23- Storia di una proposta (p.5)

«JingYi, cosa stai facendo?»
«Nulla, nulla.»
«Lo sai che se HanGuang-Jun lo scopre è capacissimo di affettarti?»
«N-non lo farebbe mai, vero SiZhui?»
«Non dire stronzate.»
«Ehi, principessina, perché non lo fai tu?»
«Neanche morto!»
«Non litigate...»
«Io ancora non ho capito cosa state facendo.»

«Wei Wuxian, come...—
Una quinta voce interruppe quel battibecco.
Jiang Cheng entrò nella stanza, pietrificandosi orripilato un secondo dopo:«Cosa sta succedendo?» chiese, disgustato.

Ciò che gli si parava davanti, infatti, era una scena alquanto sospetta.

Wei Wuxian era in piedi, al centro della stanza, nella sua veste nera.
Lan JingYi gli stava circondando la vita con le braccia, inginocchiato a terra davanti a Wei Wuxian: i due erano molto vicini.
Accanto a loro, Jin Ling stava tastando le spalle dell'uomo, e avvampò quando vide lo zio.
SiZhui, l'unico che sembrava davvero rilassato, aveva preso la mano di Wei Wuxian, sollevandogli il braccio.

Posarono tutti lo sguardo su Jiang Cheng, che pareva stesse per vomitare.
Wei Wuxian gli regalò un sorriso solare, come se quella situazione non fosse minimamente imbarazzante o ambigua:«Jiang Cheng! Che bello vederti. Vuoi venire anche tu? A quanto pare i Giovani Maestri qui hanno sviluppato un interesse per il mio corpo.»

Arrossirono tutti, boccheggiando sconvolti.

«Siete una massa di incompetenti. Wei Xiong, lascia che ci pensi io.» disse una sesta voce, appartenente a Nie HuaiSang, che apparve dietro a Jiang Cheng.

Improvvisamente la stanza era diventata troppo affollata, ma a Wei Wuxian non dispiaceva tutto quel fermento.

I tre giovani si allontanarono da Wei Ying, e furono rimpiazzati da Nie HuaiSang, che, chiuso il ventaglio, cominciò a toccare l'altro ovunque.

Non sapeva cosa stesse succedendo: sapeva soltanto che poco prima i tre Giovani Maestri si erano presentati nella sua camera e, senza fornire spiegazioni, avevano cominciato a palparlo, borbottando tra di loro.

In seguito si erano aggiunti anche ZeWu-Jun, che era in un angolo della camera a consultare spartiti in silenzio, Jiang Cheng, che continuava ad avere un'espressione disgustata, e infine HuaiSang, di cui al momento aveva le mani addosso.

«Gran Maestro Nie, io non ho idea di cosa tu stia facendo, ma ti pregherei di smetterla prima che HanGuang-Jun ci trovi.» commentò Wei Wuxian, conoscendo bene la gelosia del compagno.

«É per il tuo bene, Wei Xiong! Se non lo faccio io non ci sono speranze che riuscirà bene.» replicò l'altro, senza muoversi di un minimo, ma anzi avvicinandosi ancora di più.

«Vedi, ti avevo detto che non andava fatto così!» sbottò Jin Ling, indicando HuaiSang e dando una spallata a JingYi.
«Senti principessina, perché invece non l'hai fatto tu, dato che sei così tanto esperto?» replicò l'altro con un'occhiataccia.
«Non litigate.» si intromise SiZhui, posando una mano sulla spalla di entrambi, che lo guardarono prima di tacere.

«Ah! Non toccare lì, HuaiSang, mi fai il solletico!» ululò ad un tratto Wei Wuxian, scoppiando a ridere.
«Mi dispiace, mi dispiace, Wei Xiong, è necessario!»
«Smettila! Smettila! AHAHAHA!»
«Non muoverti, renderai tutto più difficile!»
«Smettila di farmi il solletico allora! AHAHAHAHA!»

Prima che il Gran Maestro Nie potesse nuovamente replicare, però, Wei Wuxian, che si stava dimenando convulsamente, inciampò nell'orlo della veste e cadde all'indietro, tentando di aggrapparsi a Nie HuaiSang, che invece di reggerlo si fece trascinare, cadendo sopra di lui.

I due si trovarono a terra, Wei Wuxian ancora col riso sulle labbra, mentre HuaiSang con le vesti eleganti stropicciate.

Proprio in quel momento, un'altra persona ancora entrò nella stanza.

Il silenzio calò su tutti loro, le risate dei ragazzi bloccate in gola, le imprecazioni di Jiang Cheng sulla punta della lingua, persino ZeWu-Jun distolse l'attenzione dagli spartiti.

