31- Storia di una trappola (p.1)
Quando Wei Wuxian aprì gli occhi, trovò Lan WangJi al suo fianco a tenergli la mano.
Fece per aprire bocca e dire qualcosa, ma la sua gola era talmente secca che cominciò a tossire.
Il compagno fu svelto a porgergli un bicchiere d'acqua, che Wei Wuxian ingurgitò avidamente.
«Perché finisco sempre in queste situazioni?» chiese, la voce roca.
Lan WangJi si chinò su di lui per scostargli i capelli dal viso:«Perché sei un incosciente.» gli rispose, serio.
Wei Wuxian gli sorrise, per poi ispezionarsi il corpo: una nuova fasciatura gli avvolgeva il costato, era sporca di sangue e bagnata di sudore.
Sospettava di non avere un bell'aspetto, al momento.
«Wei Ying.»
«Sì?»
«I Gran Maestri si sono riuniti a Caiyi, sembrano aver voglia di tornare.»
«E scatenare una nuova sommossa...ah, credo che io debba andarmene al più presto.»
«No.» Wei Wuxian guardò perplesso l'espressione di Lan WangJi.
La sua determinazione era palpabile, così come anche la sua rabbia.
«Resteremo qui. Hai protetto la Scuola, non hanno alcun diritto di accusarti. Se vogliono attaccarti, Gusu ti proteggerà.»
«Lan Zhan! Non posso chiederti una cosa del genere!»
«Non mi stai chiedendo nulla: stiamo per sposarci, quindi fai parte del Clan.»
«Ah, Lan Er-gege, non puoi dirmi queste cose all'improvviso, lo sai che mi fai morire.» borbottò, distogliendo lo sguardo, arrossendo appena.
Lan WangJi si chinò su di lui e gli prese il viso fra le mani, costringendolo a guardarlo.
Sorrise appena - quel sorriso prezioso, raro, luminoso.
«Non morire.» ordinò, prima di sfiorargli delicatamente le labbra con le proprie.
Come poteva non morire se Lan Zhan era deciso ad ucciderlo con tutta quella dolcezza?
Che mossa subdola.
Solo in quel momento Wei Wuxian si rese conto del vociare fuori dal jingshi, e aggrottò le sopracciglia, confuso: era un basso mormorio accorto e per nulla invadente, quindi nulla di cui preoccuparsi.
«Lan Zhan, chi c'è fuori?» chiese.
«Il Gran Maestro Jiang, Jin, Nie, XiongZhan, SiZhui e JingYi.»
«E perché sono lì fuori?»
«Volevano vederti non appena ti fossi svegliato.»
«Cosa? E allora che aspettiamo a farli entrare?» esclamò, voltando la testa in direzione dell'ingresso.
Lan WangJi non rispose all'ultima domanda.
«Lan Zhan?» lo chiamò, interrogativo e perplesso.
«Non sei vestito.» disse l'altro, senza guardarlo, le orecchie leggermente rosse.
Wei Wuxian scoppiò a ridere:«Il mio Lan Er-gege è forse geloso?»
«Mh.»
«Ah, Lan Zhan, sei fantastico, davvero. Se mi porgi i vestiti, mi coprirò, va bene, Lan Er-gege?»
«Mh.» approvò Lan WangJi, porgendogli la veste bianca del clan Lan:«I tuoi sono sporchi di sangue.» gli spiegò brevemente.
Wei Wuxian non disse nulla e si tirò su per vestirsi.
Ogni movimento gli provocava dolore e gli mozzava il fiato, e soltanto con l'aiuto del compagno riuscì a vestirsi.
Subito dopo, Lan WangJi si diresse all'ingresso e aprì le porte. Le persone fuori si catapultarono all'interno della stanza.
Wei Wuxian tentó di mettersi seduto, ma Lan WangJi lo raggiunse e gli posò una mano sulla spalla, forzandolo a restare sdraiato.
«Wei gongzi, vi siete svegliato!» esclamò JingYi con sollievo.
«Non potevo certo dormire tutto il tempo.»
«Wei Wuxian, smetti di fare il gradasso: sei collassato, prima.» commentó Jiang Cheng, arricciando il naso.
«È tutta colpa di questo fragile corpo: crolla come niente. Fortunatamente c'è HanGuang-Jun a proteggerlo, vero, Lan Zhan?»
«Mh.»
«Wei Xiong, mi hanno detto che hai protetto i Giovani Maestri: non impari mai, vero?»
«Sono pur sempre il Patriarca di Yiling, HuaiSang.»
«Sono contento che vi siate svegliato, Wei gongzi, ma temo di dovervi disturbare per trovare il modo per agire contro quei Gran Maestri.» intervenne Lan XiChen.
«XiongZhang.» lo riprese Lan WangJi.
Il gelo scese nella stanza, infrangendo il clima mite e scherzoso.
Wei Wuxian sospiró:«Parlate pure, Gran Maestro Lan. Vi ascolteró.» disse.
