25- Storia di una proposta (p.7)

Buona pasqua, stelline~
✨💕🐣


***
Prima che chiunque di loro potesse davvero realizzare la situazione, la ragazza si era gettata su Wei Wuxian.

Il Patriarca di Yiling se la trovò ai piedi, aggrappata alle sue vesti, lo sguardo sollevato colmo di devozione, la veste esterna che stava lentamente scivolando lungo le sue spalle -pessimo segno.

«Co...cosa...?»
«Patriarca di Yiling! Allora le voci che giravano erano vere! Vi ho aspetta così a lungo!»
«Ehm, signorina, non credo che sia...—
«Non avrei mai creduto che il Patriarca di Yiling potesse venirmi a trovare nella mia stanza, ma evidentemente quel che si dice è vero e il Patriarca di Yiling frequenta luoghi del genere.»
«In realtà io non...—
«Basta solo una parola e mi concederò a voi, dato che è per questo che siete venuto, ma prima ho una cosa da confidarvi.»
«Signorina, davvero, avete...—
«Sono la vostra più fedele devota. In questi anni ho conservato i vostri ritratti e li ho appesi per garantire sicurezza, non ho mai dubitato nemmeno per un secondo del vostro buon cuore...»

Mentre la fanciulla parlava, Wei Wuxian inorridiva.
Non aveva mai incontrato una folle del genere: sapeva che alcuni suoi ammiratori ancora vagavano per il mondo, professandosi suoi discepoli e tramandando le sue invenzioni e le sue gesta, ma non ne aveva mai incontrato uno e, se tutti erano così, sarebbe stato meglio non incontrarne altri.

Tentava in tutti i modi di allontanarsi dalla presa ferrea della ragazza, e cominciò a guardarsi attinto disperato, trovando i membri del clan Lan sbigottiti quanto lui, Jin Ling e Jiang Cheng con la stessa espressione di disapprovazione e disappunto suo viso - d'altronde, fino a poco tempo prima erano gli stessi che catturavano seduta stante chiunque avesse un qualche collegamento col Patriarca-, e Nie HuaiSang nascosto dietro al ventaglio.
Nessuno di loro sembrava disposto a salvarlo.

Trattenne un sospiro, chinandosi e posando le mani sulle spalle della ragazza, che allontanò con decisione da sé, senza però spingerla con forza.
Le sorrise, cercando di essere rassicurante ma non eccessivamente confidenziale, e cercò di imitare la faccia neutra di Lan Zhan.

«Signorina, non sono qui per quello che pensate voi, né tantomeno ho mai frequentato posti del genere. Sono contento della buona opinione che avete di me, ma ho commesso i miei sbagli e non ho intenzione di rinnegarli. In ogni caso è stato il Gran Maestro Nie a portarmi qui, a breve avrò un evento importante da celebrare e a quanto pare voi siete l'unica che può aiutarmi.» risolse, cercando di essere il più educato e distaccato possibile.

La ragazza lo stava guardando dal basso con gli occhioni grandi, quasi commossi, le mani giunte davanti, mettendolo a disagio.
Dopo le sue parole lei si alzò, ritrovando un contegno e asciugandosi una lacrima all'angolo dell'occhio:«Benissimo, allora. Farò qualsiasi cosa per il Patriarca.» 

«Signorina Yao, siamo venuti qui per una veste, ed io so meglio di tutti che voi siete la migliore in questo campo.» intervenne Nie HuaiSang.
Lei gli sorrise, ritrovando quello sguardo malizioso e orgoglioso che aveva ammaliato tutti e che continuava a farlo.

«Non vi sbagliate, Gran Maestro Nie. Che tipo di veste? Di che colore la volete?» chiese, voltandosi verso la vastità di stoffe colorate e dando loro le spalle, ormai nude.

«Rossa.» fu Wei Wuxian a rispondere, riportando le mani dietro la schiena, mentre una scossa di adrenalina lo percorreva da capo a piedi.
La veste rossa del matrimonio, quella che non aveva mai nemmeno sperato di indossare: quello era un sogno che si stava realizzando.

La fanciulla si voltò di scatto, sgranando gli occhi sorpresa e puntandoli su di lui, che le sorrise amabilmente:«Rossa? Vi sposate, Patriarca di Yiling?»
«Sì.» rispose, senza riuscire a nascondere la gioia.

La signorina Yao, dopo essere arrossita appena, si diresse verso la stoffa rossa, prendendola tra le mani: era una stoffa sottile, coprente, elegante e satura di simbolismo.

Si avvicinò di nuovo a lui, alzando una mano e tracciando i contorni del suo corpo, pensierosa.
Infine sorrise, facendo un cenno con la stoffa:«Benissimo. Patriarca, vi chiedo di levarvi la veste esterna, allora.» decise infine.

Inizialmente Wei Wuxian tentennò, ma non trovando alcun tipo di allusione o malizia in quello sguardo, decise di fidarsi e di lasciarsi trasportare in quel vivace mondo di stoffe ed emozione.

