9- Storia di un matrimonio (p.1)
Due settimane dopo, il Clan Lan di Gusu si affaccendava nella preparazione del banchetto che avrebbe accolto tutte le Scuole: l'obiettivo era quello di discutere e trovare punti di incontro tra i vari Clan, per portare un periodo di pace e prosperità dopo la morte di Jin GuangYao.
Wei Wuxian, per quelle due settimane, era rimasto confinato nel jingshi, strettamente sorvegliato da Lan Zhan o dai discepoli di Guai, e aveva lasciato che la ferita guarisse e si rimarginasse.
La mattina di due settimane dopo, sentì il tocco delicato di Lan Zhan solleticargli la tempia, e sorrise sereno, senza svegliarsi.
«Wei Ying.» lo chiamò allora il suo compagno, scuotendolo appena.
«Sì, sì, Lan Zhan, ora mi sveglio, prima però vieni qui, ti prego.» replicò assonnato Wei Wuxian, attirandolo nel suo abbraccio e continuando a dormire.
«Wei Ying» lo chiamò di nuovo Lan Zhan.
«Lan Zhan, non mi sveglio se non mi baci.» replicò, e immediatamente le labbra di Lan Wangji gli baciarono la fronte, poi gli occhi, il naso, le guance, per poi scendere alla bocca e assaporarla dolcemente.
Wei Wuxian sorrise, anche se non voleva aprire gli occhi.
«Wei Ying.»
«Lan Zhan, voglio dormire. Ti prego, lasciami dormire. Er-gege, ti prego, non vuoi esaudire il mio desiderio?»
«Wei Ying...»
«Un altro poi bacio, poi mi sveglio. Uno solo, giuro.»
Senza tirarsi indietro, Lan Zhan lo baciò di nuovo, con squisita lentezza.
Quando fece per allontanarsi, Wei Wuxian lo tirò di nuovo giù, verso la sua bocca, spalancando finalmente gli occhi.
Vedere come prima cosa appena svegli HanGuang-Jun era un qualcosa che nessuno, tranne lui, poteva avere.
«Oggi c'è quel banchetto delle Scuole, vero? È per questo che mi hai svegliato così presto.» si ricordò Wei Wuxian, separandosi, le labbra rosse.
Lan WangJi distolse lo sguardo dall'aspetto sensuale che aveva il suo compagno, e annuì.
Wei Wuxian si alzò dal letto, recuperando improvvisamente la solita parlantina:«Oh, ma, Lan Zhan, ci saranno così tanti promettenti coltivatori che avranno occhi solo per il mio Er-gege, come farò a non farmi accecare dalla gelosia quando parleranno solo delle bellezza del grande HanGuang-Jun!» commentò, liberandosi delle vesti interne per farsi il bagno caldo che Lan Zhan gli aveva preparato.
Entrò nella vasca e osservò il suo compagno da sotto le lunghe ciglia.
Lan WangJi stava facendo del proprio meglio per non osservare troppo insistentemente Wei Wuxian, fallendo clamorosamente.
«Lan Er-gege, come dovrei sopportare tutti quei complimenti? Quando erano giovane, si complimentavano con me e mi riempivano di elogi, ma tu sei più bello di me! Lan Er-gege, Lan Zhan, come faccio?» ridacchiò, prendendo a lavarsi mentre sproloquiava.
Lan WangJi si chinò per essere alla sua altezza, poi si sciolse il nastro frontale e glielo porse, senza dire nulla.
Wei Wuxian lo prese instintivamente, perplesso.
«Tuo.» gli disse.
Wei Wuxian serrò la presa sul nastro, avvampando e in seguito ridandolo al proprietario.
«Lan Zhan, stavo solo scherzando, non c'era bisogno di darmi il tuo nastro frontale. Lo so quello che c'è tra noi, ma il nastro può essere preso solo dalla famiglia o dalla consorte, no?»
