59- Storia di una cerimonia (p.1)
⚠️ULTIMO ARCO NARRATIVO~
Ebbene sì, ci stiamo dirigendo verso il finale.
Wei Wuxian percepiva distintamente la sua anima uscirgli dal corpo.
Al momento, non era nemmeno convinto di avere ancora un' anima.
O di essere ancora vivo.
Forse, però, vivo lo era ancora, dato che sapeva di essere, ma non vivo nel senso letterale del termine, dato che in quel preciso istante si sentiva un po' più morto e vicino ad un attacco di cuore.
Stava osservando lo specchio da parecchi minuti, immobile, rigido, senza quasi respirare.
Il suo riflesso lo stava guardando ad occhi sgranati, pallido: non era di certo l'aspetto che voleva avere in quel momento.
Andiamo, non essere stupido. si fosse mentalmente, chiudendo le palpebre per fare un respiro profondo.
Il cuore gli stava battendo in gola, aveva paura che a breve l'avrebbe vomitato.
Quando riaprì gli occhi, il suo riflesso aveva assunto leggermente più colore, anche se il suo sguardo era ancora terrorizzato.
Quel riflesso aveva un'aria davvero pessima, eppure il suo aspetto era magnifico: splendidi e luccicanti gioielli dorati erano intrecciati nei suoi capelli, acconciati in maniera ordinata per una delle poche volte in vita sua, legati con quel nastro rosso regalatogli da Lan WangJi.
Quella volta, però, non era solo il nastro ad essere rosso: il suo intero corpo era coperto da delle vesti rosse, decorate da dei ricami in oro che avevano la forma delle nuvole, che mettevano in risalto la sua vita sottile e la sua figura graziosa.
Quel colore così intenso e così significativo era ciò che lo stava spaventando a morte.
Solo in quel momento si stava rendendo conto che si stava davvero per sposare.
Qualcuno bussò alla porta, distogliendolo dal suo riflesso e costringendolo a prestare attenzione all'ingresso.
Lan SiZhui si affacció con un sorriso splendente:«Wei qianbei, il Gran Maestro Jiang e il Gran Maestro Jin vi volevano vedere prima della cerimonia.»
«Ah, c-certo. Falli entrare.» balbettò, lisciandosi nervosamente il tessuto delle vesti mentre i due entravano nella stanza.
Il silenzio calò nella camera, costringendo Wei Wuxian a mordersi il labbro:«Be'? Volete fare almeno un commento o aspettiamo che partorisca qualche mini HanGuang-Jun?» li provocò, la voce che gli usciva più stridula del normale.
Jin Ling avvampò, lanciando un'occhiata a SiZhui, che stava sorridendo intenerito:«È tutto molto...rosso.»
«È un matrimonio, moccioso. Di che colore lo volevi?»
Prima che Jin Ling potesse replicare, Jiang Cheng si scharí la gola, attirando l'attenzione.
«Non credevo che sarei mai riuscito a vedere il tuo matrimonio.» commentó il Gran Maestro Jiang, facendo scontrare il suo sguardo con quello del fratello, e scorgendo la paura nella sua espressione.
Sorrise internamente, estraendo dalle maniche un fermaglio.
«A-Xian.» era una vita che non lo chiamava così. Aveva smesso quando erano bambini, e non l'aveva più fatto da allora, soprattutto non dopo tutto quello che era successo.
Wei Wuxian trasalì, sgranando gli occhi.
SiZhui e Jin Ling si lanciarono un'occhiata, decidendo di tacere e tentando di mimetizzarsi con l'ambiente circostante - operazione impossibile, dato il colore delle vesti dei due giovani.
«A-Xian, questo... è di A-Li. Era di A-jie.» Jiang Cheng non alzò lo sguardo dall'oggetto che teneva in mano, mentre si avvicinava all'altro.
«Jiang Cheng...» balbettò Wei Wuxian, spalancando gli occhi quando gli fu messo in mano quel fermaglio.
