Capitolo 3- Fiducia
Purtroppo, dopo aver guardato Speranza, per il precedente shock, Fiducia svenne. Rinvenne soltanto l'indomani mattina. Si svegliò e vide qualcun altro, non era più quella splendida ragazza ma una donna che le somigliava, pensò: " Sarà sua madre". Dopodiché, iniziò a farle una serie di domande: "Dove sono?" "Come sono arrivato qui?" "Dov'è la mia famiglia?" La signora Jane cercò di tranquillizzarlo: "Tranquillo tesoro, stai calmo e
dimmi, come ti chiami? Da dove vieni?"- "Mi chiamo Fiducia, ho 17 anni e vengo dall'Italia. Lei chi è?"-"Io sono Jane e qui ti trovi a Isla Voladora"-" È molto lontana dall'Italia?" - "Povero caro, so come ti senti, ma io purtroppo non so dove si trovi questo luogo di cui parli, so solo che mia figlia ti ha trovato su di una nuvola tutto fradicio, ti ricordi cosa ti è successo?" Il ragazzo spalancò gli occhi e tutt'a un tratto gli tornarono alla mente le immagini del fatidico giorno in cui cadde in quella profonda voragine causata dal forte terremoto. Jane, capì di aver toccato un tasto dolente e lo abbracciò:" Caro, scusami davvero,non volevo farti star male, vieni con me, ti ho preparato la colazione. Di là c'è mia figlia, sú, vieni a conoscerla, so che farete subito amicizia." Fiducia la seguì perché incominciava infatti ad avere un pò di fame e aveva voglia di rivedere quel bellissimo volto che gli era sembrato gli fosse comparso in sogno di quant'era bello. Una volta alzato, però, Jane disse:"Nts Nts Nts, non va affatto bene! "- "Che cosa?" - Disse lui- "I tuoi vestiti!! Sono tutti rovinati. Dobbiamo rimediare subito" "E poi un ragazzo bello come te merita il meglio." Ed ecco spuntare dal nulla, accompagnato da un fascio di luce blu, un vestito su misura per lui... "Meravigliosooooooo" - gridò Jane, dopo che lo ebbe provato, tanto forte e all'improvviso che il poverino quasi cadeva per terra dalla paura. Egli arrossì. Non sapeva che dire. "Adesso andiamo a fare colazione, devi riprenderti al meglio e ti farò tutto quello che desideri" - "G-g-grazie" disse lui sottovoce. Quel vestito gli stava proprio a pennello, era un vero figurino.
Si diressero verso la cucina e non appena entrato,vide la ragazza. Gli sembrò quasi che gli occhi gli brillassero innanzi a tanta bellezza.
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