Lan Zhan prese il nastro, aggrottando le sopracciglia, smarrito:«Ma noi...—
«Noi siamo compagni, io ti amo immensamente e so che anche per te è così. Darei la mia vita per te e voglio trascorrere con te ogni istante che ho, davvero, ma non siamo sposati.» lo interruppe Wei Wuxian, allungando una mano bagnata e accarezzando il viso di Lan WangJi, con un sorriso dolce stranamente privo di malizia.
Lan Zhan non rispose a quell'affermazione: non c'era nulla che potesse dire, d'altronde.
Si legò nuovamente il nastro, con Wei Wuxian che lo osservava dolcemente dal bordo della vasca.
Allungò le braccia e Lan WangJi lo circondò con le proprie, non facendo caso alla pelle bagnata del compagno.
Wei Wuxian alzò il viso e cercò le labbra di Lan Zhan, che baciò con slancio, facendo schizzare l'acqua quando questi lo spinse contro il bordo della vasca, aprendogli le labbra.
Wei Wuxian ridacchiò mentre Lan WangJi si scostava e cominciava e baciarlo lungo la mascella, scendendo sul collo e mordendolo delicatamente:«Lan Zhan, Lan Er-gege, perché non torniamo...sul letto. È molto più comodo della vasca, e poi le rompi sempre quando mi sbatti...» gli sussurrò all'orecchio, la voce satura di lussuria, le mani che si insinuavano tra le vesti candide dell'altro.
Come se quelle parole gli avessero fatto tornare un minimo di lucidità, Lan Zhan si allontanò da Wei Ying e dalla vasca:«Sei ancora ferito, e siamo in ritardo.» comunicò.
Wei Wuxian curvò le labbra verso il basso: era ormai troppo tempo che non aveva Lan WangJi, era insopportabile.
«Lan Er-gege, per caso ti sei stancato di me? Il mio debole e fragile corpo non ti piace più? Benissimo, allora! Vuol dire che lo darò a qualcun altro.» ci scherzò su Wei Wuxian, alzandosi dalla vasca e afferrando un panno per asciugarsi.
Diede le spalle a Lan Zhan, per non farsi vedere mentre rideva silenziosamente della sua espressione allibita.
Gettò a terra il panno e recuperò le vesti intime, che indossò sempre senza voltarsi.
Prima che potesse afferrare anche quelle esterne, però, Lan WangJi lo circondò con le braccia, impedendogli di muoversi.
«Lan Zhan? Cosa c'è?» domandò, sorridendo e incrociando le loro mani.
Lan WangJi gli posò il mento sulla spalla, stringendolo più forte ma stando sempre attento alla ferita: Wei Wuxian adorava prenderlo in giro e provocarlo, proprio perché Lan Zhan aveva delle reazioni del tutto inaspettate.
«Non mi sono stancato di te: non mi stancherò mai di te.» bisbigliò Lan WangJi.
Wei Wuxian sapeva, senza neanche il bisogno di constatarlo, che il suo compagno fosse arrossito.
Sì abbandonò contro di lui:«E che mi dici del mio corpo?» lo pungolò, cominciando ad accarezzare con le dita le mani incrociate sul suo addome.
«Neanche il tuo corpo mi stancherà mai.» rispose.
«Quindi non dovrò cercare qualcun altro a cui darlo?»
«Mai.»
«Lo vuoi solo per te?»
«Sì.»
Wei Wuxian si voltò nella stretta dell'altro, allungandosi e circondandogli il collo con le braccia.
Sorrise:«HanGuang-Jun, sei davvero uno spasso, lo sai?»
«Mh.»
«E ti amo immensamente.»
«Mh.»
«Ora liberami dalla stretta mortale delle tue possenti braccia, oh grande HanGuang-Jun!, o arriveremo tardi al banchetto!» concluse scherzoso, aspettando che l'altro si allontanasse e riprendendo a vestirsi.
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