Intanto HanGuang-Jun, tornato ai Meandri delle Nuvole, accarezzava pensieroso un coniglio bianco.
Cercava di non concentrarsi troppo sul desiderio di tornare in quel bordello per portare via Wei Ying, ma sembrava un po' inutile.

Lasciò andare il coniglio, sbuffando e decidendo finalmente di fare dietro front.
Non sapeva quanto tempo ci avrebbero messo, ma sperava non troppo, perché ogni minuto in quel bordello lo rendeva sempre più teso e impaziente.

Tornando a Caiyi insieme a Piccolo Melo, si soffermò davanti a qualche bancarella, acquistando due giare del Sorriso dell'imperatore e poi immobilizzandosi davanti ad un venditore di nastri: ce ne erano di così tanti colori e di così tante lunghezze, eppure Lan WangJi sapeva già su quale puntare.

Prese tra le dita un nastro rosso, che in realtà non era nulla di speciale o sofisticato, ma che associava indissolubilmente a Wei Ying.

Avrebbe comprato tutta la bancarella, solo per vedergli addosso tutti quei colori, ma sapeva che non poteva farlo.

Prese comunque il nastro rosso, pagando per poi stringerlo tra le dita e infilarselo nella manica, pronto a donarlo al suo promesso quando sarebbero stati soli.

Proprio in quel momento, schiamazzi provenienti dal bordello attirarono la sua attenzione: alzò immediatamente lo sguardo e si avvicinò, riconoscendo la voce di Wei Ying.

Il suo compagno stava ridendo, come al solito, condividendo un sorriso con SiZhui e JingYi, mentre Jin Ling, che doveva essere la parte offesa, aveva un'espressione indignata.
Dietro di lui Jiang Cheng e Lan XiChen stavano parlottando tra loro, a bassa voce, mentre Nie HuaiSang osservava divertito il quadretto da dietro il suo ventaglio.

Ciò che però irritò grandemente HanGuang-Jun fu il fatto che, appesa al braccio di Wei Ying - che ricordiamo a tutti essere il suo promesso sposo, il suo compagno di coltivazione- c'era una bellissima fanciulla, con le spalle scoperte e le ciglia lunghe, che lo osservava con profonda ammirazione.

Lan WangJi si avvicinò velocemente a loro, mantenendo la sua espressione impassibile.
Appena lo vide, gli occhi di Wei Wuxian brillarono:«Lan Zhan!» esclamò, sinceramente contento.

Avanzò di un passo, ma la ragazza appesa al suo braccio lo trattenne, mentre osservava circospetta HanGuang-Jun:«É lui?» chiese, indagatoria.
Wei Wuxian le regalò un sorriso, scostandola delicatamente per raggiungere Lan WangJi, che vedeva divampare di rabbia:«Sì! Non è bellissimo?» le rispose, afferrando il braccio del suo compagno e mostrandolo orgoglioso alla fanciulla, che tuttavia non sembrava per nulla entusiasta.

«Lan Zhan, lei è la signorina Yao, e devi essere gentile con lei perché mi renderà lo sposo più bello del mondo.» la presentò, guardandolo con un sorriso.

A Lan WangJi non piaceva per niente lo sguardo della ragazza, né tantomeno che si fosse attaccata così accoratamente al suo compagno.
Doveva assolutamente fare qualcosa per mettere in chiaro le cose.

E così, senza perdere tempo, arrossendo appena, estrasse il nastro rosso precedentemente acquistato, tendendolo a Wei Wuxian.

«Lan Zhan, mi hai comprato un nastro?» rise, sorpreso, il compagno, prendendo il regalo e alzando lo sguardo su Lan WangJi.
«Mh.»
«Può il mio Lan Er-gege legarmi i capelli, allora?» chiese quindi, malizioso, ben sapendo che l'altro non l'avrebbe mai fatto sotto lo sguardo di tutti.

Tuttavia, Lan WangJi non chiedeva di meglio: sciolse i capelli di Wei Wuxian, che gli ricaddero disordinati sulle spalle.
Lan XiChen stava chiaramente sorridendo divertito, mentre il fratello faceva voltare Wei Wuxian e cominciava a raccogliergli i capelli.

«L-Lan Zhan, non dicevo sul serio!» esclamò sorpreso Wei Ying, senza però tirarsi indietro.

Lan WangJi stava fulminando con lo sguardo la signorina Yao, mentre finiva il suo operato.

Quando ebbe finito, Wei Wuxian si voltò, notando la sua gelosia e ridendone, allungandosi quindi verso l'alto e circondandogli il collo con le braccia, avvicinandosi al suo orecchio.

«Il mio Er-gege è geloso?» mormorò, malizioso.
«Mh.»
«E questa sera non avrai nessuna pietà di me, vero?»
«Mh.» confermò, circondando la sua vita.
«Ti amo alla follia, Lan Zhan.» disse allora Wei Wuxian, separandosi dall'altro con un ultima risata.

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