1 - Prologo
Wei Wuxian non sapeva cos'era stato a far infuriare Lan Zhan così tanto.
Che fosse arrabbiato, poi, probabilmente riusciva a vederlo solo lui, perché l'espressione del compagno sembrava immobile e indecifrabile come sempre.
Eppure non gli poteva sfuggire quella luce malinconica e al tempo stesso rancorosa presente negli occhi chiari, né le sopracciglia lievemente aggrottate, né tantomeno la presa serrata su Bichen.
Era decisamente, spaventosamente furioso.
E Lan WangJi sapeva che Wei Wuxian lo sapesse: era troppo silenzioso, troppo circospetto.
«Lan Zhan?» lo chiamò all'improvviso, con un tono interrogativo, perché non era capace di starsene zitto così a lungo.
L'altro gli lanciò un'occhiata superficiale.
Se gli sguardi potessero uccidere, Wei Wuxian sarebbe morto in quel momento. Di nuovo.
Con un brivido, il giovane si rese conto di essere lui la causa di tanta rabbia.
Ripercorse velocemente gli eventi della giornata, tentando di trovare qualcosa, qualunque cosa, che potesse aiutarlo a sopravvivere.
Voleva assolutamente vivere: era già morto una volta, non teneva particolarmente a crepare una seconda.
Quella mattina avevano deciso di tornare ai Meandri delle Nuvole per salutare SiZhui e JingYi, che ormai non vedevano da un mese: a Wei Wuxian mancava prenderli in giro e divertirsi con loro. Aveva anche pensato di raccontare appassionatamente qualche storiella di quando lui e Lan Zhan erano giovani, giusto per umanizzare un po' quella statua di giada e perfezione che era il suo compagno.
I due erano quindi arrivati a Caiyi -satura di colori, colma di persone, pregna di odori deliziosi ed invitanti, fra cibo e alcool-, e Wei Wuxian si era divertito a gironzolare tra le bancarelle, a trattare per comprare nastri colorati e giare di liquori ( che poi aveva bevuto, ridendo).
Aveva comprato regali per i ragazzi e un cestino di nespole -conquistato a basso prezzo con sorrisi e complimenti ad un gruppo di ragazze ridacchianti e disponibili- per Lan Zhan.
E poi avevano continuato a camminare attraverso la città: Lan WangJi si era rabbuiato e Wei Wuxian non sapeva proprio perché.
«Lan Zhan!» provò di nuovo, sporgendosi in avanti e portando il cestino di nespole dietro la schiena, tentando di catturare lo sguardo del compagno.
Il coltivatore non si voltò nemmeno: continuò a camminare stoicamente, avanzando senza prestare attenzione a nient'altro e a nessun altro se non alla strada davanti a sé.
«Lan Er-gege...» provò allora Wei Wuxian, con voce zuccherosa, assaporando il nomignolo sulle labbra e accompagnandolo con uno sguardo malizioso.
Se c'era qualcosa in cui eccelleva, oltre all'essere fastidioso fino all'inverosimile, era corteggiare qualcuno. E sapeva che Lan WangJi, soprattutto Lan WangJi, non poteva resistere.
Infatti, HanGuang-Jun finalmente gli prestò attenzione e gli concesse uno sguardo vero.
Vero, e terribilmente spaventoso.
«Lan Er-gege, vuoi una nespola? Sono dolci, davvero, le ragazze laggiù me l'hanno assicurato...—
«Vai da loro, allora.» replicò svelto Lan WangJi, gelido, spostando nuovamente gli occhi da lui.
Wei Wuxian si pietrificò, registrando le parole del compagno.
Poi scoppiò a ridere, sentendo la tensione sciogliersi e tornando nuovamente ad essere simpaticamente fastidioso.
Si appese al braccio di Lan Zhan, serrando le dita attorno alla stoffa bianca, con un sorriso sul viso e gli occhi brillanti, estremamente divertito.
«Ooooh, Er-gege, per caso sei geloso? Non ti piace che io parli con qualche fanciulla? Il grande HanGuang-Jun è arrabbiato perché ho scambiato due paroline con...—
«Mio.» si limitò ad interromperlo nuovamente, lapidario, scatenando nuove risate in Wei Wuxian.
