Capitolo 7

Due giorni dopo la conversazione con Scott, Stiles era al centro della propria camera, addosso un pantalone di una tuta che gli stava anche un po' largo, una t-shirt rosso scuro, e il cellulare in una mano. Stava giusto per chiamare Scott per chiedergli a che ora sarebbe passato a prenderlo, quando il suono di un messaggio lo fece sobbalzare.

(Ore 11:03) Ho già preso Lydia e Kira, comincia a scendere. SM

Scott era riuscito a convincere Derek dell'allenamento solo la sera prima. Aveva raccontato a Stiles che l'Alpha non si era mostrato per niente d'accordo dicendo che non vedeva alcuna necessità di farlo soprattutto perché lui e i suoi beta erano perfettamente allenati. Scott, che era andato alla villa con Liam, l'aveva convinto attaccando quest'ultimo davanti ai suoi occhi e dimostrandogli quanto non fosse preparato ad un combattimento. Forse Derek aveva accettato mosso da un sentimento di pena.

Dieci minuti dopo, Stiles era nell'auto nuova di Scott, seduto sul sedile posteriore con la propria fidanzata e con un enorme dubbio.

"Scottie. Sanno che ci siamo anche noi umani, vero? Cioè io umano e Lydia"

Si era corretto poco prima di ricevere una gomitata nel fianco.

"Credo sia scontato, non gli ho mandato la lista dei partecipanti. Comunque lo sapranno presto, eccoci arrivati"

Nonostante avesse visto già quella casa ricostruita e fosse passato qualche volta anche durante i lavori, a Stiles faceva sempre un certo effetto rivederla. Si aspettava sempre di trovarsi di fronte a rovine annerite e invece ora c'era una bellissima villa bianca, con le tende alle finestre. Scesi dall'auto, Scott gli aveva detto che gli altri stavano per uscire, quindi si era appoggiato al cofano incrociando le braccia.

La prima ad uscire fu Raven che con un cenno della mano salutò tutti. Fu subito seguita da Thomas che, invece, abbracciò le due ragazze e diede una amichevole pacca sulla spalla ai ragazzi. Il ragazzo era seguito a ruota da Cora, che urlò uno "Ciao!" generale, per poi lanciarsi letteralmente su Stiles e abbracciarlo. Nonostante non si sentissero spesso, anzi, erano anni, entrambi si sentivano molto legati all'altro. Stiles era convinto che Cora fosse una delle poche persone a capirlo davvero, si sentiva a suo agio con lei.

Stava ancora stringendo le braccia intorno alla vita della ragazza quando dalla porta di ingresso vide uscire Derek. Il lupo aveva la solita espressione...non aveva espressioni, aveva sceso le scale del portico e si stava avvicinando. Mentre nel suo campo visivo, Stiles stava osservando Scott avvicinarsi all'Alpha sorridendo, alle sue orecchie arrivo un impercettibile commento di Cora.

"Ricorda che qui siamo tutti lupi"

Impercettibile forse solo per orecchie umane, dato che allo stesso tempo gli occhi di Derek si erano puntati su loro due.

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Il sorriso smagliante che gli stava rivolgendo Scott aveva già fatto pentire Derek di aver accettato in meno di tre secondi. Quel ragazzo era sempre di buonumore, fin troppo, quasi gli urtava i nervi. Raven e Thomas però erano stati subito d'accordo e nel loro branco aveva sempre vinto la maggioranza, se poi ci si aggiungeva Cora saltellante per casa che gli urlava "Tipregotipregotiprego", Derek non aveva avuto scampo.

"Ricorda che qui siamo tutti lupi"

La voce di sua sorella l'aveva raggiunto nitida, nonostante lei stesse quasi bisbigliando, e l'aveva portato automaticamente a concentrare la sua attenzione sul ragazzo a cui quella frase era stata rivolta.

Stiles stava sciogliendo l'abbraccio e stava guardando Cora con un'espressione interrogativa, ma Derek aveva capito a cosa si riferiva sua sorella. Il battito cardiaco del ragazzo era più accelerato del normale e, forse in modo inconsapevole, si stava anche mordendo il labbro inferiore. Derek non si era reso conto di essersi fermato ad osservarlo fino a quando non lo vide passarsi una mano sul volto e rivolgersi a Lydia.

"Lyds! Facciamo vedere a questi lupacchiotti che anche noi due siamo ben allenati!"

Mezz'ora dopo erano ancora in cerchio, al centro del giardino, mentre Raven aveva preso a spiegare come, di solito, si allenavano loro tre.

"Derek ci spezza le ossa e noi reagiamo"

L'Alpha si era sentito in dovere di ribattere.

"Vi spezzo le ossa quando abbassate la guardia, non per divertimento"

Non aveva quasi terminato la frase che una voce al limite dalla riserva l'aveva interrotto.

