-Caffè-
Prima di bere il tuo caffè, questa mattina, aspetta un attimo... lascialo lì, non importa se si fredda. Forse dopo questa storia non vedrai questa bevanda esattamente come la vedevi prima.
Ho scoperto di recente quali sono le sue origini. Sì lo so che tutti bene o male le conoscono. Il chicco di caffè nasce da una pianta... viene raccolto, tostato, macinato e bla bla bla...
Io invece conosco la vera storia del caffè.
Molto, molto tempo fa viveva nel centro dell'Africa, in una fattoria, una famiglia assai povera. Povera al punto che non avevano di che mangiare.
Il padre però era un uomo onesto e mai avrebbe potuto truffare o derubare il prossimo, anche a costo di non sapere come fare a sfamare la sua famiglia, composta da 8 persone compreso lui.
La sua abitazione fatiscente pullulava di insetti e animali striscianti. Pareva un punto dove si radunavano gli scarafaggi. Ce n'erano così tanti che se li avesse venduti, avrebbe potuto comprarsi una villa in città.
Ora, so cosa pensate... sicuramente vi è venuto in mente che questa famiglia avesse utilizzato i disgustosi animaletti per creare caffè macinato, ma non è così.
Forse non ci crederete ma... magari fosse così! Permettetemi di continuare il racconto.
Erano sommersi dal letame. Avevano alcuni animali da fattoria, due mucche, due pecore, tre galline... eppure non erano fonte di guadagno. Anzi, ciò che producevano in quantità industriali era proprio il letame! Ma ancora no, non era quella la materia prima per produrre caffè. Ripeto: magari lo fosse stato!
La famiglia Stevenson, così si chiamava, ospitava con sé una nonnina non troppo simpatica. Lilian Stevenson era la madre di Bobby, il capofamiglia. Era una donna tutta d'un pezzo e nonostante fosse ospite in casa del figlio, dettava legge. Distribuiva i suoi consigli generosamente e anche più che abbondantemente, seppur non richiesti e aveva da ridire costantemente su tutti. Ne aveva per ogni membro: ad esempio, sua nuora Gabrielle era troppo permissiva con i figli ed era, secondo lei, una donna pigra, giacché la mattina si alzava alle 5:00 e non alle 4:00 com'era abituata Lilian.
I suoi nipoti non erano esenti da critiche e borbottamenti: il primogenito Garreth era un ribelle. Il secondo, Michael era scorbutico. Il terzo, Raimonde era stupido e troppo sensibile, la quarta figlia, Palmira era acida e pettegola e ne aveva anche per Mariana, una neonata di soli 5 mesi! Era una frignona piagnucolona e mangiona!
Questo era quello che pensava di loro e non aveva problemi a farglielo notare ogni qualvolta fosse possibile.
Per quanto riguarda Bobby, suo figlio, aveva solo il difetto di avere scelto come moglie quella "sfaticata", e di avere dei figli insopportabili!
E così la famiglia Stevenson doveva fare ogni giorno i conti con il problema della povertà e, in aggiunta, lo stress che quella donna provocava.
Gabrielle al termine di una giornata estenuante dal punto di vista fisico ma soprattutto mentale, a causa della suocera, si sfogò con suo marito Bobby.
-Ti voglio bene tesoro... ma sono al limite! Devi mandarla via! Devi scegliere: o lei... o me!
Bobby, suo malgrado, si trovò a dover affrontare un problema assai serio. Non poteva perdere la moglie e madre dei suoi figli ma amava la madre... era pur sempre la donna che l'aveva messo al mondo!
Eppure doveva fare una scelta.
-Mamma... devo riportarti in città... -le disse il giorno dopo prendendola in disparte.
-Sì immaginavo che sarebbe finita così. Qui tutti mi odiano!
-Ma non è così...
-Non preoccuparti figlio mio. So bene come mi considera la tua famiglia, benché io non abbia mai fatto nulla di male contro di loro... Ok. Me ne tornerò da mia sorella Doris, sempre che mi voglia ancora...!
-Mamma non prendertela... io...
-Non darti pena, figlio mio diletto. Mi spiace solo di non poterti aiutare ad uscire dalla tua triste situazione, specialmente da che ho scoperto una fonte certa di guadagno.
-Di che si tratta mamma? -chiese l'uomo curioso.
-Ah ti interessa saperlo? Ora vuoi che parli? Eppure un attimo fa hai preferito scegliere tua moglie a me!
-Avanti mamma! Sai che sono costretto. Ma dai, suvvia, dimmi qual è la fonte di questo guadagno.
-Prima promettimi solennemente con una mano alzata e l'altra sul cuore che non mi manderai via... mai più!
-Te lo prometto. Su, racconta.
La vecchietta si lisciò la pelle color cioccolato, o, per restare in tema, color caffè, e abbassò il tono della voce, arrivando a sussurrare per non farsi sentire, semmai qualcuno fosse stato nei paraggi.
-Hai presente quel pezzo di terra che mi hai dato circa un anno fa, quello dietro al capannone?
-Certo.
-Ecco, proprio lì, ho piantato dei semi. È cresciuta una strana pianta che ha prodotto dei chicchi verdognoli.
-E dove hai preso quei semi?
