21- Storia di una proposta (p.3)
Davanti all'ingresso dei Meandri delle Nuvole, Wei Wuxian tentava di scacciare dalla mente tutte le sue preoccupazioni, mentre osservava con la coda dell'occhio il suo promesso - ancora stentava a credere a ciò che era successo il giorno prima.
Lan WangJi guardava solo in avanti, senza esitazioni, mentre superava la guardia senza degnarla nemmeno di una seconda occhiata.
I due attraversarono i Meandri delle Nuvole in silenzio, e Wei Wuxian so sentiva la gola stringere da un nodo sempre più stretto man mano che si avvicinavano alla stanza in cui si trovavano Lan QiRen e Lan XiChen.
«Lan Zhan, c'é qualche possibilità che io possa travestirmi da sorella di Jin Chen e che possa passare per lei senza generare il caos? Davvero, sarei una sorellina adorabile e una fanciulla incantevole!» borbottò Wei Wuxian, con un sorriso solare pieno di speranza.
«No.» replicò però HanGuang-Jun, definitivo.
Il Patriarca di Yiling sospirò, sconfitto: entrare nelle stanze dei due capi clan avrebbe significato mettere un punto alla questione, non era qualcosa da cui si poteva tornare indietro.
Sobbalzò sorpreso quando la mano di Lan WangJi si intrufolò nella sua, stringendola.
Quando sollevò il viso, il compagno lo stava già guardando: aveva uno sguardo tranquillo, nonostante stesse per andare contro le sue stesse regole e la sua stessa famiglia.
Non era una cosa che Wei Wuxian - che sapeva cosa significava essere allontanati dalla Scuola, dalla famiglia e da tutti i legami- voleva che Lan Zhan facesse, ma quest'ultimo era così caparbio, così determinato.
Ricambiò la stretta di Lan WangJi, ingoiando il nodo in gola e avanzando ancora.
HanGuang-Jun bussò alla porta e subito dopo gli fu permesso di entrare.
Lan QiRen e Lan XiChen erano seduti l'uno di fronte all'altro, il primo con le sopracciglia aggrottate, in meditazione, il secondo con un'espressione vagamente rancorosa -insolito, per lui.
Quando li vide entrare, spalancò gli occhi, sorpreso, guardando prima il fratello e poi posando lo sguardo su Wei Wuxian, che aveva la faccia di un coniglietto spaventato.
Ma d'altronde, a Lan Zhan piacevano i conigli.
«WangJi, Wei gongzi, cosa vi porta qui?» chiese ZeWu-Jun, adocchiando Lan QiRen, che a sentire i nomi dei due spalancò subito gli occhi.
Lan WangJi aveva un'espressione impenetrabile, immobile, non tradiva il minimo segno di agitazione.
Eppure la sua manco era stretta con forza a quella di Wei Wuxian, a cui si stavano intorpidendo le dita: ma mai, per nulla al mondo, avrebbe mollato quella mano, allentato quella presa.
I quattro si fissarono in silenzio, non sapendo chi per primo avrebbe preso parola: Lan WangJi comunicava con gli occhi, Lan QiRen sembrava stesse trattenendo il fiato, Lan XiChen faceva saettare lo sguardo tra i due.
Wei Wuxian sospirò mentalmente: ah, questi Lan.
«Mmmmh...ZeWu-Jun temo che dobbiate farmi le congratulazioni.» cinguettò allora, chiedendosi perché finiva sempre per parlare per primo.
«Cosa intendete, Wei gongzi?» chiese Lan XiChen, e Wei Wuxian si chiese se si fosse solo immaginato la speranza nel suo tono.
Forse Lan XiChen non era contrario a quel matrimonio.
«Oh bhe, vedete, HanGuang-Jun mi ha chiesto di sposarlo!» trillò allora, sganciando la miccia che a breve sarebbe esplosa, facendo saltare in aria ogni autocontrollo del clan Lan.
Il sorriso di Lan XiChen era reale, e pieno di orgoglio.
Si alzò in piedi e si avvicinò ai due:«Congratulazioni, allora, Wei gongzi!» esclamò.
Era quasi abbagliante.
«Lan WangJi!» sbottò invece Lan QiRen, facendo calare il gelo sul sorriso di Lan XiChen.
Wei Wuxian stava quasi cominciando a trovarsi a suo agio in quella situazione: d'altronde cacciarsi nei guai era la sua specialità, e cercare un modo per risolvere i problemi che causava era ormai abitudine.
Il rifiuto di Lan QiRen, per quanto sgradito, non era nulla di insormontabile.
Strinse appena la mano di Lan Zhan, tentando di rassicurarlo, mentre vedeva la sua presa serrarsi su Bichen.
«Shifu, avevo detto che non avrei sposato quella donna.» spiegò Lan WangJi, lapidario.
Wei Wuxian trovava quasi divertente che le vene di Lan QiRen stessero per esplodere.
«WangJi, hai dei doveri verso la Scuola, mi sembrava di avertelo già detto!» replicò svelto lo zio.
«Wei Ying è il più adatto a guidare un Clan.»
«Come puoi saperlo!»
«L'ha già fatto.» gli ricordò Lan Zhan, senza esitare un istante.
Lan QiRen non sapeva che rispondere a quella verità.
«E sono finiti tutti ammazzati.» sputò allora.
«Shifu !» lo riprese immediatamente Lan XiChen.
Wei Wuxian scacciò dalla mente in ricordi del clan Wen, che aveva protetto e di cui si era preso cura.
Si era fatto condannare e accusare per loro, non li aveva mai traditi, mai abbandonati: sarebbe morto per loro.
Invece, loro erano morti per lui, uno per uno.
Avevano ritagliato solo uno spazio di tempo, nulla di più.
Alla fine erano morti tutti, e lui con loro.
Non era qualcosa che gli faceva piacere ricordare.
«É la verità. Wei Wuxian non sarà mai in grado di guidare un clan, lo porterà solo alla rovina!» insistette Lan QiRen, tentando di riaprire brutalmente quella ferita mai ricucita.
«Shifu...» il tono di Lan WangJi era minaccioso, e Wei Wuxian lo trovò estremamente sensuale.
Sapeva che non fosse il momento migliore per pensare a quelle cose, ma se non avesse distolto l'attenzione dai ricordi frammentati della sua vita precedente, sarebbe stato travolto dal panico e dal rimorso.
«I giovani lo adorano.» intervenne Lan XiChen, che ormai si stava chiaramente schierando dalla parte dei due.
«Sono giovani, e sono attratti da sentieri corrotti e semplici. WangJi, non puoi sposare il Patriarca di Yiling.» era la sentenza definitiva.
Wei Wuxian se la ripeté nella mente, riecheggiava nelle sue orecchie e gli pesava sul cuore: quello era il punto di rottura, la via del non ritorno.
Infine, lo sguardo furioso di Lan QiRen si posò su di lui.
Wei Wuxian si preparò mentalmente ad essere travolto da insulti terribili.
«Wei Wuxian! Ti sei allontanato dalla tua Scuola, sei rimasto solo quando i Wen sono stati uccisi, e ora vuoi che HanGuang-Jun segua il tuo stesso solitario percorso. L'hai corrotto come sua madre aveva fatto con suo padre, ho già visto un Lan consumarsi fino a morire, ma io non ti permetterò di rovinarlo come hai rovinato la tua vita. Sei morto per un motivo, non importa come. Non farò alcuna felicitazione, perché non ci sarà nessun matrimonio.» ringhiò contro di lui, pieno di rancore.
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