"Ha ragione, io una volta mi ero distratto perché mi suonava il cellullare. Mi spezzò le dita delle mani, tutte e dieci. Ora però non mi distraggo dai combattimenti nemmeno se sento le cannonate. Ciao a tutti!"

Derek non se lo sarebbe mai aspettato. Era sicuro che nessuno avesse cchiamato Isaac per invitarlo quel giorno, Scott glielo aveva assicurato. Girando la testa alla sua sinistra, però, aveva capito tutto. Cora, nonostante fosse arrossita, se ne stava diritta con uno sguardo fiero e puntato sul nuovo arrivato, che ricambiava con un sorriso sghembo. Vide chiaramente anche Stiles sporgersi verso sua sorella e dirle "Non servono mica i poteri da lupo per capire quello che sta succedendo". Cora gli aveva tirato il naso stringendoglielo tra le dita.

"Ciao Derek. Spero non ti dispiaccia se sono venuto"

Isaac aveva continuato a parlare sorridendo, e Derek gli aveva risposto cercando di essere meno freddo possibile.

"Non mi dispiacerà romperti anche le dita dei piedi"

Il biondo aveva allargato ancora di più il sorriso, ma Raven aveva deciso che il momento dei saluti era terminato e si era messa al centro del cerchio.

"Ok, benvenuto riccioli d'oro. Possiamo cominciare? Bene. Credo sia opportuno decidere le regole. Noi di solito cominciamo con il corpo a corpo, sempre il più esperto con il meno esperto, così che questi possa apprendere. Credo siamo d'accordo col fatto che Derek sia il primo caso. Tra noi tre non c'è nessuno meno esperto, Scott? Chi è il più incapace del tuo branco?"

Derek aveva visto Scott guardarsi intorno, come a valutare i ragazzi che lo circondavano. Stava per parlare quando Thomas lo interruppe.

"Immagino sia lui, Liam, no? È il beta più giovane"

A Derek era sembrato che Scott stesse per acconsentire, fino a quando non sembrò avere un'idea.

"No, il più incapace è Stiles"

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Stiles era subito scattato a quella affermazione.

"Siamo qui per far allenare cucciolo Liam, a me va bene imparare qualche mossa in più da Cora, Scottie"

"Nah, lui starà con Raven o Thomas. Tu hai bisogno di riprendere gli allenamenti, non ti muovi da secoli e già lo facevi male, posso solo immaginare cosa potresti combinare"

Stiles stava ponderando in che modo uccidere il proprio Alpha, quando la voce di Lydia lo distrasse da pensieri omicida.

"Ok, Stiles con Derek, Liam con Thomas e io con Raven. Scott con Kira e Cora con Isaac. Cominciamo?"

Stiles si era ritrovato quindi, sempre al centro del giardino, ma questa volta da solo, di fronte a Derek, mentre gli altri si erano sistemati a coppie alle estremità. Si sentiva abbastanza agitato, non aveva alcuna voglia di prenderle da quell'energumeno e in più cominciava ad avere anche caldo. Avrebbe preferito di gran lunga sedersi sotto uno di quegli enormi alberi magari con un libro tra le mani. Magari anche con la testa di Lydia poggiata su una spal-

"Hai intenzione di startene lì fermo o facciamo qualcosa?"

Appunto. Che poi Derek gli sembrava anche più nervoso del solito, non voleva proprio essere il suo sacco da boxe. Già si vedeva appeso ad un ramo mentre il lupo lo prendeva a pugni, magari con tanto di artigli.

"Cosa dobbiamo fare? Le tecniche di difesa base le conosco e non le ho dimenticate. Sei tu l'esperto qui"

Mostrarsi forti, non sembrare una preda. Era questa la prima regola tra quelle di Stiles, ma forse funzionava poco dato che Derek gli era saltato a cinque centimetri di distanza con un solo balzo, facendolo quasi cadere all'indietro.

"Se io fossi un pericolo e mi avvicinassi così tanto a te, come reagiresti?"

Vuoto. Stiles poteva giurare di avere il cervello completamente vuoto. Esisteva una risposta a quella domanda, lo sapeva, ma in quel momento non gli veniva in mente e non riusciva a spiegarsi il perché.

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Derek si era ritrovato a cinque centimetri da Stiles, con le braccia incrociate sul petto, senza nemmeno rendersene conto. Appena aveva capito che il ragazzo stava cercando di mostrarsi più forte di quanto invece non era, aveva sentito il suo lupo spingerlo ad agire e l'aveva fatto prima ancora di pensarci su. Gli era capitato poche volte di lasciar andare i freni, sempre in situazioni di pericolo in cui gli sarebbe stato letale pensare e perdere tempo. In quel momento, però, l'unico pericolo era che Stiles si trasformasse in qualche essere sconosciuto e lo uccidesse, quindi non c'era motivo di reagire in quel modo, in più quel ragazzo sembrava sul punto di svenire. Aveva preso ad aprire e chiudere la bocca come se non riuscisse a decidere se parlare o meno, in più una leggera patina di sudore gli stava ricoprendo la fronte e le guance gli si erano arrossate. Derek si ritrovò ad avanzare di un passo senza prima decidere di muovere le gambe.

