3.Il salvatore
Dopo tanto tempo di incoscienza, il lupetto si riprese trovandosi sdraiato su una morbida pelliccia di camoscio al centro di una grande stanza di quella che sembrava una casa in costruzione ma a metà ed il resto era tutto tappezzato di pelli come copertura per impedire al gelo di fuori di entrare preservando il calore diffuso da un fuoco debole nel camino.
Il cucciolo incuriosito ma non tranquillo di questa novità si mise sulle zampe effettuando un sopralluogo con i sensi all'erta di tutto ciò che lo circondava finché il suo pancino non tornò a borbottare nuovamente per la fame,assicuratosi che di pericoli non ve ne erano, frugò dappertutto col suo naso in cerca di cibo con cui sfamarsi non trovando nulla quando dietro di lui una delle pellicce si spostò di lato a mò di tenda lasciando entrare qualcuno che fece il suo ingresso davanti al lupetto che per tutta risposta indietreggiò mettendosi in posizione minacciosa oltre a ringhiare come avvertimento
"Ah, finalmente ti sei svegliato piccolo addormentato"
disse il tipo togliendosi di dosso un giubbotto di pelliccia pesante innevato rivelandosi un giovane dai capelli neri che si avvicinò al cucciolo ignorando i suoi ringhi prendendolo in braccio e osservandolo con attenzione, il piccolo si dimenò molto nelle sue mani finché non morse con le sue piccole zanne una delle sue mani per paura
"Ahi! Brutto.... è così che mi ripaghi per averti salvato, piccolo ingrato?"
rispose offeso il giovane, posandolo a terra e medicarsi con un fazzoletto la ferita del morso sanguinante, il lupetto continuò a guardarlo minaccioso prima che un borbottio più forte del precedente del suo stomaco gli facesse abbassare le orecchie e cominciare a guaire.
Il giovane continuando a tamponarsi la ferita vedendo questo, assunse un espressione sorniona sul viso
"Hai fame, eh?"
frugò nella saccoccia che aveva con sé e tirò fuori un bel pezzo di carne fresca attirando immediatamente l'attenzione del cucciolo che lasciò perdere la prudenza e si avvicinò scodinzolando oltre ad allungare la zampina verso la gamba del suo salvatore come per dire di darglielo facendolo sorridere ancor di più
"Adesso ti interesso eh? Bene, ora che ho la tua attenzione, ascoltami:ti darò tutta la carne che vorrai se però prometti di fare il bravo,di non mordermi più e di non crearmi guai stando qui per un bel pò, va bene? "
il cucciolo lo guardò con la testa un pò piegata con aria interrogativa prima di mettersi seduto
"Lo prendo come un si, tieni, saziati!"
rispose soddisfatto porgendogli il pezzo di carne su cui il lupetto si avventò con voracità famelica sbranandolo ai piedi del giovane che nel frattempo stava pensando quale nome dargli,ci pensò su per molto tempo quando ripensò alla scena del morso e le condizioni in cui lo aveva trovato fuori
"Per essere riuscito a sopravvivere in questo posto devi essere davvero una furia della natura.... ehi,aspetta un attimo,suona bene... ho deciso, d'ora in avanti questo sarà il tuo nome... Furia".
(I fratelli gemelli Tarallo e Formaggio, disegno di Poetartista Francesco Terracciano)
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