4.Crescere e nascondere
"Tarallo! Dove accidenti sei finito?!La cena è pronta!"
urlò in quel momento una voce proveniente dall'altra parte della casa in costruzione che fece voltare sia cucciolo che il giovane
"Si, Formaggio, adesso vengo!"
rispose di rimando esso che finì di dare un ultima fetta di carne al lupetto e si alzò in piedi
"Adesso devo andare, Furia, mi raccomando resta qui e non fare guai. "
detto questo scostò la pelliccia che fungeva da tenda, sparendo dalla sua vista.
Peccato che per Furia ciò che gli aveva dato non era abbastanza e così ancora affamato, zitto zitto lo seguì in punta di zampe nell'altra stanza arrivando a una ringhiera dove guardò di sotto il suo salvatore cenare a tavola con un altro giovane che gli somigliava come una goccia d'acqua con un bel tacchino arrosto e una zuppa di funghi porcini,attratto dall' odore e con la bava al muso,il piccolo lupo scese silenziosamente i gradini mentre il gemello di Tarallo parlò
"Siamo ancora indietro con i lavori... di questo passo arriveremo ad aprire la locanda in primavera!Non capisco perchè hai scelto questo posto per aprire la nostra attività."
Tarallo sospirò
"Te l' ho già detto,con questo clima sarà più facile conservare ciò che abbiamo in dispensa e inoltre chi passerà da queste parti non rifiuterà l' occasione di un riparo con cibo caldo e letto!"
e riprese a mangiare quando per puro caso il suo sguardo cadde in basso dove notò il lupetto che lo fissava scodinzolando,il boccone gli andò di traverso rischiando di farlo soffocare oltre a tossire attirando così l' attenzione del gemello accanto
"Ehi, stai bene?"
il fratello annuì facendo ok con il pollice e come lo vide tornare al piatto afferrò il cucciolo per la collottola nascondendolo in fretta e furia sotto la tovaglia del tavolo mentre l'altro, finita la zuppa,stava per servire il tacchino, Furia sporse la testa da sotto la tovaglia vedendo il volatile arrostito che gli aumentò l'appetito e fece per afferrarlo con le zanne ma Tarallo,stizzito, lo ricacciò sotto il tavolo dandogli anche una sonora pedata per farlo stare buono ma il lupetto con un ringhio indispettito, gli mollò un bel morso dritto al polpaccio della gamba destra,Tarallo stava mangiando quando sbarrò gli occhi di colpo e afferrò brutalmente con tutte e due le mani i lati del tavolo trattenendosi a stento dal lasciarsi scappare il grido di dolore oltre a tremare sotto lo sguardo perplesso del fratello gemello che sospettoso strinse gli occhi
"E adesso che diavolo ti prende?"
il gemello con le lacrime agli occhi sorrise e per impedire all' altro di guardare sotto al tavolo balbettò come scusa
"Hai messo tanto di quel pepe che fra poco non ho più la lingua ecco cosa mi prende....quante volte ti devo dire che non devi mettere troppo pepe nelle pietanze che fai?"
il gemello che gli era di fronte assunse un espressione per niente rassicurante
"Ne ho messo solo mezzo pizzico come sempre mi dici di fare...e sai che ti dico?Mi hai fatto perdere l'appetito! E la prossima volta cucinati da solo la cena!"
si alzò da tavola e se ne andò nella cucina sbattendo tutto,nero di umore per come era finita e il dolore che ancora sentiva al polpaccio,Tarallo alzò la tovaglia e afferrò per la collottola Furia ruggendogli in faccia
"Brutto piccolo cannibale! Ti avevo detto di startene buono e di non combinare guai! Azzardati di nuovo a farmi questo e per cenare te andrai nei boschi!"
e lo riportò di sopra zoppicando dove si medicò anche la ferita.
Da quella sera in poi molte cose cambiarono a partire dalla cena per Furia,Tarallo scoprì che se gli dava ben dieci fette di carne lo saziava ed inoltre lo aiutava ad addormentarsi,durante il giorno mentre i due si davano da fare nel completare la locanda,Furia iniziò a fare le sue prime uscite nel bosco dove piano piano imparò ad affinare i suoi sensi lupini e ad esplorare il territorio,qualche volta tornava con le sue prime prede che poi sbranava nella camera di Tarallo sporcando di sangue,brandelli di carne e viscere il pavimento e il letto del suo salvatore che alla sera quando tornava stanco dal lavoro e si trovava davanti quel macello, gli venivano i cinque minuti che lo portavano ad urlare come un pazzo oltre a prendere a testate la parete attirando l' attenzione dell' altro fratello che gli urlava cosa diavolo gli stesse prendendo
col passare del tempo ben presto,al problema delle prede sbranate si aggiunse quello dello spazio perchè quando Furia raggiunse l' età in cui cominciava ad assomigliare ad un lupo adulto mettendo un bel manto bianco al posto del grigio,era diventato terribilmente grande di statura che non riusciva ad entrare tutto nel letto dove dormiva insieme al povero Tarallo che a furia di stringersi al muro per farlo entrare,gli era venuto un bel mal di schiena che gli fece capire che ormai Furia non poteva più restare.
(Statuetta del lupo- Fotografia di Poetartista Francesco Terracciano)
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