Era un oggetto semplice, non troppo sofisticato, un semplice fermaglio d'argento a forma di fiore di loto: quello era tutto ciò che rimaneva della sua Shijie.
E Jiang Cheng glielo stava donando con fermezza, anche se in parte era stata colpa sua se era morta, anche se non poteva perdonarlo.
Anche se non poteva odiarlo.
Serrò le dita attorno al fermaglio, sentendo le lacrime impigliarsi alle ciglia:«A-Cheng...»
«Credo sia giusto che lo abbia tu. Io non lo metterei mai, d'altronde. Questa è... un'occasione importante per te. È la tua giornata. A-jie avrebbe voluto che lo indossassi tu.» lo interruppe Jiang Cheng, poi alzò lo sguardo su di lui: per una delle poche volte, la sua espressione era distesa, serena, per niente accigliata.
Wei Wuxian avvolse istintivamente le braccia attorno al suo corpo, stringendolo in un abbraccio goffo, ma sincero: l'ultima volta che si erano abbracciati era stato quando Wei Ying era ricomparso dopo essere stato disperso per tre mesi nei Colli dei Sepolcri.
«Ora smettila di frignare, infilati quel coso e vatti a sposare prima che HanGuang-Jun cambi idea.» si separarono, e Jiang Cheng gli sorrise, prendendolo per le spalle e costringendolo ancora una volta ad affrontare il suo riflesso, mentre gli infilava con cura il fermaglio nella capigliatura finemente elaborata.
«HanGuang-Jun non cambierà idea! Credo. Spero. N-non... cambierà idea, vero?»
«Certo che no, Wei qianbei.» ridacchiò SiZhui, apparendo al sua fianco e provando a tranquillizzarlo.
Lo spero per lui: non mi sono fatto scopare così violentemente ogni notte per poi essere mollato il giorno del matrimonio.
Dalla parte opposta dei Meandri delle Nuvole, in una stanza spoglia, eccetto la presenza di uno specchio, anche HanGuang-Jun fissava il proprio riflesso con apprensione.
Quel Lan WangJi aveva la solita espressione immobile, ma il rosso dei suoi vestiti donava alla sua carnagione un colorito ancora più chiaro, ed era strano vedersi indossare qualcosa che non fosse il solito bianco.
Fortunatamente, il nastro frontale era ancora al suo posto, a rassicurarlo.
«Lan Er-gongzi, a breve arriverà il momento.» cantilenò la voce di JingYi.
«Mh.»
«WangJi, non essere teso.» lo confortò Lan XiChen, sorridendo della buffa espressione ansiosa del fratello.
JingYi si chiese come facesse a distinguere le emozioni di HanGuang-Jun: oltre a lui, solo Wei Wuxian, e ogni tanto SiZhui, riuscivano a farlo.
«WangJi.»
«Mh.»
«Wei gongzi di certo non si tirerà indietro.»
«Mh.»
Eppure Lan WangJi davvero non riusciva a capacitarsi del fatto che stesse davvero per sposare la sua anima gemella, l'amore della sua vita, che aveva creduto perso per sempre e che invece era resuscitato insieme ad un mare di infinite possibilità.
HanGuang-Jun non vedeva Wei Wuxian da quasi due giorni, e in quel breve lasso di tempo gli era mancato da morire: avrebbe voluto correre immediatamente da lui, prenderlo tra le braccia e trascorrere lì nella sua presa il resto della vita.
Ma d'altronde, era proprio ciò che si proponeva di fare con quel matrimonio.
«HanGuang-Jun, credo che sia ora.» commentò JingYi, sorridendo entusiasta e scambiando un'occhiata con Lan XiChen, che si avvicinò al fratello e gli lisciò la veste rossa.
«Sei pronto, WangJi?»
«Mh.»
«Andiamo, allora.»
Uscirono dalla stanza, seguiti da un esaltato JingYi.
Lan WangJi inspirò la fredda aria di Gusu, alzando gli occhi verso il cielo luminoso e placando il suo cuore impazzito.
Sì, era una splendida giornata per sposarsi.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top