Capitolo VIII

La luce mattutina filtrava timida tra le pieghe delle tende di broccato rosso degli appartamenti reali, creando delle ombre sul parquet di legno chiaro.

Il talamo nuziale, al centro della stanza, era ancora occupato dalle figure assonnate dei due reali ,stretti in un languido abbraccio.

Il giovane re se la stringeva all' ampio petto, trasmettendole il calore del suo corpo massiccio e lasciando che la sua testa si posasse su una delle sue spalle.

Le mani di Ilka erano strette a pugno vicino alla sua testa e le gambe erano state timidamente intrecciate con quelle dell' uomo.

Sten la osservava dormire, carezzandole con gentilezza la pelle morbida del viso.

La moglie pareva quasi non accorgersene e beata, continuava a crogiolarsi nel suo sonno.

Si mosse leggermente, spostando il viso sul collo del marito, rilasciando un lieve sospiro dalle nelle labbra rosee.

-Sten- sussurrò, aggrappandosi con le sue esili manine al collo del sovrano.

-Sten- mormorò nuovamente, spostando il viso alla sua altezza, mischiando il suo respiro con il suo.

-Mia sposa- bisbigliò lui, avvicinandosi a quella bocca che a lui pareva ambrosia, sfiorandole con le sue.

Erano calde e morbide e sapevano di vaniglia.

Gli occhi violetti della giovane si spalancarono e lei si ritrovò compiaciuta da quel piacevole risveglio.

Arrossì non appena gli occhi azzurri del giovane,pieni di desiderio incontrarono i suoi.

Le loro labbra si incontrarono e la giovane biondina si ritrovò il corpo del suo sposo, spalmato sul suo.

-Siete così bella- alitó lui tra un bacio e l' altro, facendo scorrere le mani sulla bianca pelle del suo viso.

-I-io..- balbettò la giovane, arrossendo maggiormente; nonostante non lo desse a vedere, lo sguardo del giovane la metteva in soggezione e lei si sentiva davvero imbarazzata.

Non lo voleva ancora ammettere ad alta voce ma lei si stava ormai affezionando a quel marito così premuroso, era quasi sicura di esserne innamorata.

Da quando si erano sposati e da quando avevano iniziato a condividere la vita coniugale, Sten non aveva fatto altro che trattarla con riguardo e con affetto, dimostrando quanto fossero vere le parole che le aveva detto all' inizio del suo soggiorno.

Le piaceva passare le sue giornate con lui, godendoselo in quei momenti in cui non doveva allontanarsi per assolvere ai suoi compiti di regnante.

Le sue labbra vennero nuovamente coperte da quelle del marito, annullando i pensieri che le si stavano formando nella testa.

Sten la portò sotto di se, avvolgendo entrambi nel lenzuolo, celando la loro presenza nella stanza.

Ilka sospiró.

Quel rifugio sotto le coperte era estremamente intimo ed il fatto che entrambi fossero praticamente nudi, non faceva che accrescere il desiderio e la loro bramosia.

Desiderosa di un nuovo contatto tra le loro labbra, sollevò la testa e catturò quelle del re tra le sue.

Sten se la strinse tra le braccia, lasciando che le loro calde labbra si fondessero e diventassero un tutt'uno.

Era avido, tremendamente avido di quella bocca di cui non era mai sazio.

Amava quella donna e per nulla al mondo era disposto a rinunciare a lei.

Se la strinse maggiormente addosso, mentre la sua mente si immergeva nei ricordi.

Inizio Flashback

Amsterdam 1730

Erano arrivati in quella terra da poco e Sten aveva già voglia di tornare nella sua amata Danimarca.

I suoi genitori, il re Lars Østergaard e la regina Johanne Søndergaard gli avevano accennato qualche parola a proposito di un avvenimento che riguardava il suo futuro e lui pensava già di aver capito di che cosa si trattasse.

Erano partiti pochi giorni dopo l' annuncio, scortati da numerose guardie armate che facevano parte del corteo reale.

Suo padre aveva lucidato l'anello con il quale firmava ufficialmente i contratti, immergendolo nella ceralacca ed il giovane principe aveva capito, grazie a quello, che avrebbe conosciuto la sua sposa.