Lan WangJi si stagliava sull'uscio della porta con un'espressione indecifrabile, immobile e perfetto come sempre.
I suoi occhi, però, erano puntati come due spilli su Wei Wuxian e Nie HuaiSang, sopra di lui, assurdamente vicini.

Si sarebbe potuto sentire il rumore della caduta di una piuma.

«Lan Zhan! Che bello, sei arrivato!» esclamò Wei Wuxian, non percependo la tensione e limitandosi a guardarlo, scompigliato e al tempo stesso seducente, con quel sorriso candido.

Lo sguardo di Lan WangJi perforò il Gran Maestro Nie, che si affrettò a rotolare via da Wei Wuxian, nascondendo subito il viso dietro al suo ventaglio.

Lan WangJi si avvicinò al compagno, aiutandolo ad alzarsi nonostante non ce ne fosse il minimo bisogno.
«Cosa sta succedendo?» chiese infine, una mano posata delicatamente sul braccio di Wei Wuxian, come se fosse necessario mostrare il legame che li univa.

«É quello che ho chiesto io, Lan Zhan! Ma nessuno mi ha risposto.»
«Le misure.» rispose stavolta HuaiSang, che cercava di trovare un alibi per non essere ucciso sul momento da bichen.
«Che misure?» chiese Wei Wuxian.
«Per l'abito, Wei gongzi. Abbiamo bisogno delle vostre misure per l'abito del matrimonio.» intervenne Lan XiChen, tranquillizzando il fratello.

Il sorriso di Wei Ying fu talmente solare da poter diventare abbagliante.
Si mise a ridacchiare, cristallino, portandosi le mani dietro la schiena e avvicinandosi al Gran Maestro Nie, poggiandogli il braccio sulle spalle:«Potevate dirlo prima! Certo che ti farò prendere le misure, HuaiSang, e farai meglio a farlo bene: dovrò essere il migliore sposo di tutti!» esclamò, lanciando uno sguardo lascivo a Lan WangJi e regalandogli un occhiolino malizioso.

HanGuang-Jun aveva le orecchie rosse, la presa stretta su bichen, e cercava in tutti i modi di placare i suoi istinti per impedirsi di saltare addosso a Wei Wuxian: non solo era tremendamente geloso, ma anche incredibilmente emozionato, e quell'occhiolino stava mandando in frantumi il proprio autocontrollo.

Si sforzò di ripetere le quattromila regole del Clan, per tenere lontano la mente da certi pensieri.

«Prima di questo, però, credo che HanGuang-Jun debba parlarmi, quindi potreste lasciarci soli?» continuò Wei Wuxian, sorridendo innocente ai presenti.

HanGuang-Jun non voleva affatto parlare.
Sapeva esattamente cosa avrebbe fatto una volta che gli altri avessero lasciato la stanza.

I Gran Maestri e i giovani presenti si scambiarono un'occhiata perplessa, ma li assecondarono, lasciandoli soli e chiudendosi la porta alle spalle.

Wei Wuxian si voltò verso Lan WangJi, pronto per dire qualcosa, ma non ne ebbe il tempo materiale: l'altro si era già avventato su di lui, attirandolo tra le sue braccia e sbattendolo contro il muro più vicino.

Wei Wuxian portò una mano dietro di sé, cercando la parete per mantenere un equilibrio:«L...Lan Zhan...» espirò, mordendogli il labbro e rabbrividendo al suono del ringhio sommesso che gli diede in risposta Lan WangJi.

«L...Lan Zhan cosa...?» chiese, confuso, quando vide l'altro sciogliersi il nastro frontale di Gusu.
Con un tocco delicato gli prese le mani, baciandole con reverenza sulle nocche, e poi legando fra loro i polsi.
Wei Wuxian sorrise: la piega che stava prendendo la situazione diventava sempre più eccitante.

«Lan Zhan, Lan Er-gege, cosa stai facendo?» gli sussurrò sulle labbra.
Gli occhi di Lan WangJi erano brillanti e profondi.
Con un movimento deciso, gli slacciò il nodo che gli chiudeva la veste, che gli scoprì le spalle, la pelle morbida nuda e chiara.

«Lan Er-gege, per caso sei geloso?» lo provocò Wei Wuxian, mentre Lan Zhan gli prendeva i polsi legati, alzandoglieli sopra la testa.
«Mh.» rispose, facendolo ridacchiare.

«Ma Lan Zhan, io sto per sposarti.» gli ricordò, mugolando quando l'altro cominciò a mordergli la pelle.
«Lan Er-gege, ti prego, pietà...» gemette, inebriato dal piacere mentre la mano del compagno scendeva giù.

HanGuang-Jun non aveva mai pietà di lui.

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