-Con gli occhi dell'ape-
Sono una semplice ape operaia. Questo voi umani pensate di me. O, peggio ancora, ritenete che noi api siamo solo degli stupidi insetti.
Solitamente quando uno di voi ci stuzzica o ci irrita, sfoderiamo il nostro bel pungiglione e vi facciamo vedere le stelle.
Io no. Io voglio essere un'ape migliore e così ho deciso di diventare amica degli esseri umani. Ho pensato di sceglierne uno, di capire cosa adora di più e di regalarglielo. Così diverrò sua amica e forse quell'astio che provano verso di noi finirà.
Credo che si chiami Marina. È una donna piuttosto bella e gentile. È una settimana che vengo a trovarla e noto come si prende cura della famiglia. Ho capito cosa le piace e così ora mi metto in cerca e glielo porto.
L'ho trovato... È in una specie di incavo, in un muro. Ci sono dei frammenti. Sono piccoli e perciò riesco a trasportarli.
Noto che Marina è molto attaccata ad uno stendi panni, infatti passa con lui la maggior parte del suo tempo. Forse potrei mettere lì il mio regalo per lei. Quando ne avrò raccolto molto, le farò capire che l'ho nascosto lì, lei lo prenderà, sarà felice e finalmente qualcuno capirà che ci può essere pace tra api e uomini.
Questa è la mia missione.
Ok... ho raccolto già un bel po' di questa polverina... lei è sempre lì, arrivo, lo metto nello stendi panni...
Com'è bella. Ha due occhi splendidi.
Non ci credo...! Mi sta fissando! Sta guardando proprio me! Oh caspita! Mi vergogno... mi sento strano... possibile che mi sia preso una cotta per lei...?
Ha appena fatto uno strano, acuto ronzio... cosa vorrà significare? Forse vuole comunicare con me?
Non so... ma vedo che arriva un uomo... Voglio che tutto sia una sorpresa. Quindi sarà meglio che stia nascosto per un po'.
Me ne sto buono buono qui sul muro.
L'uomo, mi pare si chiami Enrico, va via e continuo a guardare lei... Fa le sue faccende frettolosamente, quasi voglia finire presto.
Penso che adesso possa riprendere il mio lavoro. Vado a raccogliere il mio regalo per lei, lo deposito nel foro... esco... Oh... mi sa che mi ha visto. Quanto è bella...
Anche lei però continua a fissarmi. Che si sia accorta che mi piace? ...Non credo... non è possibile... però perché resta immobile? Forse si è spaventata. Sono sicuro che presto si ricrederà.
Per la prima volta in vita mia vorrei tanto essere un uomo... certo lei è già impegnata, è sposata ma... sarebbe bello starle vicino...
Sta continuando a stendere e pare non si accorga di me. Meglio. Così posso agire a sua insaputa e la sorpresa sarà ancora più gradita.
Ora esco... ecco... devo andare all'indietro perché questo foro è proprio stretto e...
...O mamma che spavento...! Le sue mani sono proprio vicino a me! Non riesco a fermarmi! Sto volando come un pazzo! Il cuore mi batte troppo forte! No... non voglio che lei si spaventi...! Le giro intorno cercando di tranquillizzarla... mi sa che sto peggiorando la situazione...!
-Marina...! Marina! Non voglio farti del male...! Non spaventarti ti prego!
Forse è meglio se mi allontani, così lei può calmarsi. Sì, vado via per un po'.
Mi sento in colpa... devo averle fatto prendere un bello spavento...
Ora torno e vediamo se riesco a farle capire che non sono cattivo. Porto la polverina nel forellino...
Eccola. Le vado vicino ma lei lancia un forte ronzio. Mi ha stordito...
-Marina non voglio farti del male! Ti ho portato un dono... è nello stendi panni... per favore...!
Mi sa che non mi comprende... è entrata in casa. Vado vicino perché sono sicuro che capirà che sono un'ape buona... ma che succede...?! Non riesco ad avvicinarmi a lei...! Sembra che ci sia qualcosa che mi impedisce di raggiungerla! Che dolore! Ho battuto la testa già troppe volte ed inizio a sentirmi male... è meglio che vada via...
Io però non voglio arrendermi... torno perciò da lei. È ancora dentro casa. Sono proprio di fronte al suo viso, ma c'è qualcosa tra noi che mi impedisce di avvicinarmi.
-Marina... non voglio pungerti... -cerco di tranquillizzarla. Mi fissa. Che sguardo scioccato... uff... come faccio a farle capire che voglio essere suo amico?!
Meglio riprendere il lavoro. Ehi... ma che succede?! Possibile che non trovi più il foro?! Velocemente volo per tutto lo stendi panni... dov'è?! Dove!
-Marina... tu sai dov'è finito il foro?! Per favore non guardarmi così... voglio solo che tu mi dica... Ok, non puoi capirmi...
Oh accidenti! Cerco di avvicinarmi a lei e c'è ancora qualcosa che mi impedisce di farlo! Come una barriera...! Basta... continuo a battere troppe volte... ci rinuncio!
Un nuovo giorno. Chissà se oggi riuscirò a farmi capire da Marina...
Sono posata qui sul muro dietro di lei e mi sa che non si è ancora accorta di me. Ecco! Ora mi ha visto! È sempre più bella. Si muove lentamente guardandomi... pare che mi stia facendo un gesto... mi invita ad appoggiarmi su quei fiorellini. Bene, l'accontento.
-Eccomi!
Perché ora pare spaventata? Provo ad andarle vicino, forse si calma... la seguo ma lei corre via e io batto nuovamente contro qualcosa che non riesco ancora a vedere!
Il pomeriggio dopo torno e oltre a Marina c'è anche Enrico. Sono proprio stanco e decido di posarmi sulla testa dell'uomo così lei, il mio dolce, impossibile amore, può vedermi e posso finalmente darle il mio regalo.
Marina fa di nuovo quello strano ronzio che stordisce... corre dentro.
-Aspetta non andare via! Devo dirti una cosa! Un attimo! Ti prego!
Finalmente non c'è quella strana barriera che mi impedisce di entrare in casa e così inseguo la donna e non capisco perché continui a correre in quel modo!
Succede un gran trambusto. Ronzii, rumori. Credo che uscirò fuori... credo che la mia missione sia fallita. Sono appoggiato al muro, triste e sconsolato.
Dopo un po' i due escono. Si dirigono allo stendi panni. Forse hanno capito! Forse si sono accorti del mio regalo! Mi avvicino.
-Ehi! Allora? Che ne pensate? ! Vi piace la mia sorpresa? Credete che possiamo diventare amici?! -gli urlo.
Non mi piace come mi guarda Enrico.
Cos'ha in mano? Dei fiori? Alza il braccio e...
Cado a terra tramortito. Evidentemente il mio dono non è piaciuto....
L'ultima cosa che sento è il ronzio di Marina.
-Oh poverina...
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