49- Storia di nuovi ospiti (p.4)
Quando, il giorno dopo, Wei Wuxian si mostrò davanti ai discepoli con il suo solito sorriso scanzonato e il corpo ricoperto di segni inequivocabili, i giovani rimasero scandalizzati, confermando le loro ipotesi.
Erano ancora leggermente confusi dal fatto che i ragazzi del Clan Lan mostrassero così tanta devozione, rispetto e affetto per quell'uomo, ma ciò non era sufficiente per dissuaderli dall'idea che si erano fatti.
«Wei qianbei, perché siete qui? Dov'è HanGuang-Jun?» chiese Lan SiZhui, avvicinandosi a lui con un sorriso.
Wei Wuxian gli circondò le spalle con un braccio, intenerito:«A quanto pare il vostro HanGuang-Jun ha una valanga di scartoffie di cui occuparsi, perciò il Gran Maestro Lan ha pensato di mandare me. Ah, siete fortunati: comincerete la vostra permanenza qui senza grossi traumi.» scherzò, facendo l'occhiolino ai discepoli delle altre Scuole.
I giovani rimasero immobili, incerti riguardo alle competenze del loro nuovo insegnante provvisorio.
Ad ogni modo, dopo qualche ora, si resero conto che in realtà quell'uomo a cui non avevano dato nemmeno un minimo di credibilità era competente e severo.
«Ora, quanti di voi hanno anche solo pensato di intraprendere la coltivazione demoniaca?» erano passati ad un argomento scottante.
L'atmosfera leggera di poco prima si dissolse in fretta.
Alla domanda di Wei Wuxian, nessuno rispose:«Siamo tra noi, ragazzi, non ne farò parola con nessuno.» provò a metterli a proprio agio.
«La coltivazione demoniaca è un sentiero da non intraprendere: è corrotto.» rispose qualcuno.
Wei Wuxian annuí, indicandolo:«Precisamente. Qualcuno sa dirmi perché è corrotto?»
«Non è morale! Ci si serve di spiriti maligni per ucciderne altri.»
«Effettivamente, è abbastanza macabro come comportamento. Poi?»
«Danneggia il Nucleo d'oro.»
«Verissimo.»
«E anche la mente. Il Patriarca di Yiling è morto perché è impazzito e ha perso il controllo, no?»
«Mmmh, non proprio, ma ve la lascio passare.»
Le mani alzate per rispondere diventavano sempre di più: i giovani avevano cominciato a ripetere tutte quelle cose che gli adulti avevano detto loro fin dall'infanzia.
I discepoli della Scuola Lan, invece, erano rigidi, e osservavano lo scambio di battute con una strana tensione nello sguardo: come poteva Wei Wuxian accettare tutte quelle critiche e cattiverie con tanta noncuranza? Come se non si stesse nemmeno parlando di lui?
Quando i discepoli non ebbero più cose da dire, Wei Wuxian fece il punto della situazione.
Si sedette per terra, poggiando i gomiti sulle ginocchia, improvvisamente serio: in quella posizione era stranamente affascinante, magnetico.
«Se mai penserete di intraprendere questo sentiero: non fatelo. È un lungo percorso tortuoso e logorante. Non vi farà impazzire, ma vi renderà instabili. Vi farà male. Il vostro corpo comincerà ad indebolirsi, il vostro Nucleo d'oro comincerà a decomporsi, la vostra anima verrà costantemente reclamata dagli spiriti che controllate. Ogni notte, ogni sera, sentirete le loro voci, la loro presa. Verrete odiati dal mondo della coltivazione, disprezzati, isolati. In casi estremi, perfino uccisi. Ricordate sempre che durante il corso della vostra vita commetterete degli errori: coloro che usano la coltivazione demoniaca ne commetteranno di più grandi, di più orrendi, di più subdoli.» ciò che Wei Wuxian stava raccontando sembrava una storia dell'orrore.
«Ma il Patriarca di Yiling...» balbettò qualcuno dalle ultime file.
«Il Patriarca di Yiling ha pagato, paga e continuerà a pagare per i suoi crimini. Non dubitatene.»
I giovani del Clan Lan si scambiarono occhiate spaventate.
SiZhui non riusciva a distogliere gli occhi da Wei Wuxian.
Sembrava che lo odiasse davvero, sembrava che disprezzasse con tutto sé stesso il Patriarca di Yiling.
