36- Storia di un rapimento (p.1)

Wei Wuxian entrò nel jingshi per primo, seguito da Lan WangJi, che si premurò di chiudere le porte senza staccare gli occhi dal compagno.

«Wow, Lan Zhan, non credevo che avessi la sfacciataggine di mostrare il tuo lato aggressivo. E io che pensavo fosse una cosa che facevi solo tra noi.» commentò Wei Wuxian lasciandosi cadere sul letto, alzando lo sguardo su di lui, il viso illuminato da un sorriso malizioso.

«Non era sfacciataggine.» lo corresse HanGuang-Jun, pacato, non esitando nemmeno quando vide che Wei Ying stava cominciando a slacciarsi le vesti.
Si limitò a fissarlo, senza avvicinarsi: trovava strano che il compagno avesse cominciato a spogliarsi, di solito preferiva che fosse lui a farlo.

«Lan Zhan, che fai, fissi?» lo provocò Wei Wuxian, lasciando scoperta una spalla mentre inclinava la testa, le morbide ciocche scure dei capelli che accarezzavano la pelle chiara.
«No.» stava mentendo, ed era palese.
L'altro non replicò, ma ridacchiò, tornando a concentrarsi su quello che stava facendo.

Lan WangJi continuava ad essere perplesso.
«Wei Ying.»
«Sí?»
«Cosa stai facendo?»
«Controllo le condizioni di questo fragile corpo. Dovresti preoccuparti anche tu, sai? Dopotutto, sei tu che mi sbatti tutte le notti.»

Lan WangJi ignorò l'ultimo commento e si avvicinò al compagno, le sopracciglia aggrottate: se Wei Wuxian aveva ritenuto necessario controllare "le condizioni del suo fragile corpo", c'era qualcosa che non andava.

Giunto proprio di fronte a lui, si inginocchiò, finendo rapidamente di levargli le vesti e lasciandolo solo con i pantaloni e le scarpe.
«Oh, Lan Zhan, se volevi spogliarmi potevi dirmelo subito!» scherzó l'altro.

Le mani di Lan WangJi gli stavano già percorrendo il corpo, accarezzando con cura le varie cicatrici, le sopracciglia aggrottate, soffermandosi più a lungo sulla più recente, che sembrava sul punto di riaprirsi.

«Lan Zhan, va tutto bene.» lo rassicurò Wei Wuxian quando sentì lo mano del compagno sfiorare con estrema delicatezza quella linea irregolare, le dita fredde.

«Fa male?» gli chiese Lan WangJi, alzando lo sguardo chiaro su di lui.
Wei Wuxian scosse la testa, chinandosi verso di lui e afferrando giocosamente il suo nastro frontale:«Lo sai che se mi baci non fa mai male.» gli ricordò.

Prima che potesse continuare la conversazione, Lan WangJi si era sporto verso di lui e lo aveva baciato, circondandogli la nuca con la mano fredda.
Wei Wuxian gli gettò le braccia al collo, attirandolo a sé e lasciandosi stendere sul letto.

Calció via le scarpe, mentre sentiva i capelli sciogliersi, liberati dal nastro rosso, che Lan WangJi si attorciglió attorno alle dita.
«Lan Zhan...sei sempre così pronto a fare queste cose...se non ci fossi stato io da chi saresti andato?...» gli mormorava sulle labbra mentre gli toglieva i vestiti candidi.
«Da nessuno.»
«Nessun'altro?»
«Solo tu.» gli rispose, mordendogli le labbra e facendolo arrossire.

«Non sei affatto giusto, Lan Zhan, non puoi dire queste cose senza prima avvisarmi...ahi! Lan Zhan! Perché non avvisi mai? Ahi, Lan Zhan!»
«Fai silenzio.» mormorò l'altro, prendendogli il viso e piantandogli addosso il suo sguardo.
«Lo sai che non starò zitto, però puoi sempre silenziarmi tu, non credi che sarebbe ec-...ahi! Pietà, HanGuang-Jun, ti prego, abbi pietà. Sono solo...mh!,una vittima!»
«Non sei una vittima.» gli sussurrò nell'orecchio, le sue mani che lo stringevano fino a lasciargli il segno, e i loro corpi che si scontravano.
Era inebriante.