"Allora, ragazzino?"

Eccitazione. Un'ondata di eccitazione l'aveva investito così in pieno che per un momento si era guardato intorno per controllare se gli altri l'avessero avvertita. Probabilmente no, dato che le altre coppie continuavano a muoversi come se nulla fosse successo.

Riportando gli occhi sulla figura davanti a sé, però, Derek si rese conto che Stiles si era allontanato di almeno un metro, le mani chiuse a pugno nelle tasche del pantalone che gli scendeva già abbastanza largo sui fianchi, mostrando una striscia di pelle di quello destro. Sul viso un'espressione che Derek, nella propria mente, aveva registrato velocemente come ferita.

"Smettiamola con le chiacchiere e insegnami qualcosa, altrimenti me ne torno da dove sono venuto"

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Stiles sperava sinceramente che le sue emozioni non fossero percepibili ai nasi lupeschi degli altri. Sperava che non fossero percepite nemmeno da quello di Derek, ma quello era troppo. Quando l'Alpha aveva fatto quell'ulteriore passo si era sentito andare a fuoco. Non era stupito della propria reazione, in fondo aveva ancora degli occhi e aveva ancora le capacità di apprezzare la bellezza dell'uomo che aveva di fronte, ma lo era stato per l'atteggiamento di Derek. Non riusciva a spiegarselo Stiles, ma si era sentito in trappola. E a giudicare dall'espressione dell'altro, non era l'unico ad esserne rimasto stranito. In più, oltre a reputare strana la situazione, non aveva potuto fare a meno di sentirsi arrabbiato. La scossa di eccitazione che l'aveva attraversato era stata sostituita rapidamente da rabbia. Non voleva che Derek si comportasse così, non voleva che gli parlasse in quel modo, non voleva essere chiamato ragazzino. Per questo gli si era allontanato e aveva ripreso in mano le redini di quella pseudo conversazione. Erano lì per allenarsi? E allora avrebbero fatto quello.

Per fortuna anche Derek sembrava averlo capito.

"Ti attaccherò velocemente da più punti. Dovrai avere i riflessi pronti e girarti dal lato giusto. Nel caso in cui ti girassi dalla parte sbagliata, ti atterro"

"Mi atterri?"

"Si, finirai a terra"

"Ok, comincia"

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Quindici volte su venti, nell'ultima ora, Stiles era riuscito a capire da che punto stesse arrivando l'attacco. Le altre cinque, Derek aveva deciso di andarci piano, agganciando una sua gamba con la propria per farlo finire in ginocchio. Tutte e cinque le volte Stiles aveva gonfiato le guance sbuffando e si era rialzato senza lamentarsi.

Avevano deciso di provare per l'ultima volta, dato che Cora era rientrata in casa per preparare il pranzo con Kira, Scott Isaac e Thomas si erano seduti a chiacchierare sul portico e Raven e Liam si erano messi poco distanti da loro per osservare l'ultimo combattimento in atto.

Derek stava girando in cerchio intorno a Stiles, gli occhi accesi di rosso erano l'unico tratto da lupo che aveva assunto, mentre il ragazzo era fermo e osservava i suoi movimenti.

Concluso il terzo giro, era scattato in avanti per attaccare Stiles di fronte, ma quest'ultimo si era improvvisamente girato di spalle prendendolo alla sprovvista e costringendolo ad avvolgergli le braccia intorno. Un braccio a circondargli le spalle e l'altro la vita. Purtroppo, però, Derek non si era reso conto che il braccio destro del suo avversario era ancora libero, ma se ne accorse appena sentito il gomito conficcarsi con forza tra le sue costole. Non aspettandosi quella mossa, abbastanza forte, aveva perso la presa con le braccia e nello stesso momento aveva sentito una gamba di Stiles farsi indietro tra le sue.

Due secondi dopo era con la schiena a terra e Stiles a cavalcioni sullo stomaco con sguardo duro e un sorriso di scherno.

"Credo che questa sia comparabile alle mie cinque sconfitte. Siamo pari, Sourwolf"

Derek stava per perdere di nuovo il controllo e fare qualcosa di cui si sarebbe davvero pentito, non come il balzo fatto in precedenza, ma Raven per fortuna decise che era il momento di interrompere l'incontro.

"Ehi, capo! Non credi che dentro ci sia bisogno di controllare Cora? Non vorrei mangiare la stessa schifezza di ieri!" 

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