La confessione
Anzio, 20 febbraio 1944
Elsa non dormì la notte, per pensare a quello che avrebbe fatto: scegliere se dovere la sua solidarietà a Giada o a Iris significava scegliere tra la correttezza o l'amicizia, tenendo a mente il fatto che la causa era Rinaldo; e lei, il giovane Marini, l'aveva sempre amato in gran segreto: sentiva di essere l'ultima persona in grado di dire la sua, in tutta quella situazione, e invece il destino ce l'aveva tirata in mezzo.
Dopotutto Iris non aveva lasciato Rinaldo per disamore, ma per inseguire il sogno di conoscere il suo padre americano; tuttavia, con Giada, Marini aveva ritrovato il sorriso e la voglia di vivere che non gli si vedevano più da tanto tempo: sembrava che, da quando la Spinelli gli era capitata davanti, lui percepisse di averla aspettata inconsciamente.
La decisione che prese fu sofferta, ma alla fine si fece coraggio: andò a bussare alla porta della villa di Giada per raccontarle ciò che aveva visto due giorni prima sulla spiaggia.
Fu Fabiola Verdoni, la governante, ad aprirle.
<< Buongiorno, dovrei parlare con Giada >> disse subito.
<< Ve la vado a chiamare immediatamente >> replicò la donna, tornando dentro.
Dopo pochi minuti la Spinelli si presentò sull'uscio: indossava un abito blu oltremare con i pois bianchi, probabilmente si era messa in grande spolvero per incontrare Rinaldo.
<< Elsa! Come mai da queste parti? >> le domandò sorridendo.
<< Stai andando da Rinaldo? >> chiese a quel punto la Filomusi.
<< Perché vuoi saperlo? >> fece spiazzata Giada.
<< Prima rispondi >> insistette Elsa.
<< Si può sapere perché ti importa? >> ribatté basita l'una.
<< Perché non credo proprio che le sue idee siano chiare >> esordì l'altra.
<< In che senso? >> continuò a non capire la prima.
La seconda esitò un attimo, poi fece un bel respiro e confessò il suo segreto.
<< L'altro giorno l'ho visto sulla spiaggia, mentre portavo i panni puliti alle famiglie di Anzio. Era in mare, con Iris. Erano nudi >> ammise, mentre la sua interlocutrice era come pietrificata.
<< Giada? >> tentò di richiamarla, ma la ragazza già non l'ascoltava più: stava andando ad affrontare Iris, Elsa ne era sicura.
Cosicché decise di dirigersi al porto, dal quale Rinaldo si stava muovendo per dirigersi ad incontrare Giada.
Corse a perdifiato, sperando di trovarlo ancora lì: la fortuna volle che ancora non avesse lasciato i suoi compagni partigiani.
<< Rinaldo! >> lo chiamò, tutta trafelata.
<< Elsa? >> domandò perplesso il ragazzo, stupito di vederla lì.
<< Mi dispiace, mi dispiace davvero. Ma non potevo fare diversamente... >> si giustificò lei.
<< Di cosa stai parlando? >> fece lui, ancora incredulo.
<< Giada... Sta andando ad affrontare Iris... Mi dispiace... >> rispose l'una, con la morte nel cuore.
<< Cazzo, non ci credo... >> realizzò l'altro, immaginando che di lì a poco sarebbe scoppiato il finimondo, e tutto perché si era lasciato abbindolare dalla Cataldo.
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