Capitolo IV

A fine capitolo ho delle notizie da darvi, quindi leggete le note finali. 😊


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Ilka camminava per i corridoi del castello, persa nei suoi pensieri; a ragion di ció non vide la cameriera, che, coperta da una pila di lenzuola, avanzava spedita nella direzione opposta.

Così lo scontro di inevitabile, finirono entrambe con le gambe all'aria e le lenzuola si sparsero intorno a loro.

Subito le guardie, che di solito rimanevano impassibili ed immobili, corsero in loro aiuto, sollevandole con delicatezza da terra.

-Mi dispiace infinitamente, principessa- si scusò la ragazza, facendo un inchino esagerato e raccattando la biancheria.

-Non fa nulla- rispose lei con un sorriso, spolverandosi gli abiti.

-Non accadrà più- ripeté la giovane, ignorando ciò che le aveva detto la nobildonna.

-Vi ho già detto che non è successo niente- ripeté Ilka, sempre con il sorriso sul volto.

-Vi ringrazio infinitamente, ora riprendo subito il mio lavoro. Buona giornata vostra altezza- dettò ciò si allontanò, non voltando mai le spalle alla ragazza, era infatti considerato un gesto di maleducazione farlo.

La giovane principessa la guardò allontanarsi dopodiché alzò le spalle e si allontanò anche lei, diretta verso l' immenso parco del castello.

Quando lo raggiunse, si diresse subito verso un gazebo.
Percorse la stradina acciottolata, solleticando con l' orlo del vestito i fili di erba verde.

Non appena arrivò lì, vide una figura seduta su uno dei dondoli che c'erano lì dentro.

Curiosa ed anche un pó intimorita, si avvicinò scoprendo il viso di una donna, china sulle pagine di un libro.

Quella, probabilmente sentendo il suono dei suoi passi sulle assi di legno, alzò lo sguardo e dopo averla scrutata per qualche istante le rivolse un gran sorriso.

-Buongiorno- la salutò gentilmente, chiudendo il libro e posandoselo in grembo.

Ilka osservandola noto subito la somiglianza che la donna aveva con il suo futuro sposo e si chiede chi fosse; probabilmente, intuendo i suoi pensieri ella le rispose -Non ci siamo mai incontrate prima ma io ho già avuto l'onore di conoscere di voi.
Mio fratello mi ha tanto parlato della sua promessa sposa e devo dire che siete esattamente come vi ha descritta. Siete incredibilmente bella e dal vostro viso si capisce che siete anche molto intelligente- le riferì lei, facendole arrossare le guance.

-Vi ringrazio,principessa- le rispose Ilka, accomodandosi accanto a lei.

-Oh visto che entrambe siamo principesse e che entrambe non badiamo alle formalità come gli uomini, che ne dite di chiamarmi Birgit-

-Voi farete lo stesso con me, per voi io sarò Ilka-

Le due si fissarono per qualche istante negli occhi, dopodiché scoppiarono a ridere.

Presto si ritrovarono a parlare e a discorrere di tutto ciò che interessava loro e senza che se ne accorgessero, le ore passarono velocemente.

-Sten è sempre stato un mistero per tutti noi- le stava dicendo in quel momento Birgit, mentre con una mano si lisciava il suo bell' abito color pesca.

-Anche io, che sono sempre stata la sua confidente, non l'ho mai compreso a fondo. Tuttavia pare che per voi e con voi sia diverso.- la giovane principessa olandese a quelle parole non seppe che pensare.

-Devo confessarvi che durante la nostra adolescenza non faceva altro che parlare di voi e di come quando sarebbe salito al potere vi avrebbe voluto come sua regina.
Sono a conoscenza inoltre, di un altro fatto che penso che ne voi ne mio fratello sappiate. Vedete, in realtà il vostro matrimonio era stato stipulato fin dalla vostra nascita.-
Ilka rimase seriamente stupita. Suo padre non le aveva mai detto niente del genere.

-Mie care dame- una voce maschile e ben nota ad entrambe si insinuò tra loro, interrompendo l' interessante conversazione.

