6.Essere forte
Gli ci vollero ben tre lunghi giorni per riprendersi, trascorse la sua maggior parte del tempo a restare sul letto di Tarallo(esso ancora non riusciva ad accettare il fatto che avesse imparato a parlare) che di tanto in tanto gli veniva a dargli da mangiare e a controllargli le ferite in via di guarigione.
Il quarto giorno Tarallo tolse le bende e contemplando le suture sulla pelle
"Credo che puoi muoverti, le ferite si sono quasi cicatrizzate del tutto ma ti sconsiglio vivamente di sforzarti in qualsiasi cosa tu faccia altrimenti rischierai di riaprire il taglio sulla tua schiena.Non pensare che ti curerò all' infinito , Furia."
"Uffa come sei tragico, Tarallo!"
rispose scocciato il lupo che si stiracchiò e scese dal letto per dirigersi fuori sotto lo sguardo del giovane che gli andò appresso per aprirgli la porta
" Mi raccomando a te!"
disse prima di richiudere la porta alle sue spalle,il lupo bianco si diresse deciso verso le montagne e risalì facendo la massima attenzione a dove posava le zampe, tornando alla grotta sbarrata dai tronchi dove osservò con attenzione ogni singolo tronco in cerca di qualche indizio che lo potesse aiutare quando notò che l'ultimo era quasi marcio e decise di provare con quello mollandogli un forte calcio con le zampe posteriori facendosi però solo male, ringhiò di rabbia e si guardò le zampe
"Non sono abbastanza forte.... devo cercare di esserlo se voglio entrare lì dentro"
detto questo, tornò giù nella piana ma non da Tarallo, andò nel bosco di sotto e cominciò a correre senza sosta finché non gli fecero male i polmoni per lo sforzo, recuperato il fiato cacciò qualche preda per sfamarsi e riuscì ad uccidere un cervo, andò a mordere la carne ma si fermò di colpo
"No, devo cercare di resistere.. mangerò poco e me lo farò bastare"
mangiò abbastanza e il resto lo trascinò alla locanda di Tarallo in modo che la carne non andasse sprecata.
Dopodiché tornò di nuovo alla grotta sbarrata dai tronchi e ne afferrò uno per i rami con la bocca serrando bene la presa e cominciò a tirare forte sforzando i muscoli finché quello non cominciò a muoversi e senza fermarsi lo trascinò fino in fondo al bosco poi ripeté la stessa operazione con gli altri finché non rimase quello marcio che però era ben incastrato, stavolta si concentrò profondamente prima di colpire,chiuse gli occhi per un istante finchè non li riaprì e con un ringhio furioso dette una forte zampata dritta al tronco, poi un altra e un altra ancora ignorando il dolore e le ferite sulla zampa continuando sempre di più finché batté con tutte e due le zampe spaccandolo in due come se niente fosse, partí di corsa verso il bosco dove erano ammassati gli altri tronchi e mollò una forte zampata anche a quelli,il legno, a contatto con la sua zampa, si disintegrò in mille pezzi sotto lo sguardo del lupo che ansimava ma fissava soddisfatto il risultato e alla sera varcò la soglia della sua nuova dimora osservando quanto fosse larga e spaziosa, sorrise e si sdraiò sulla roccia dove si lasciò cadere sfinito per via di tutto ciò che aveva fatto nell' arco della giornata,i suoi occhi si soffermarono sul cielo stellato al di fuori della grotta
"Domani ripeterò tutto ciò che ho fatto... sarà un ottimo allenamento per tenermi in forma e rinforzarmi."
si disse sbadigliando e addormentandosi,l'indomani rifece gli stessi esercizi ed inoltre perfezionò le sue tecniche di attacco a sorpresa sulle prede, imparando a camminare silenziosamente sopra i rami degli alberi ad occhi chiusi basandosi solo sull' udito per piombare su di essi, intanto il tempo e le stagioni passavano,il lupo ormai aveva fatto dei boschi e montagne il suo territorio dove continuava ad allenarsi,però quando poteva non mancava di andare a trovare Tarallo nella locanda ormai costruita portandogli anche la carne di alcune prede avanzate poiché esso si era abituato a mangiare poco per tenersi in forma per far in modo che esso usasse la carne per cucinare manicaretti che attiravano ogni viaggiatore anche se certe volte il fratello gemello esagerava nel peparle provocando forti lamentele nella clientela che ricadevano sul povero Tarallo.
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