60- Storia di una cerimonia (p.2)
Lan WangJi osservava da lontano e con il cuore in gola l'avanzare della portantina.
I discepoli del Clan avevano il mento alto ed un'andatura composta mentre la sorreggevano, ma ad HanGuang-Jun non importava granché: l'unica cosa a cui riusciva a pensare era che dietro quella portantina dai teli rossi, decorati da ricami dorati a forma di fiori di loto, ci fosse Wei Wuxian, Wei Ying, la sua anima gemella.
Rimase immobile, aspettando che fosse raggiunto dai giovani, mantenendo la sua solita espressione imperscrutabile, mentre dentro di sé le emozioni lo agitavano come un mare in tempesta.
Quando infine i giovani posarono a terra la portantina, davanti a lui, Lan WangJi sentì il cuore cadergli nello stomaco con un tonfo sordo. Si chiese come fosse possibile che nessuno l'avesse sentito.
Si avvicinò ai teli, sfiorandone uno delicatamente e con mano tremante, per poi scostarlo pieno di emozione.
Wei Wuxian era seduto in maniera tranquilla, per niente rigido, vestito di rosso come è rosso il fuoco.
Lan WangJi non poteva vedere la sua espressione: il suo viso era coperto da un velo, e in testa aveva il copricapo tradizionale che di solito indossavano le spose.
Nessuno sapeva come si sarebbe dovuto celebrare quel matrimonio: non era mai accaduto, fino ad allora, che fossero due uomini a sposarsi. Eppure eccoli lì, il divino HanGuang-Jun e il temibile Patriarca di Yiling, vestiti di rosso.
Wei Wuxian si stava mordendo il labbro talmente forte che aveva paura potesse sanguinare da un momento all'altro: la voglia di parlare e di riempire il suo Lan Zhan di complimenti era tanta, ma era tradizione che la sposa non proferisse parola prima della cerimonia del tè.
Lan WangJi gli porse la mano, e lui la afferrò con fermezza, e al tempo stesso dolcezza, lasciandosi tirare fuori dalla portantina e venendo investito dalla fredda aria invernale.
Chissà se avrebbe nevicato.
Le sue gambe erano tremanti, e traballò un po', ma HanGuang-Jun fu svelto a circondargli la vita con un braccio per stabilizzarlo.
Si avvicinò a lui, accertandosi che nessun altro lo sentisse, per mormorargli all'orecchio:«Sei splendido.»
Wei Wuxian avvampò, le labbra che si curvavano autonomamente in un sorriso: sperò che Lan WangJi potesse vedere almeno quello.
Lan WangJi gli prese la mano, ed i due si incamminarono verso la sala del banchetto.
Lungo il sentiero, ogni cosa brillava di rosso e oro: rossi erano i fiori che costeggiavano la strada e adornavano le tende, rossi petali che erano posati sui ciottoli bianchi, e decoravano la via, oro i ricami sulle vesti degli invitati, raffinate, delicatissimi contorni di nuvole, fiori di loto, e dragoni.
Gusu non era mai stata più colorata: Lan Xichen aveva fatto in modo che divampasse.
I due entrarono nella sala tra l'eco dei sospiri estasiati dei giovani, e il bisbiglio degli altri invitati curiosi.
La mano di Wei Wuxian stava stritolando quella di HanGuang-Jun, ma nessuno dei due ci stava davvero facendo caso.
La tradizione avrebbe voluto che gli sposi si inchinassero tre volte: una davanti al cielo e alla terra, un'altra davanti ai genitori, e la terza davanti alla solenne promessa matrimoniale.
Ma Wei Ying e Lan Zhan già si erano inchinati tante volte, già si erano promessi tante volte, era come se già si fossero sposati tante volte.
I due si avvicinarono al tavolo di Lan Qiren e Lan Xichen, e si inginocchiarono una prima volta - nessuni dei due aveva genitori davanti ai quali potessero farlo.
La cosa più vicina ad una famiglia che Wei Wuxian avesse avuto era stata il Clan Jiang, ma sia lui che Jiang Cheng avevano da tempo distrutto quel legame.
E poi, già si era inchinato tempo addietro al cospetto delle tavolette commemorative della sua Shijie, lo zio Jiang FengMian e la signora Yu.
Zewu-Jun aveva gli occhi che brillavano, una scintilla di vita dopo il periodo di amarezza che aveva vissuto - che stava ancora vivendo- a causa del tradimento di Jin GuangYao.