«Va bene, va bene, non sono una vittima...ah!,sono tuo...fa' di me quel che vuoi, ma a-abbi pietà! H-HanGuag-Jun! Ho detto "pietà", perché stai...a-andando così...ah!, veloce?!»
«Perchè hai detto che posso fare di te...quel che voglio.»
«Stavo...ah!, stavo scherzando. Lan Zhan, scherzavo. Scherzavo!»
«Ogni giorno significa ogni giorno, e "fa' di me quel che vuoi" significa "fa' di me quel che vuoi".»
«Non hai...mh!, non hai...un minimo...di...ah!, di pietà...» gemeva, accarezzando la schiena sudata del compagno e agendo in netto contrasto con le sue stesse parole.
«Stai raccogliendo ciò che hai seminato.» sottolineò HanGuang-Jun, venendo con un'ultima poderosa spinta che fece vedere le stelle al compagno.

«Lan Zhan...ti faccio ridurre così il mio povero corpo solo perché sei tu: fosse stato qualcun altro, col cavolo!» esclamò Wei Wuxian, mettendosi a sedere ed osservando Lan WangJi invece stendersi.
Gli sorrise, passandosi una mano fra i capelli, che, arruffati e sciolti, gli ricaddero sulla pelle nuda.
«Ottimo.» replicò HanGuang-Jun, allungando quasi istintivamente il braccio per accarezzare dolcemente la guancia di Wei Wuxian.

Il giovane gli prese la mano, incrociano le loro dita e portandosela alle labbra, baciando con reverenza e giocosità ogni nocca:«Ti amo proprio tanto, Lan Zhan.» gli confessò, alzando lo sguardo per trovare un HanGuang-Jun arrossito, gli occhi lievemente lucidi.

«Lan Zhan? Lan Zhan, stai piangendo, per caso?» gli chiese preoccupato, chinandosi su di lui, senza lasciare la sua mano.
«Non avrei mai creduto...» borbottò l'altro, incrociando il suo sguardo e avvicinandolo ancora di più a sé con la mano libera:«...che tu potessi dirmi queste cose, un giorno.» gli confidò, schietto.

Wei Wuxian strinse la presa, poggiando la sua fronte contro quella dell'altro, serio:«Ma l'ho fatto. Lo sto facendo. Posso dirlo tutte le volte che vuoi, Lan Zhan. Ti amo. Ti amo. Ti amo, ti amo, ti amo...»
«Smettila...» Lan WangJi sentiva il viso andargli a fuoco, ma sapeva che in realtà erano le sue orecchie ad essere diventate rosse.

Ad ogni modo, Wei Wuxian non aveva intenzione di fermarsi:«...ti amo, ti amo, ti am—
HanGuang-Jun ricorse all'unico modo che conosceva per farlo stare zitto, e con un fluido gesto si affrettò a interrompere le sue parole con un bacio:«Smettila.» gli ripeté, stavolta con più decisione.

Ma la luce maliziosa negli occhi di Wei Wuxian diceva che non ne aveva ancora abbastanza.
Si impossessò nuovamente delle labbra del compagno, le dita nella sua spalla, le loro mani intrecciate. Gli morse con forza il labbro, così tanto da dargli i brividi, e quando si separò si passò la lingua sulle labbra rosse, guardando Lan WangJi dall'alto.

Aprì la bocca per dire qualcosa, ma prima che qualunque battuta potesse affacciarsi nella sua mente, fu bruscamente tirato giù, e si ritrovò a pancia in su sul materasso, Lan Zhan sopra di lui.
«Wei Ying.» lo avvertì.
«Ouch, il mio Lan Er-gege non si è stancato di scoparmi fino a farmi morire? Devi prenderti cura di questo mio corpo, Lan Er-gege, sai? D'altronde, è tuo.»
«Mio?» ripeté Lan WangJi, con l'espressione felice di un bambino a cui hanno regalato una scatola di dolciumi.

Wei Wuxian ridacchiò, incrociando le braccia dietro il collo di HanGuang-Jun, e tirandolo giù verso di sé, avvicinando la sua bocca all'orecchio del compagno:«La mia anima, il mio cuore, il mio corpo: sono tutti tuoi. Sono interamente tuo, Lan Zhan.»


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