Aveva infatti notato che la carrozza, dopo essere passata per la città, aveva preso un lungo viale, che conduceva al castello del regno.

Quando erano arrivati erano stati subito ricevuti nella sala del trono, dove pazienti, li attendevano i reali d'Olanda.

Il re e la regina erano seduti sugli scranni più alti, mentre quello più basso, posizionato accanto a quello del re, era vuoto.

Sten si era accigliato.

Dove era la principessa?

Era forse nei suoi appartamenti?

-Buongiorno, vostre maestà- aveva esordito il padre del giovane, mostrandosi in un lieve inchino di rispetto.

-Buongiorno a voi, vostre altezze- aveva risposto il sovrano del paese ospitante, alzandosi in piedi, seguito dalla moglie.

-Mi scuso per l'assenza della principessa, ma qui da noi è tradizione che i promessi sposi si incontrino solo la sera del ballo di fidanzamento e non prima.- aveva spiegato loro il re, motivando l' assenza della figlia.

Sten si era dato mentalmente il cinque.

Come aveva pensato, non era ancora giunto il momento di fare la sua conoscenza.

Aveva fatto centro.

Ma purtroppo, seguendo quei pensieri, un senso di disagio lo accolse e subito si ritrovò a chiedersi come come fosse la giovane donna, che un giorno sarebbe diventata sua moglie.

Desiderava, come consorte, una bella giovane dai lunghi capelli biondi e dagli occhi chiari come il mare.

E poi, chissà quanti anni aveva?

Magari tredici o quattordici, se non addirittura quindici o sedici.

-Oh, che peccato. Avrei tanto voluto incontrare subito la sposa di mio figlio- aveva sospirato Johanne,facendo sussultare il marito e rivolgere un occhiataccia dallo stesso.

-Sono sicura che anche il mio ragazzo la pensi così- aveva continuato la donna, interloquendo sia con il giovane figlio che con i suoi futuri parenti di sangue olandese.

Quelli avevano sorriso, mentre Lars si irritava ancor di più.

Sua moglie era troppo sfacciata ed impertinente, non stava mostrando il dovuto rispetto verso i sovrani che li ospitavano.

-Mia cara- l'aveva ripresa infatti con voce dura, cercando di arginare i danni che stava creando la sua lingua lunga.

Una valletto, che incedeva verso di loro serio ed impettito nella sua livrea, fece interrompere la conversazione e dentro di se Lars gliene fu grato.

-Vostra Maestà- aveva proferito egli, prostrandosi in un lieve inchino di rispetto, proprio come insegnava il galateo -gli appartamenti sono pronti- aveva concluso, zittendosi per ricevere i successivi ordini.

-Perfetto. Puoi andare. Ora, vostre altezze, potete riposarvi e ristorarvi come si conviene. Io, non per mancanza di rispetto, mi devo assentare per delle questioni urgenti, ma, per mostrarvi che non siamo dei cafoni, ci penserà la mia regina a compensare la mia assenza.- si era inchinato davanti ai suoi pari e dopo aver rivolto un caloroso sorriso alla sua splendida moglie, che brevemente aveva ricambiato, si era dileguato dietro una porta dai pesanti battenti di legno.

Fine flashback

Sten se lo ricordava bene il suo primo incontro con la moglie, era avvenuto circa due sere dopo il loro arrivo.

L' aveva incontrata al ballo organizzato in onore del loro fidanzamento.

Quella era stata una serata davvero magnifica e mai se la sarebbe scordata.

Posò un nuovo bacio sulla bocca della moglie, come per sincerarsi che lei fosse lì con lui, in carne ed ossa, dopodiché si perse nuovamente nei suoi lieti ricordi.

Inizio flashback

Il salone delle feste era pieno di gente e tutte le attenzioni dei nobili presenti erano rivolte ai reali seduti sui troni.

Il re e la regina erano accomodati sui loro scranni, in silenzio, con un sorriso gioioso sempre stampato sul volto.

Alla sinistra del re sedeva il re danese, su uno scranno leggermente più basso, mentre alla destra della regina sedeva la regina danese, anch' ella su uno scranno leggermente più basso.