«I Gran Maestri si sono riuniti a Caiyi, e temo che abbiano in programma di tornare a manifestare il loro dissenso per il vostro metodo di coltivazione.»
«Capisco. Ma non cambierò metodo, Zewu-Jun, per quanto mi dispiaccia trovarmi in questa situazione.»
«Lo so, Wei gongzi. Nemmeno la morte vi ha fermato, d'altronde.» Lan XiChen sorrise appena, e anche Wei Wuxian curvó le labbra verso l'alto.
«In ogni caso, dobbiamo evitare lo scontro.» aggiunse il Patriarca, lanciando un'occhiata veloce a Lan JingYi e SiZhui.
«Wei gongzi, se vogliono voi, noi possiamo combattere!» commentò JingYi, notando lo sguardo.
«È proprio per questo che lo scontro è da evitare.» cantilenó Wei Wuxian.
Si fece sfuggire un sospiro, coprendosi il viso col braccio, intento a pensare.
«Potrei ascoltare le loro richieste e poi declinarle educatamente?» propose.
«Finiresti soltanto per irritarli.» borbottò Jiang Cheng, incrociando le braccia.
«E poi sfrutterebbero quell'occasione solo per insultarti, Wei xiong.» aggiunse Nie HuaiSang.
«Ah, ma a quello sono abituato! Finché mi insultano senza agire, va benissimo.»
«No.» si oppose fermamente Lan WangJi.
«Davvero non ho altre idee.» confessò allora.
«Potreste indire una caccia notturna.» intervenne Jin Ling.
Attirò l'attenzione di tutti, e quando si rese conto di essere spudoratamente osservato, avvampò.
Spesso le persone lo dimenticavano, ma Jin Ling, nonostante la sua giovane età, era già un Gran Maestro, e sulle spalle aveva immense responsabilità che lo costringevano a pensare a come risolvere ogni situazione.
«Caccia notturna?» chiese SiZhui, sinceramente curioso.
Avere quel velato sostegno parve dare forza al giovane, e ricominciò a parlare:«Bisogna tenerli impegnati e adularli: si sentono minacciati da Wei Wuxian e quindi lo accusano, ma se diamo loro un'occasione per mettersi in mostra, placheremo i loro animi. E la caccia notturna è la migliore delle occasioni.» spiegó.
Le sue parole furono accolte da un grande silenzio.
Jiang Cheng fissava il nipote con uno sguardo apparentemente neutro: in realtà, Wei Wuxian poteva vedere che internamente stesse per mettersi a piangere per l'orgoglio.
«Gran Maestro Jin, è un'idea geniale!» esclamó SiZhui, lanciando un'occhiata entusiasta agli adulti.
«Certo che è un'idea geniale! Hai preso tutto da tua madre, Jin Ling!» concordó Wei Wuxian, regalandogli un sorriso solare.
«Mh.» disse anche Lan WangJi.
«La fisseremo tra due settimane: entro allora vi sarete ripreso, Wei gongzi, e potreste partecipare per mostrare la vostra buona fede. Quando i Gran Maestri torneranno, li metterò al corrente, fino ad allora, mi aspetto assoluto riposo da parte vostra.» decise infine Lan Xichen, sorridendo educato come sempre.
«Grazie, Xiongzhang.» chinò il capo Lan Wangji: quel gesto fu abbastanza definito, e tutti i presenti colsero l'occasione per uscire.
Wei Wuxian sospiró, lo sguardo puntato sul soffitto: lo aspettavano due settimane di pura noia, già lo sapeva.
«Lan Zhan, vieni a stenderti accanto a me.» chiamò il compagno, tendendo la mano nella sua direzione.
Conoscendolo, Lan WangJi non si era affatto riposato per tutto quel tempo, nonostante ne avesse chiaramente bisogno.
HanGuang-Jun raggiunse il letto, accovacciandosi accanto a lui:«No, no, Lan Er-gege, intendevo sul letto. Stenditi sul letto accanto a me.» specificó, scostandosi appena per fargli spazio.
«Ho paura di farti male.»
«Come potresti farmi male? Non sei forse il mio Lan Er-gege?»
«Wei Ying.»
«Lan Zhan, davvero: sarai stanchissimo, per favore, stenditi accanto a me e dormiamo un po'.»
Dopo qualche altra moina, finalmente, Lan WangJi cedette, e con estrema delicatezza e attenzione si stese accanto a Wei Wuxian, lo sguardo preoccupato puntato su di lui.
«Va tutto bene, Lan Zhan.» gli sussurrò, allungando una mano per accarezzargli il viso e sorridendogli quando l'altro chiuse gli occhi, rilassandosi sotto il suo tocco.
«Quei Gran Maestri non ti toccheranno.» borbottò Lan WangJi, senza aprire gli occhi.
«Lo so. D'altronde, Lan Er-gege è l'unico che può toccarmi, no?»
«Mh.»
E dopo quell'ultimo scambio di battute, infine, anche HanGuang-Jun si abbandonò alla stanchezza, e si addormentó sotto le carezze di Wei Wuxian.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top