Ritrovarsi

San Felice Circeo, 15 gennaio 1946

I mesi che seguirono furono di grande emozione mista ad incredulità in ogni parte d'Italia: la guerra era durata per sei lunghi anni, aveva portato morte e distruzione, odio e crimini indicibili; la gente seppelliva i propri morti e intanto ricostruiva intere città dalle basi, rimboccandosi le maniche; la monarchia era ancora la forma di governo del Paese, ma il comportamento di re Vittorio Emanuele III, fuggito a Brindisi dopo l'armistizio, generava piuttosto malcontento, soprattutto al Nord.
I politici dei partiti diversi dal fascismo riprendevano il proprio posto in Parlamento, e cominciarono a prendere in considerazione l'idea di una nuova Costituzione, più solida ed equa dello Statuto Albertino, nonché di sottoporre la popolazione ad un referendum per scegliere se tenersi la monarchia o se passare alla repubblica.
In quel contesto di forte cambiamento, Luciana conseguì la laurea in Ingegneria Metallurgica e riabbracciò l'amato Bernardo Levi e tutta la sua famiglia; si sposarono pochi mesi dopo, e il ragazzo fu molto fiero che la sua neo-moglie intraprendesse una carriera decisamente nuova per una donna.
Successivamente furono Annalisa e Orlando a convolare a nozze: la ragazza lanciò un nuovo disco, intitolato "Canzoni per la pace"; la loro Radio Libertà si tramutò in Radio Musica e veicolarono diversi brani americani.
Claudio e Mario Filomusi, rimasti orfani del loro "capo" Gianfranco Menotti e del partito fascista, si riciclarono in altre fazioni politiche, come tanti altri loro sodali.
Tiberio si innamorò di Luisa Gritti, e dopo il loro matrimonio si trasferirono a San Felice Circeo.
Elena continuò nel suo percorso di fede, ma rimase comunque vicina ai suoi adorati cugini.
In ogni occasione in cui tutti si ritrovarono, Elsa e Rinaldo non facevano che incontrarsi: il giovane Marini la corteggiava discretamente, ma la Filomusi manteneva comunque le distanze; il ragazzo non perse le speranze, e decise che, nell'attesa di lei, avrebbe riaperto la tipografia di suo padre, e svolto il mestiere che quest'ultimo gli aveva insegnato.
Quando arrivò in paese il cielo era coperto, faceva freddo e il mare era in tempesta: non appena si ritrovò davanti i resti della casa di famiglia evitò di disperarsi; avrebbe riesumato la storia della famiglia Marini dalle fondamenta, come accadeva alle persone di mezza Italia.
<< Rinaldo? Sei tu? >> domandò una voce femminile nota alle sue spalle.
<< Elsa! Sì, sono tornato adesso. Ho deciso di riaprire la tipografia >> raccontò alla donna che amava, travolto dall'emozione.
<< Sarà un po' difficile, sono tutte macerie. Tutta San Felice Circeo ne è piena: infatti sono venuta con mio padre a vedere le condizioni della taverna. Lui medita di tornare in Sicilia... >> lo informò lei, altrettanto emozionata.
<< E pensi di andarci anche tu? >> chiese lui, con una nota amara nella voce.
<< Veramente non ne ho intenzione. Il continente ha dato molta fortuna alla nostra famiglia, e anche molta sfortuna. Ho pensato seriamente di trasferirmi a Roma... >> rispose l'una.
<< Perché non a San Felice Circeo? >> la incalzò l'altro, speranzoso.
<< Non lo so. Sono stata felice qui. Anche se nemmeno all'epoca era facile, ma sono stata felice. La mente è come una Moka: i bei ricordi salgono, come il caffè; quelli brutti, come i fondi, rimangono nel filtro. Dopo tutto quello che abbiamo vissuto, anche le difficoltà di allora mi paiono bellissime, a confronto >> confessò la ragazza.
<< E allora filtriamolo insieme, questo caffè. Beviamone la bevanda più pura. Ti piace la grafica? >> fece il giovane, prendendole le mani.
Elsa capì che le stava chiedendo di sposarlo, anche se in una maniera tutta sua; si rese conto che era inutile mantenere ancora della resistenza.
<< Imparerò ad amarla >> disse sorridendo.
Rinaldo aveva finalmente capito di amarla, esattamente come lei aveva sempre amato lui.
Mentre si giuravano amore eterno, il vento di libeccio spostò le nuvole e il sole fece capolino, rischiando il promontorio del Circeo e tutta la costa: i dolori erano lontani, era tempo di andare incontro al futuro, insieme.

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