Entrambe si voltarono e videro che il re era appena entrato dentro al gazebo. Le fissava entrambe, alternando lo sguardo dall' una all' altro.

Quando Ilka incontrò i suoi occhi vi lesse dentro bramosia e desiderio, che la fecero arrossire all' istante.

"Buonasera moglie mia" la salutò lui, avvicinandosi per farle un galante baciamano.

Birgit si guardò in giro ed in un attimo si accorse che era già calata la sera. Nel giardino erano già state accese le lanterne ed il cielo si stava facendo via via più scuro.

In quel momento comunque era di azzurro, molto scuro.

Capendo di essere di troppo, la moretta decise di rientrare e di lasciare ai due futuri sposi un po' di intimità.

Così si alzò e si congedò -Mia cara, ho passato davvero un piacevole pomeriggio insieme a voi e spero presto di poter ripetere. Adesso si è fatto tardi e penso proprio che dentro stiano per servire la cena, quindi mi congedo. Buona serata anche a te fratello.- si allontanò a passo spedito, non dando comunque l' impressione di volersi allontanare in fretta da lì.

Subito Ilka tentò di seguirla, ma fu prontamente fermata dall' uomo.

-Non avete sentito quel che ha detto vostra sorella? La cena è pronta e io ho già un certo languorino- quelle furono le prime parole che gli rivolse la sua sposa, provando nuovamente ad uscire da lì.

-Ho udito ogni sua singola parola, mia diletta moglie- le rispose lui, stringendola alle sue spalle in un abbraccio.

-Smettetela di chiamarmi in quella maniera. Non sono vostra moglie!- lo rimbeccò irritata, posando le due piccole manine sulle braccia possenti del sovrano, per liberarsi dalla sua stretta opprimente.

-E quello che presto sarete, quindi non c'è nulla di male se ora vi chiamo così- la stretta si serrò maggiormente e la giovane senti distintamente il torace duro del marito contro la sua esile e bianca schiena.

Si sentiva a disagio, tremendamente a disagio ed il fatto che fossero soli era un bene; quel comportamento indecente avrebbe di sicuro fatto inorridire suo padre.

-Siete indecente- soffió lei, cercando di pensare a qualcosa di altro e non al corpo caldo del suo sposo.

-Non c'è nulla di male a stringere il corpo della propria consorte in un confortevole abbraccio- a prova di quel che diceva se la spinse ancora più contro, facendosela aderire completamente addosso.

-Il vostro corpo emana un tepore davvero piacevole per le mie membra affaticate dalla giornata. Siete bella ed il mio corpo vi richiama- le sussurrò in un orecchio, facendo raggiungere al suo viso una tonalità tendente ad un peperone rosso maturo.

-Voi..voi siete..- l' inveire dea ragazza fu interrotto da qualche colpo di tosse proveniente dalle spalle dei due.

Sten si voltò, mascherando all' intruso, grazie alla sua notevole altezza, la vista della giovane.
Ella, ancora completamente rossa, si nascose dietro di lui e per la prima volta gli fu grata del gesto. Le aveva evitato un tremendo imbarazzo.

-Che cosa volete?- domandò il giovane biondo, rivolgendosi in maniera quasi brusca al suo interlocutore.

-La cena è servita, Vostra maestà- rispose quello con voce leggermente tremante tenendosi a debita distanza.

-Molto bene- rispose soltanto, voltandosi nuovamente verso la giovane.

Il valletto attese in silenzio ancora fermo lì per scortare i due a cena.

Sten prese a braccetto la ragazza, che per fortuna non rifiutò e non si mise a riprenderlo davanti a un uomo della servitù.

Ripresero il vialetto di ciottoli color madreperla che conduceva al castello ma invece di rientrare, imboccarono una stradina di ghiaia che la giovane in precedenza non aveva notato.

La percorsero in silenzio, costeggiando un altro sentiero occupato da innumerevoli siepi ornamentali, potante nelle più inimmaginabili forme.

