoso bicchiere di vino.

-Ti dicevo di Rowan... -riprese il discorso. -È andato via ma io voglio che torni. Forse ho sbagliato a chiamare te... dopotutto ti ho fatto del male ma... so che mi vuoi ancora bene e poi sei l'unico di cui mi fidi...

-In pratica cosa vuoi che faccia?

-Fallo tornare da me, ovvio! Parlagli... ti ascolterà.

Niente di più facile per uno psicologo come me. Se avessi voluto avrei tranquillamente potuto farlo ma... se avessi giocato bene le mie carte, Camille sarebbe tornata con me.

-Come sono morbidi e setosi i tuoi capelli... -me li sfiorò facendomi toccare le stelle.

-Vieni Jo... siediti al divano con me, proprio come ai vecchi tempi. Guardiamoci il tuo film preferito... "Via col vento".

-Sì Camille, il mio film preferito...

Il suo film preferito, non il mio! Lo guardavamo sempre. Anzi, ce ne stavamo ore lì ma non a guardare la televisione. Lei parlava ed io fingevo di ascoltare. Non si accorgeva nemmeno che ad un certo punto mi addormentavo. I dialoghi tra noi dopotutto, erano sempre a senso unico.

Ecco... mi sono addormentato un'altra volta. Puntualmente mi sono svegliato solo sentendo la musica della sigla di questo noioso film. Ma cos'è questo continuo "ronzio"? ....Ah sì, è lei...

-... perciò come dicevo, ho dovuto fare io la medicazione a mia madre. Il suo ombelico era così infiammato che le usciva un sacco di pus e chissà cos'altro! Se avessi sentito che puzza...! A proposito, ho ancora conservati i calcoli che le hanno tolto un mese fa. Vuoi vederli?

E mentre correva a prendere quelle cose disgustose rammentai che conservava tutto della madre ultra ottantenne, persino le sue unghie dei piedi!

-Ecco tesoro... -si bloccò d'un tratto lasciando cadere i due barattoli che aveva in mano. I vasetti di vetro si rovesciarono. Unghie e strane cose verdastre si sparsero sulla moquette.

-Come mi hai chiamato? -chiesi estremamente sorpreso.

-Oh Jo... mi dispiace... mi sembra di essere tornata in dietro nel tempo e...

-Sì Camille... anche a me...

Stranamente la cosa non mi faceva molto piacere. Avevo aspettato per due anni quel momento e ora che lei era di fronte a me, avrei preferito essere a casa mia.

-Facciamo come ai vecchi tempi? -mi propose. -Ricordi cosa facevi per farmi rilassare?

Rassegnato mi avvicinai a lei e... iniziai a grattarle la schiena. Era una cosa che odiavo fare ed ero costretto tutte le sere.

Si voltò verso di me sconvolta.

-Come ho potuto Jo?! Come ho potuto lasciarti?!

Restai senza parole.

-Solo adesso mi rendo conto del grosso errore che ho fatto. Rowan impallidisce di fronte a te. Mi chiedo solo come ho fatto a non capirlo prima.

-Forse è meglio se rimandiamo a domani questo discorso... è molto tardi adesso... tu sei sconvolta perché Rowan è andato via... domani a mente fresca vedrai che tutto sarà più chiaro.

-No, non andare via...! Resta ti prego. Parliamo ancora un po'.

-È meglio di no.

-Ho capito tutto! -usò il tono di quando iniziava a farmi la ramanzina. -Con chi devi vederti? Con i tuoi amici?! Ma bene! Loro sono più importanti di me?!

Se Rowan fosse stato qui, gli avrei dato un bacio in fronte. Aveva fatto bene ad andarsene. Solo allora mi stavo davvero rendendo conto di quanto ci avevo guadagnato a perdere quella donna.

-Ora tu vieni sul balcone con me a guardare le stelle e a fare progetti per il futuro, caro il mio Jo!

No! Quello era troppo! Sapevo bene cosa intendeva lei quando diceva "progetti per il futuro"... Significava passare la notte a sentirla parlare di quello che voleva comprarsi, di come voleva acconciarsi i capelli e di scarpe scarpe e ancora scarpe... Dovevo scappare!

Si aggrappò al mio braccio e mi trascinò sul balcone. Era notte fonda. Non c'era nessuno per le vie. Solo io e lei... e la sua voce... bla bla bla bla... bla bla bla bla...

Come avevo fatto a scordare che odiavo come cucinava, come avevo potuto mettere nel dimenticatoio che odiavo tutte le cose di sua madre che portava a casa...

Non mi permetteva di uscire con i miei amici e nemmeno di telefonargli e ogni mese mi prosciugava lo stipendio!

Odiavo la sua voce stonata quando si metteva a cantare Celin Dion... la odiavo quando urlava.

Non potevo crederci... lo stava facendo proprio in quell'istante! Stava... stava cantando...!

E rammento solo ora come dovevo trattenere le mie mani dall'appoggiarle sulla sua bellissima schiena per darle una piccola spinta.

Il desiderio irrefrenabile di farle varcare quella ringhiera e farle percorrere tutti e quarantacinque i piani in verticale e in poche frazioni di secondo...

-Jo... -si interruppe. -Torniamo insieme.
Cosa?!

-...Rowan non è per me, l'ho capito solo adesso, ma... meglio tardi che mai. Torna a casa. Tu sei la mia salvezza...

Tornare a casa?! È impazzita?

-Domani ricominceremo la nostra vita insieme caro... inizieremo col ridipingere la casa...

Dipingere la casa?! Te lo scordi baby!
Sono la tua salvezza? Oh no tesoro mio...! Io non ti salvo...!

-Dimmi di sì, Jo... fammi volare...

Questa sì che è una proposta allettante... come posso rifiutarmi di accontentarla?

-Vuoi che ti faccia volare...? OK... lo farò... qualsiasi cosa per tenerti contenta.

.....

...Il suo ultimo urlo... Un urlo durato quarantacinque piani...!

Qualcuno doveva pur fermare quella donna. In fondo avevo fatto un favore all'umanità...

Finalmente il silenzio e un sorriso di soddisfazione sul mio viso.

Sono stato troppo duro? Provate voi a vivere con una donna così... Avrei fatto di tutto per salvare il nostro rapporto e solo ora mi rendo conto che a volte perdere ciò che si voleva salvare può rappresentare la vera salvezza.

Scendo la lunghissima rampa di scale. Il telefono squilla.

ROWAN... c'è scritto proprio così...

È agitatissimo e parla a raffica.

-Sono a casa mia... la mia ex casa, quella in cui vivevo prima... prima di tradire te...! Ti prego aiutami a liberarmi di quella donna! E... ti prego, salviamo la nostra amicizia.

Ascolto quelle parole con un ghigno diabolico sul viso.

-Vuoi salvare la nostra amicizia? Vedi Rowan, ho appena salvato il mio rapporto con Camille. Ora vengo da te, amico, e salviamo il nostro.

-Grazie grazie e ancora grazie! Ti aspetto.

Chiudo la chiamata. La notte è ancora lunga ed io... io ho un amico da salvare...!

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Terza prova concorso wattpad
TRACCIA: "A volte perdere ciò che si voleva salvare può significare la vera salvezza."
-Massimo Bisotti (un mito, il mio preferito)

Baci LunaBat ♡


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