-Questo non ha importanza... li ho trovati...! -fece la donna con un gesto della mano. -Ti dico solo che ne ho assaggiato il frutto ed era disgustoso. Allora ho provato a trattare quei chicchi in vari modi: li ho bolliti, li ho lasciati in ammollo con acqua e sale, con acqua e zucchero... niente! Facevano schifo in tutti i modi!
-E quindi? -chiese Bobby perplesso.
-E aspetta! -scattò lei zittendo il figlio. -Un attimo e ci arrivo! ...Mi è venuta l'idea di tostarli. Ma erano duri e visto che non ho più nemmeno un dente...
-Da quando non ne hai più?! -la interruppe lui sorpreso. -Ne avevi ancora fino a poco tempo fa...!
-Sono caduti! Ora la smetti di interrompermi?!
-Ok... -fu costretto ad abbassare la testa e tacere.
-Dicevo che erano troppo duri, così li ho macinati. Il loro sapore però era ancora piuttosto schifoso... così ho preso la polvere ricavata e dopo averla messo in un fazzoletto, l'ho infusa in acqua bollente. L'acqua si è colorata di un bel marrone. Essendo un po' amara, ci ho aggiunto dello zucchero e il risultato è stato sorprendente! Vuoi assaggiarla?
-Pensi che ne valga la pena, mamma?
-Sì. Vieni con me.
Bobby rimase esterrefatto vedendo quello che la vecchia madre aveva fatto nel capannone vicino al terreno. Aveva trasformato quel posto spazioso in una vera e propria fabbrica!
La donna con la schiena incurvata, si diresse laddove aveva messo un po' di quella bevanda.
-Assaggiala.
Bobby, prese la tazza annusò e poi bevve, assaporando quel nuovo gusto strano ma gradevole.
-...Niente male! -disse lui assai stupito. -Come hai chiamato quest'acqua colorata?
-Caffè. Ti piace?
-Sì ma... perché questo nome? E da quanto hai fatto questa scoperta?
-L'ho chiamato così in onore di tuo padre. Infatti "fe", sta per Feded.
-E "ca"?
-Ma quante ne vuoi sapere?! -si innervosì lei. -Comunque, l'ho scoperta appena dopo la morte di tuo padre un anno fa e quindi è anche grazie a lui che ho potuto inventare questa bevanda.
-Ma dai mamma... spiegami dove hai trovato i semi...!
-Sei un curioso incredibile! No. Non te lo dico! Ti basta avere questa grande scoperta! Sei proprio un ingordo! -gli diede un colpetto sul braccio. -Ora sai che facciamo? Domattina ci alziamo presto, raccogliamo tutti i chicchi che ormai sono pronti, li tostiamo e poi portiamo tutto in città, al mercato. Faremo una fortuna grazie a questa mia scoperta! Allora, ci stai socio?
Bobby non poté fare a meno che annuire e non si pentì mai di averlo fatto. Infatti al giorno d'oggi sono relativamente poche le persone che non amano il caffè.
Ma questa storia che circola in Africa da anni, è solo una leggenda?
Oggi, che siamo nel ventunesimo secolo e solo oggi, dopo decine e decine d'anni dalla scoperta del caffè, io, Doroty Randolph, ricercatrice ed esperta in ritrovamenti di fossili e resti ossei, sono giunta alla conclusione di seguito:
"Dopo aver riportato alla luce resti umani, nei pressi della fattoria degli Stevenson, la famiglia più ricca di tutti i tempi, sono stati esaminati scrupolosamente il resto di arti, casse toraciche e crani. Tutti ancora inverosimilmente quasi integri, presentavano strane analogie. Infatti ogni componente della famiglia, era priva di denti. Analizzando un vasto campo che si presume sia stato, appunto, degli Stevenson, sono state rinvenute tracce di frammenti frantumati finemente. Per assurdo, sembrano essere stati utilizzati come una sorta di fertilizzante o concime. Si tratta, a mio avviso, di denti umani."
Questo cari lettori, ho scritto nel mio rapporto su quella ricerca. Dossier che è stato abilmente nascosto per poi sparire nel nulla. Perché? Perché la famiglia Stevenson non era solo una famiglia di sdentati, ma in base alla mia approfondita ricerca, sono gli inventori del caffè. La loro scoperta, grazie ad una intuizione della vispa Lilian, e ad alcuni semi di cui non se ne conosce la provenienza, ha fruttato loro grandemente. Il resto della famiglia, si è rassegnata ad ospitare ancora per molti anni lei e le sue critiche, in cambio però hanno fatto una vita da re. Tutto grazie ad un "concime" particolare... Le storie tramandate oralmente in Africa (che si presume siano leggende) e che io stessa ho raccolto scrupolosamente, raccontano questo. Il concime usato, erano i denti cariati del marito di Lilian, Feded.
CAriati, FEded...CA FE... da qui la scelta del nome. Quando quel "magico" fertilizzante si era esaurito, Lilian aveva usato i suoi... e poi quelli di Bobby... e così via.
Macabro? Disgustoso? Sono sicura che non l'avresti mai detto fino ad ora. Ma come sempre tutto verrà insabbiato, le prove saranno fatte sparire e tutti "felici e contenti". Eppure facci caso: a tutti i coltivatori di caffè mancano uno o più denti... questo cosa ti fa pensare?
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