La coppia perfetta
San Felice Circeo, 21 gennaio 1942
Se c'erano due persone che non si curavano del fatto che ci fosse una guerra, quelli erano Giada ed Enrico: da quando erano tornati in paese, i sanfeliciani non avevano fatto a meno di notare la vicinanza tra loro, e si cominciava a mormorare che vi fosse stato qualcosa, quando erano a Roma; ma sebbene nessuno a San Felice Circeo fosse lontano dalla verità, la Spinelli e il giovane Belmonte cercavano di vivere il loro amore al riparo dagli occhi indiscreti.
Quando aveva finito di lavorare, Enrico parcheggiava la bicicletta e correva verso la spiaggia, dove Giada lo aspettava, seduta su un tronco di fronte al mare; non appena si incontravano, lei gli buttava le braccia al collo e poi sparivano dentro ad una barca abbandonata, dove facevano l'amore.
Nessuno sapeva che erano lì, nessuno li avrebbe cercati, e a loro stava bene così, con lui che non le chiedeva se avesse voluto lasciare Giovanni Medina e lei che non gli prometteva niente; era il loro idillio, e da quella bolla d'amore non volevano uscire fuori, almeno non Giada.
Enrico, invece, si era reso conto che quella tra lui e la giovane romana era molto più che una semplice avventura, e intendeva prima o poi uscire allo scoperto e regolarizzarla.
Ma prima doveva convincere la diretta interessata, così, dopo una settimana di passione, decise di affrontare l'argomento.
Come di consueto fecero l'amore, e dopo l'atto, mentre si ricomponevano, Belmonte tirare fuori l'argomento.
<< Ma non sei stufa di questa situazione? >> le domandò, riabbottonandosi i pantaloni.
<< Quale situazione? >> rispose la Spinelli con un'altra domanda, mentre si sistemava la gonna.
<< Ma dai, la sai anche tu... Di me e te, che ci dobbiamo nascondere come due ladri... Non ti andrebbe di uscire allo scoperto? Tanto è chiaro che di Giovanni non ti frega più un cazzo... >> motivò lui, ma lei gli tirò un ceffone.
<< Non ti azzardare a parlare di Giovanni in questo modo! A lui voglio bene, e se l'amore è un'altra cosa lo decreto io! >> gli ricordò, puntandogli l'indice davanti agli occhi.
<< E va bene, come vuoi tu... Basta che ci sei arrivata, al fatto che mi vuoi bene anche tu... Non il bene che vuoi a Giovanni, un altro tipo... >> si scusò l'uno.
<< Io lascerei Giovanni anche domani. Ma ci stanno un sacco di cose in ballo. Dovrei dire ai miei genitori che tu vali la pena quanto lui, se non di più >> spiegò l'altra.
<< Chiedi aiuto ai tuoi zii. Abitano qui da una vita, la signora Alba ci è addirittura nata. Sicuramente si tireranno dalla nostra parte! >> esclamò il primo.
<< Sei un pazzo, Enrico Belmonte. Ma è proprio per questo che mi piaci tanto! >> dichiarò la seconda, trascinandolo di nuovo giù, sulla barca.
Enrico non se lo fece ripetere due volte, pensando che tutto ciò fosse molto più eloquente di mille parole.
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