Perfino Lan Qiren sembrò curvare le labbra verso l'altro in un'espressione, se non felice, quantomeno non disgustata.
Era una conquista.
Si inchinarono una seconda volta, davanti al cielo e alla terra, alle divinità, affinché proteggessero e custodissero il loro legame e le loro promesse.
Infine, si voltarono l'uno verso l'altro, e si inchinarono per la terza, e ultima volta, davanti agli occhi di tutti.
C'era un silenzio solenne, quasi sacro, quando i due si rialzarono in piedi, ancora a debita distanza.
Poi, HanGuang-Jun avanzò di qualche passo, allungando le mani e alzando il velo rosso.
Sotto di esso, comparve il viso di Wei Wuxian: stava piangendo, le lacrime gli rigavano il viso, ma il sorriso che aveva era abbagliante.
Lan WangJi non poté fare altro che prendergli il viso fra le mani, e asciugare col pollice tutte quelle lacrime, anche se erano di gioia.
«Wei Ying.» mormorò il suo nome, eppure nel silenzio la sua voce risuonò limpida, e piena di amore.
Non credeva che sarebbe mai giunto il giorno in cui avrebbe potuto vederlo indossare il rosso del matrimonio, eppure eccolo lì: suo marito.
Come spinto da una mano invisibile, Lan WangJi si avvicinò ancora, la mano che scivolava sulla vita sottile dell'altro, e lo attirò a sé, sigillando infine quel legame, davanti agli occhi dell'intero mondo della coltivazione, con un soffice, leggero, sincero bacio.
Scoppiò il tripudio.
JingYi stava scuotendo animatamente Jin Ling, SiZhui era in lacrime, singhiozzava e tirava su col naso, tamponandosi il viso con le ampie maniche per fermare quell'inarrestabile flusso.
Jiang Cheng era a braccia incrociate, lo sguardo fisso sui due, e per una volta con un'espressione serena.
Non era arcigno, non era imbronciato, irritato, o addolorato: provava solo una pacata tranquillità.
«Congratulazioni!»
«Viva gli sposi!»
«Evviva!»
«Felicitazioni!»
«Viva gli sposi!»
«Viva gli sposi!»
I complimenti si riversarono sui due novelli sposi come un'ondata, e ovunque si girassero non c'era un invitato che non stesse sorridendo.
Zewu-Jun si alzò dal suo tavolo, battendo le mani per attirare l'attenzione di tutti, e poi regalando un'espressione solare ai presenti:«Vorrei fare le mie congratulazioni agli sposi: questo è un momento lieto per il Clan Lan, e anche per me, personalmente. Ora, vi pregherei di prendere i vostri posti e di continuare con la nostra cerimonia.»
I presenti esultarono, rumoreggiando mentre si sedevano.
Wei Wuxian ridacchiò, stringendosi al fianco di Lan WangJi, che lo teneva stretto a sé con un braccio sulla sua vita:«Lan Zhan, credo che non ci sia mai stato così tanto chiasso a Gusu.» commentò, ora che poteva parlare.
«Mh.»
«E poi, ho sentito che Zewu-Jun ha cambiato il menù per oggi.
«Mh.»
«Dovremmo sposarci ogni giorno, se significa che avremmo un banchetto saporito.»
«Mh.»
«Mi sposerai anche domani, Lan Zhan?»
«Mh.»
«E dopodomani?»
«Mh.»
«E il giorno dopo ancora?»
«Ogni giorno.»
«Ogni giorno?» ripeté Wei Wuxian.
«Ti sposerei ogni giorno, per sempre.» confermò HanGuang-Jun, sorridendogli appena.
Wei Wuxian si allungò verso di lui, baciandogli con forza le labbra, prima di scostarsi con gli occhi che scintillavano:«Ti amo alla follia, Lan Zhan.» dichiarò.
«Anche io.»
«Wei gongzi, prima del banchetto deve venire con noi.»
I due sposi si lasciarono distrarre dalla voce di SiZhui, che si trovava davanti a loro con il viso bagnato dalla lacrime piante, e un'espressione da complottista, la stessa dipinta sulla faccia di JingYi.
Wei Wuxian ridacchiò, lasciando il fianco di Lan Zhan:«Torno subito.» si congedò, lanciandogli un bacio con la mano e poi seguendo i giovani.
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