Ormai il caldo sole della giornata aveva lasciato spazio alle nere tenebre e per procedere senza intoppi lungo il cammino, erano state accese tante e tante lanterne che rischiavano l' ambiente intorno a loro.

Quando finalmente arrivarono alla fine del sentiero Ilka si fermò all' istante, facendo arrestare anche il suo accompagnatore.

Lì, proprio davanti a lei vi era un enorme salice piangente, illuminato da sciami di lucciole che giocavano tra i suoi rami, creando magnifici giochi di luce.

Il giovane cameriere proseguì verso di esso e con un inaspettata delicatezza scostò le fronde, lasciando loro libero il passaggio.

L' uomo riprese a camminare, tenendo sempre sotto braccio la sua piccola sposa.

Non appena varcarono la soglia di quella strana pianta, uno spettacolo meraviglioso, ancor più bello di quello che aveva appena visto, si presentò ai suoi occhi.

Davanti a lei vi era un laghetto di ninfee, illuminato dalle lucciole e dalla luce tenue della luna. Sopra di esso correva un ponticello che conduceva ad un altro gazebo.

Non appena ripresero a camminare, il cameriere si dileguò e loro rimasero nuovamente soli.

-Vi piace?- le sussurrò Sten in un orecchio, provocandole brividi caldi lungo la schiena.

-È davvero magnifico- mormorò in risposta, accarezzando con lo sguardo uno di quegli splendidi fiori.

Il suo sposo sciolse la stretta e si diresse verso il laghetto, per chinarsi e raccoglierne una.

Quando le fu di nuovo davanti staccò il fiore dalla foglia e con estrema delicatezza glielo avvolse in un ciuffo di capelli.

-Ecco, così siete perfetta- la osservò a lungo, fissandola in quei suoi splendidi occhi viola.

La prese per mano e la condusse sul pontile, proprio al centro, poi si fermò e si volse di nuovo nella sua direzione.

-Perché fate tutto questo?- gli domandò le, quasi in un sussurro, come per non voler rovinare quella magica atmosfera.

-Non lo so, vorrei solo che voi mi accettaste come vostro marito- fu sincero e di questo lei gliene fu grata.

Non rispose, non avrebbe saputo farlo.

Rimase in silenzio, lasciandosi avvolgere dalla natura e da tutto ciò che aveva intorno, riuscendo finalmente a rilassarsi.

-Ilka..- la voce del sovrano si era ridotta in un sussurro ma lei la sentì lo stesso.

Si volse verso di lui, stupita e si ritrovò coinvolta in un candido bacio.


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Buonasera care ragazze ( e anche ragazzi, se ci sono). Questa sera ho deciso di dedicare qualche rigo in più alle note perché ho qualche cosa da dirvi.
Innanzi tutto, piaciuto il capitolo?
Spero di si. 😊
Al contrario di quello che avevo annunciato ho deciso di aggiornare prima del fine settimana. Il motivo?
Mi era già venuta l' ispirazione ed ho già in mente altre storie che vi proporrò alla fine di questa.
Comunque, seguendo le orme della cara VikingLady a cui ho chiesto personalmente il proprio consenso ed ho avuto la sua piena approvazione, ho deciso di indire anche io un concorso per trovare il prestavolto per ognuno dei personaggi della mia storia. Questa settimana tocca a Sten, il nostro re.
Tenete presente le sue caratteristiche fisiche, i capelli biondo grano e gli occhi che sono azzurri.
La vincitrice o il vincitore cioè colei che troverà la persona migliore che più gli assomiglierà e più mi piacerà, potrà creare la copertina del prossimo capitolo.
L' immagine di copertina me la invierete sulla mia posta elettronica che mi premunirò di fornire al vincitore, inoltre il vincitore riceverà stelline e commenti in tutte le sue storie e l' aggiunta negli elenchi di lettura del mio profilo.
Nei commenti dovrete solo mettere il nome di colui che avete scelto e io provvederò a valutarlo.
Il vincitore sarà decretato quando pubblicherò il prossimo capitolo. 😊

Detto ciò, commentate e votate per il prossimo capitolo, perché lo farete vero? 😊😜😊

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