-Dolore-
Mille goccioline di sudore le bagnarono il prolabio rendendolo lucido e umido.
Era come disinnescare una bomba. La concentrazione era altissima, gli occhi attenti, fissi su un punto.
Con le mani sollevò parte dei suoi capelli biondi che a cascata di infrangevano sulle spalle scoperte, si asciugò il sudore che quasi le annebbiava la vista colando giù. Strinse gli occhi e si fece forza. Si costrinse poi indugiò.
Perché, si chiedeva, perché tutta quella sofferenza!?
Sapeva Serenella che sarebbe bastato un unico sforzo e se ne sarebbe liberata. Allora perché non aveva coraggio...?
Nella vita era sempre scappata davanti alle difficoltà. Ora non poteva scappare, ormai era fatta. Ora una vita era nelle sue mani, non poteva sottrarsi a quello che sarebbe accaduto di lì a poco. Doveva prepararsi, doveva trovare dentro di sé la giusta motivazione per affrontare quello che stava per fare per la prima volta in vita sua.
Le sue amiche e sua madre le raccontavano sempre di quale esperienza traumatica fosse ma lei non voleva demordere, non voleva lasciarsi abbattere.
I suoi genitori avevano sempre tentato di insegnarle che la fuga era la via più breve ma non necessariamente la più giusta. Anzi "fugge chi è codardo", le ripetevano perché non gli andava che la loro figlia fosse una pappa molla!
E così anche se era una vera e propria fifona aveva deciso di provare.
Quell'anno stesso era rimasta incinta ed era veramente felice per la meravigliosa prospettiva di diventare mamma anche se molte paure l'attanagliavano adesso. Era nella morsa del timore. Non solo per il parto ma anche per le apprensioni che solitamente accompagnano i pensieri delle mamme.
Mio figlio sarà sano? Sarò una brava mamma? Saprò dargli tutto quello che gli necessita?
Non c'era tempo ora per farsi mille problemi e mille dubbi. Sapeva che al momento avrebbe trovato il modo di far filare tutto liscio.
Mentre era lì, sola con il prolabio ancora sudato, si ripeteva che tutto sarebbe andato bene, sì, per il verso giusto.
Doveva cavarsela da sola. Non c'era nessuno ad aiutarla ed era consapevole che avrebbe provato un forte dolore.
"Le paure vanno affrontate", si ripeteva iniziando a gemere.
"Ce la posso fare..." , si affliggeva.
"Non sono né la prima e né l'ultima e nessuno può farlo al posto mio!"
Si sedette a terra reggendosi la parte dolorante.
Strinse gli occhi che ormai le lacrimavano abbondantemente per la paura.
Spalancò la bocca in un urlo acuto, assordante, che si spezzò subito dopo un forte strappo, poi il silenzio.
Fu solo un attimo però. Appena riaperti li occhi iniziò un pianto, un pianto interminabile.
Rivolse immediatamente gli occhi a quello che aveva tra le mani.
Sollevò con due dita una fascetta lunga e sottile, bianca. La voltò dall'altro lato e vide tanti piccoli bulbi neri.
Storse il naso disgustata e poi si asciugò le lacrime. Prese poi un'altra striscetta depilatoria e la fissò come se fosse il suo nemico più acerrimo.
La rimise nella confezione.
"Al diavolo la ceretta!" esclamò con la gamba che le pulsava ancora per il forte dolore. "Dov'è quel maledetto rasoio?!"
Sapeva Serenella che avrebbe partorito la settimana dopo e voleva essere pronta e presentabile per affrontare un dolore ben più forte.
Il dolore di una vita che dà la vita ad un altro essere.
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Questa breve storia è dedicata a tutte le donne che sanno cosa significa patire costantemente queste torture!
(Ma sì... anche agli uomini visto che anche alcuni -molti in realtà- di loro si sottopongono a questi trattamenti!)
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Inoltre, anche se non ha bisogno di pubblicità, andate a leggere (per chi ancora non lo faccia già) la raccolta di curiosità di @Scriby in "Are you curious?", scoprirete tante cose nuove. Ad esempio che la fossetta che si trova tra il naso e la bocca, ha un nome: si chiama prolabio.
:'D
Un abbraccio
Luna (^-^)
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