In piedi accanto al padre se ne stava Sten, dritto e composto nella sua uniforme.

Osservava la sala,pensando intanto all' imminente incontro con la sua sposa.

Sperava fosse una giovane bella e compiacente, docile e mansueta.

Una ragazza che avrebbe potuto piegare sotto di se e non una puledra da domare.

Non appena sentì la pertica del valletto, il suo sguardo scattó in cima alle scale, dove a breve sarebbe comparsa la sua sposa.

-Sua altezza reale,la principessa Ilka III- annunció, facendo risuonare la musica in tutto il salone.

La musica dell' orchestra cessó ed un coro di trombe, che annunciavano la sua entrata, la sostituì.

Le porte di legno si spalancarono è da esse ne comparve una ragazzina, che più di dieci anni non poteva avere.

Guardava la folla sotto di lei con un timido sorriso stampato sul viso, suscitando commenti assai positivi da chi la stava guardando.

-Non può essere lei- pensò il giovane biondo, cercando di vedere, senza sembrare ridicolo, cosa si celasse dietro di lei.

Eppure le porte erano state richiuse e dietro di lei sembrava che non dovesse più comparire nessuno.

-Dimmi figliolo, non è graziosa la tua sposa?- bisbigliò suo padre rivolto a lui, senza mai distogliere lo sguardo dalla giovinetta.

No.

Non poteva essere.

Non poteva essere che quella bimba così piccola e fragile fosse la sposa a lui destinata.

Si sentiva male al solo pensiero.

Aveva sentito di reali che si erano sposati, nonostante tra loro ci fosse una notevole differenza di età, ma quello gli sembrava davvero troppo.

Non poteva credere che i genitori della piccola avrebbero permesso una cosa simile.

Ilka iniziò a scendere le scale, muovendo un passo dopo l' altro e dimostrando un innata grazia.

Tutti la osservavano e nonostante la giovane età, ella pareva essere perfettamente a suo agio.

Si fece largo tra la folla, che al suo passaggio si fece da parte.

Non appena arrivó davanti al palco reale si fermò.

Si rivolse ai genitori e dopo aver sorriso,si profuse in un inchino.
Era elegante ed aggraziata ed il suo portamento era fiero e regale.

Dopodiché si volse verso i genitori di Sten, prima al padre e poi alla madre. Infine toccò a lui.

Non appena gli occhi della ragazzina incontrarono i suoi, lui si sentì perduto.

Ballarono insieme quella sera, sotto lo sguardo ammirato e sorpreso di tutti i presenti. Si muovevano all'unisono e nonostante le evidenti differenze sembravano fatti l' uno per l' altro.

Fine flashback

Sten se la ricordava bene quella serata, come tutti gli eventi e gli incontri che susseguirono a quella.

Rammentava anche di averle fatto una proposta di matrimonio, quasi cinque anni prima, ma sapeva che lei non poteva serbare ricordo.

All'età di quattordici anni, la giovane principessa era caduta dalle scale del castello, procurandosi un trauma che le aveva cancellato la memoria.

Quando l' aveva completamente riacquistata, la sua mente aveva ormai cancellato il volto ed il nome di Sten e tutto quello che era successo prima dei suoi dieci anni.

Non ricordava più del ballo, delle sue premure, della proposta di matrimonio.

Era come se quella parte non fosse mai esistita per lei.

Sten non aveva provato a fare nulla per rimediare, ma aveva giurato a se stesso che in un modo o nell'altro altro sarebbe riuscita a legarla a se per sempre.

Ancora immerso in quei bei ricordi, prese la moglie e la strinse maggiormente a se,annusandone il suo dolce profumo.

Le carezzò dolcemente il morbido corpo,sussurrandolo parole d'amore, unendosi a lei nella danza più antica del mondo.

_________________________
Buonasera o buongiorno, non saprei dire! 😊
Eccomi qui con il VIII capitolo.
Vi è piaciuto?

Oggi non so che dirvi, se non che tra poco finisce la storia. 😊

Per il prossimo capitolo votate e commentate, perché lo farete, vero? 😜

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top