32- Storia di una trappola (p.2)
Quelle due settimane passarono più in fretta del previsto, e anche se Wei Wuxian non osó mettere il naso fuori dal jingshi, sentiva uno strano fermento per tutti i Meandri delle Nuvole.
I giovani erano su di giri: partecipare ad una caccia notturna insieme agli adulti era una rarità, ma gli era stata data questa possibilità perché il Gran Maestro Jin aveva insistito, e così potevano essere visti mentre confabulavano fra loro, emozionati.
C'era anche chi era preoccupato, come SiZhui, che era andato ogni giorno a trovare Wei Wuxian.
Quando il Patriarca di Yiling decise che era finalmente giunto il momento per uscire, fu proprio SiZhui che apparve al suo fianco:«Wei qianbei, siete sicuro di stare bene?» chiese, incerto.
«Certo che sto bene, altrimenti ZeWu-Jun mi avrebbe rispedito al letto.» rispose lui, ridacchiando.
In realtà la sua salute poteva ancora migliorare -la ferita gli dava ancora delle fitte- ma aveva un compito da svolgere e non poteva mancare a quella caccia: doveva placare gli animi di quei Gran Maestri.
«Dove posso trovare HanGuang-Jun?» chiese poi al ragazzo: Lan Zhan era uscito quella mattina, presto come al solito, e Wei Wuxian non aveva avuto modo di vederlo.
«Credo di averlo visto in compagnia di ZeWu-Jun, insieme ai Gran Maestri.»
«Ah, che cosa terribile, sono sicuro che lo tormenteranno. È meglio raggiungerlo.» commentò, dirigendosi poi verso le stanze dei Gran Maestri, strettamente tallonato da SiZhui.
Bussò con delicatezza alle porte, e quando gli fu permesso di entrare, si palesò con un gran sorriso e le braccia dietro la schiena, apparentemente rilassato.
«Wei Ying.» Lan WangJi fu il primo a parlare, puntando gli occhi sul compagno, che gli regalò un occhiolino.
«Wei gongzi, stavamo giusto parlando di voi!» sputò fuori uno dei Gran Maestri.
Non avevo dubbi:«E cosa ci sarebbe di tanto degno di nota in me da essere sulla bocca di un tale Gran Maestro?» chiese, la voce che grondava sarcasmo.
Poteva vedere il Gran Maestro Nie nascondere un sorriso dietro al ventaglio e perfino Jiang Cheng sembrava sul punto di ridere.
«Stavamo parlando della caccia di oggi. Pensavamo che fosse meglio non far partecipare HanGuang-Jun, in caso ci fosse bisogno di lui.»
Lo sguardo di Wei Wuxian incroció quello di Lan WangJi: poteva scorgere la rabbia e l'irritazione in quegli occhi chiari.
«Non vedo perché impedirmi di partecipare.» ringhiò quindi Lan WangJi, e sembrava non fosse per prima volta.
«HanGuang-Jun, come stavano dicendo prima, se ci fosse un qualche pericolo all'esterno del campo di caccia, è necessario che almeno uno di noi sia presente, e voi siete di certo il candidato migliore.»
Lan WangJi stava chiaramente per ribattere, ma la voce di Wei Wuxian lo interruppe:«Va bene, allora. HanGuang-Jun non parteciperà e invece custodirà l'esterno.» concordò, senza distogliere lo sguardo da Lan Zhan.
Il compagno riportó lo sguardo su di lui, si poteva quasi percepire l'astio, lo emanava ad ondate.
È una trappola gridavano i suoi occhi.
Lo so, fidati di me.
E Lan WangJi non poté fare altro che arrendersi e fidarsi.
Il tempo trascorse in fretta: banchettarono e si sorrisero falsamente, conversarono con blandi convenevoli e infine si riunirono davanti al terreno di caccia, tutti in trepidante attesa.
Wei Wuxian si assicurò il dizi al fianco, accarezzandosi distratto la ferita ancora fasciata e quasi rimarginata.
«Ti prego, fai attenzione.» gli mormorò Lan WangJi, accanto a lui, fissandolo negli occhi.
Wei Wuxian sorrise, alzando una mano e accarezzandogli una guancia - non gli importava delle occhiate che gli stavano lanciando e che si sentiva pesare sulle spalle.
«Faccio sempre attenzione, Lan Zhan.» replicò, costringendo l'altro ad alzare le sopracciglia in un'espressione di disapprovazione.
«Non è vero.» borbottò, scatenando la risata di Wei Wuxian.
«É solo una caccia, Lan Zhan. Ne ho fatte moltissime, nelle mie vite. E ora che ci penso...» si allungò sinuosamente verso di lui, incrociando le braccia dietro al suo collo, improvvisamente malizioso. Sentì l'altro irrigidirsi, preso alla sprovvista:«... è proprio durante un'occasione del genere che mi hai baciato, ricordi, Lan Er-gege? Ero bendato, ma tu mi hai sbattuto contro un albero e mi hai...—
I lobi di Lan WangJi stavano chiaramente arrossendo, sebbene lui tentasse ancora di mantenere un'espressione impassibile.
Prima che Wei Wuxian potesse terminare la frase, che sarebbe stata colma di dettagli scomodi e allusioni, Lan WangJi decise di metterlo a tacere, e posò con delicatezza le labbra su quelle dell'altro.
Lo baciò con dolcezza e cura, senza aggressività o eccessiva passione: d'altronde, nonostante Wei Wuxian stesse cercando di distrarlo, era comunque ancora preoccupato per lui.
«Ah, Lan Er-gege, come posso allontanarmi se tu mi baci così?» si lamentò non appena si separò.
«Non allontanarti, allora.» gli rispose l'altro.
Wei Wuxian sorrise, ma alla fine si separò comunque da lui, facendogli un occhiolino prima di raggiungere il gruppo che sarebbe entrato nel territorio.
La gente non gli levava gli occhi di dosso, e una strana tensione serpeggiava tra di loro, confermando le peggiori ipotesi di Lan WangJi, che strinse la presa attorno a bichen.
Era chiaro come il sole che non sarebbe andato tutto bene, ma lui non poteva fare altro che fidarsi.
Se si fosse impuntato per partecipare, avrebbe generato ulteriori conflitti, e sarebbe stato controproducente.
«HanGuang-Jun, non permetteremo che Wei qianbei si faccia male di nuovo.» dichiarò SiZhui, comparendo al suo fianco insieme a JingYi.
L'uomo abbassò lo sguardo su quel ragazzo che aveva cresciuto, che ora lo osservava con determinazione e compostezza.
Si fidava di lui, si fidava di tutti loro, ma sapeva che alcune cose non potevano essere evitate.
«Mh.» disse in ogni caso, lasciandoli allontanarsi.
A dare inizio alla caccia fu lo sparo di un razzo, e tutti i cultori, insieme, entrarono nel territorio, venendo inghiottiti dalla fitta vegetazione.
L'ultima cosa che Lan WangJi vide fu il sorriso scanzonato di Wei Wuxian, prima che anche lui sparisse dalla sua vista.
Si lasciò sfuggire un sospiro, distogliendo lo sguardo e stringendo la presa sulla spada.
Inavvertitamente, incrociò gli occhi di suo zio, lì presente, che lo raggiunse lentamente:«Non ti preoccupare.» gli disse, indicando con un cenno del mento la direzione presa da Wei Wuxian.
«Quel ragazzo è abituato a cavarsela da solo. Per anni è stato uno contro tutti, no?» gli ricordò, prima di dargli anche lui le spalle e allontanarsi dal nipote.
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