«Ah, Lan Zhan, Lan Zhan, se non ti conoscessi bene mi verrebbe da pensare che tu sia sul punto di baciarmi qua davanti a tutti per sbandierare in giro il fatto che io sia...—
Lan WangJi lo interruppe per la terza volta, i lobi delle orecchie arrossati, ma nessun'altro segno di imbarazzo o disagio.
Gli piantò le dita nella spalla e lo avvicinò bruscamente a sé, abbassando il viso e baciandolo senza esitazione, davanti a tutte le persone che affollavano Caiyi e che spettegolavano avidamente.
Si separò poco dopo, lasciando Wei Wuxian di stucco e allentando un po' la presa sulla spalla.
«Mio.» disse di nuovo, stavolta pacato, gli occhi chiari un po' più grandi ma rilassati, adesso.
Wei Wuxian sentiva già la gente parlare, ma non gli importava granché.
Almeno, per una volta, parlavano positivamente e non erano ingiurie, maledizioni e minacce quelle che piovevano su di lui.
Lan Zhan era capace di far rovesciare ondate di frivole chiacchere persino sul Patriarca di Yiling: cosa alquanto ironica, essendo HanGuang-Jun la persona meno frivola che Wei Wuxian conoscesse.
In ogni caso, come se quel bacio avesse finalmente sciolto la tensione di Lan Zhan, ripresero a camminare serenamente: Wei Wuxian straparlando e Lan WangJi rispondendo con i suoi soliti "mh."
«Lan Zhan, credi che SiZhui sia pronto a venire in una caccia notturna con noi? Secondo me è abbastanza preparato, e poi non sarà da solo! No? Coinvolgeremo anche JingYi e Jin Ling: si divertiranno un mondo tutti e tre insieme!»
«Mh.»
Man mano che si avvicinavano ai Meandri delle Nuvole, Lan Zhan diventava sempre più silenzioso e, di contro, Wei Wuxian sempre più rumoroso.
Era ormai passato del tempo dall'ultima volta che insieme erano stati in quei luoghi, e, sebbene nessuno avesse detto nulla a riguardo, il nervosismo era palpabile nell'aria.
Si fermarono entrambi davanti all'ingresso, sorvegliato da un ragazzo vestito di bianco, che appena li riconobbe spalancò gli occhi:«H-hanGuang-Jun...» balbettò, inchinandosi davanti all'orgoglio del Clan Lan, spostando poi lo sguardo su un Wei Wuxian sorridente.
Quel sorriso poteva sciogliere la pietra, e nessuno era in grado di resistergli.
Il giovane si inchinò anche davanti a lui, curvando le labbra verso l'alto e rilassandosi un poco:«Wei-gongzi» salutò.
«Vostro fratello e vostro zio sono impegnati nelle lezioni, al momento, HanGuang-Jun.» comunicò subito dopo, avvertendoli prima di lasciarli passare.
Wei Wuxian quasi saltellò mentre lo oltrepassava, regalandogli un altro sorriso luminoso.
Le sopracciglia di Lan Zhan erano sempre più aggrottate.
Superato il giovane, Wei Wuxian si scostò da Lan WangJi, sapendo che ai Meandri delle Nuvole non fosse visto di buon occhio, e soprattutto non desiderando mettere in imbarazzo l'aura di perfezione che Lan Zhan aveva davanti agli occhi colmi di reverenza dei discepoli del Clan Lan.
Eppure, appena si allontanò di un passo, Lan WanJi lo riacciuffò, posandogli la mano sul braccio e avvicinandolo al suo fianco.
Wei Wuxian gli lanciò un'occhiata sorpresa, ma non si scostò: d'altronde, se il suo compagno voleva averlo vicino, chi era lui per rifiutarsi?
«Lan Zhan, non preoccuparti: non farò casini. O almeno, ci proverò. Possiamo andare nel jingshi e aspettare che tuo zio e tuo fratello abbiano finito le lezioni. Oppure potremmo andare a vedere i tuoi conigli! Prometto di non cucinarli, nonostante il cibo del clan Lan sia insipido...davvero, Lan Zhan, come hai fatto a crescere così bene solo con quei brodini tristi?»
«Wei Ying.» Lan Zhan sapeva che quando Wei Wuxian era nervoso cominciava a parlare più del solito, ma l'altro gli rivolse solo uno dei suoi sorrisi, facendo finta di nulla.
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