«É vero che si sposerà con HanGuang-Jun?» chiese qualcuno.
«Certo che è vero.» rispose Wei Wuxian, recuperando il sorriso.
«Ma...gongzi, perché? Non se lo merita!»
«Ha ucciso intere famiglie!»
«Distrutto intere Scuole!»
«E ora si sposa come se nulla fosse? Con HanGuang-Jun, poi? Perché?!»
«Ah!, miei adorabili, ingenui, rancorosi giovani, la spiegazione è molto semplice: lo sposa perché lo ama, naturalmente! E perché ha tante altre qualità che non mostra a tutti...» ridacchiò in risposta, facendo un occhiolino allusivo, pronto come sempre a dichiarare il suo amore per Lan Zhan e ad aggiungere dettagli non richiesti e decisamente troppo piccanti.
Dopo ciò, i ragazzi avvamparono, imbarazzati e sconvolti dall'assenza di vergogna di quel loro insegnante: come era possibile che una persona così spudorata vivesse ai Meandri delle Nuvole? Come era possibile che nessuno l'avesse ancora cacciato? Come era possibile che quello fosse costantemente al fianco del riservato HanGuang-Jun?
«Siete davvero divertenti! Dovreste vedere le vostre facce! Sembrate tutti piccoli Jiang Cheng, l'anima mi sta per uscire dal corpo per le risate, AHAHAHAHA!» Wei Wuxian si stava tenendo lo stomaco in preda a delle risa incontrollate.
«Wei Ying.» la voce di Lan WangJi lo fece voltare. Lo aveva chiamato con un tono così basso che sospettò che gli altri non l'avessero sentito.
«Lan Zhan!» trillò contento, sorridendogli e sventolando una mano, aspettando che l'altro lo raggiungesse.
I discepoli si irrigidirono, inchinandosi rispettosamente, l'atmosfera amichevole di poco prima del tutto dissolta.
HanGuang-Jun metteva così tanto in soggezione che nessuno riusciva a comportarsi normalmente, né tantomeno a parlare: si lanciavano occhiate e comunicavano con lo sguardo, commentando con l'inarcamento delle sopracciglia la relazione tra il ragazzo in nero e Lan WangJi.
Se quello col Patriarca di Yiling era un matrimonio d'amore, allora cosa ci faceva HanGuang-Jun sempre in compagnia del ragazzo in nero? E perché quest'ultimo sembrava a suo agio sebbene avesse la consapevolezza che l'uomo con cui condivideva il letto dovesse sposare un altro? Un altro che, da quel che avevano sentito, sembrava odiare e disprezzare tanto quanto loro. Un altro che, tra l'altro, non era nemmeno presente.
C'era qualcosa che non quadrava, in tutta quella storia, ma nessuno aveva abbastanza coraggio da chiedere delucidazioni.
«Lan Zhan, hai finito con le tue scartoffie?»
«Mh.»
«Splendido! Dovrei lasciare questi ingenui pargoli alle tue cure? Mi sono divertito così tanto, con loro!»
Lan WangJi allungò un mano, posandola distrattamente sul braccio di Wei Wuxian, che non si curò più di tanto di quel tocco.
Per i discepoli, quei due sembravano troppo in confidenza.
Con che faccia HanGuang-Jun avrebbe lasciato quella persona con cui sembrava avere una sintonia splendida, per il temibile e corrotto Patriarca di Yiling?
«Bhe, Lan Zhan, credo che ora tocchi a te divertirti. Non trattarli troppo male.» gli occhi di Wei Wuxian stavano brillando, mentre salutava il compagno con un bacio sulla guancia che lasciò pietrificati tutti, Lan WangJi in primis.
Si voltò un ultima volta verso i ragazzi, inchinandosi:«Imparate da HanGuang-Jun e diventerete dei cultori strepitosi. Non fate troppo rumore o vi beccherete intere, noiosissime lunghissime regole da copiare.» si raccomandò, sorridendo e infine dando loro le spalle e allontanandosi.
Ai giovani non sfuggì che lo sguardo di HanGuang-Jun lo seguisse finché non sparì alla vista.
Si guardarono tra loro, confusi: davvero non capivano quale fosse il rapporto tra i due, né tantomeno chi fosse davvero quel giovane vestito di nero.
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