XVIII. Incubo

Non riuscivo a chiudere occhio. Avevo ancora le palpitazioni per la sciocchezza che avevo commesso qualche ora prima. Che diavolo mi era saltato in mente? Avevo baciato una donna? Perché avrei dovuto baciare una donna, così all'improvviso? E nonostante queste domande si ripetessero nella mia testa non riuscivo a trovare una risposta né a non pensarci.

Nella mia testa rivedevo la scena; io che le poggiavo la mano dietro la nuca e la spingevo delicatamente verso di me, "costringendola" a baciarmi. Ma era stato solo un bacio a stampo? No? E se fossi rimasta incinta? E se qualcuno l'avesse scoperto? E se lei lo avesse detto a qualcuno?!

Affondai il viso nel cuscino e emisi un lungo verso di disperazione. Perché mi ero comportata così? Perché diavolo avevo avuto la necessità di baciarla? Era stato solo un bacio a stampo, ok... Ma era pur sempre un bacio. E soprattutto perché continuavo a pensare a lei? Perché continuavo a desiderare che ci baciassimo ancora?
Strinsi il cuscino tra le dita.

Non sarei riuscita a dormire in nessun caso. Allora iniziai a pensare che forse dovevo andare da lei e parlarle, dirle che avevo sbagliato e che lei doveva tacere o le avrei fatto tagliare la testa. Ma ammetterlo significava ammettere che mi era piaciuto e io non volevo che lei pensasse questo. Una cosa però era certa, dovevo andare a parlarle e dirle qualcosa.

Il mio cuore batteva forte, temevo che sarebbe scoppiato. Respiravo piano e tentavo di addormentarmi ma avevo una brutta sensazione dentro di me.

E se mi fossi alzata e qualcuno mi avesse vista correre nelle sue stanze? Se qualcuno avesse anche solo osato pensare che lei avesse baciato una mercenaria? L'avrebbero certamente ammazzata, senza alcun dubbio. In poche parole mi ero compromessa da sola e allo stesso tempo avevo compromesso lei.

No. Nessuno ci aveva viste. Nessuno aveva idea di ciò che fosse successo. Ed era tutto così sbagliato. Moralmente, eticamente e legalmente sbagliato. Mi sentii sporca in quel momento, avevo abusato del mio potere per poterla baciare. E perché poi? Neanche mi piacevano le ragazze! Non avevo mai baciato nessuno e all'improvviso mi ero ritrovata da sola, con una donna e con le mie labbra premute sulle sue. Sospirai e mi girai ancora, cercando di contare tutte le pecore che mi venivano in mente ma così era difficile quindi contai tutti i membri della corte cercando di addormentarmi.

- Dereck Defontaine, Domitilla Dastasio, Dama Derennis, Dorella Dimitrios, David D'Orazio, Donatello D'innocenzo, Alexa Myroud... Alexa Myroud. A-L-E-X-A Myroud... Alexa...- sussurrai stringendo il cuscino tra le braccia e cadendo in un sonno profondo.

- Ti fa così schifo l'idea di avermi baciata? - domandò lei con un sorriso sulle labbra. Non fui io a parlare, anche perché non ebbi il tempo di rifletterci su.
- No, affatto. Ti bacerei altre mille volte e ti costringerei a venire mille volti a patti con me pur di suggellare un giuramento in quel modo. -
I suoi occhi scintillavano fieramente. Indossava l'armatura che le avevo fornito e aveva un'aria divertita.
- Sei cocciuta, testarda e una testa calda. Ma sei bellissima, principessa. - sussurrò lei venendomi incontro. Il suo fisico statuario che mi sovrastava e le sue labbra così vicine alle mie.
- Non devi mai allontanarti da me, Alexa. Giuramelo. Devi stare sempre al mio fianco e fare tutto ciò che ti ordino. - dissi mettendo una mano sui suoi capelli morbidi, ma a lei non diede alcun fastidio.
- Non discuterò mai un vostro ordine e mai mi allontanerò da voi. - promise lei, avvicinandosi ancora. Quindi io per suggellare quella promessa mi sporsi verso di lei e le lasciai un bacio dolce sulla labbra.
- Devi proteggermi da ogni male, a tutti i costi. - ripresi io.
- Lo farò principessa, a tutti i costi. - disse sorridendo e stavolta fu lei ad avvicinarsi e a baciarmi. Posò le mani sulla mia vita e strinse la presa su di essa.
- Devi prenderti cura di me, ogni giorno della tua vita. - rimarcai e lei parve compiaciuta.
- Sono qui per questo principessa. - rispose lei e stavolta il bacio fu più lungo e più... approfondito. Mi sollevò dai fianchi e io mi aggrappai a lei con le gambe. Ci baciammo a lungo, con così tanta foga che ebbi il presentimento che di lì a poco il mio cuore si sarebbe fermato.
- Ti ammiro, principessa. - mormorò lei e io rimasi a fissarla. Avrei voluto continuare a baciarla, lasciarmi toccare da lei ma fu come se tutto questo si spezzasse all'improvviso.

Aprii gli occhi di scatto e vidi la mia cameriera Rika che mi guardava sconvolta. Era entrata nella mia stanza senza alcun permesso. Mi tirai le coperte al petto stringendole forte e per poco non urlai.

- Rika! Chi ti ha detto di entrare?! - urlai stizzita e la cameriera fece un passo indietro.
- Principessa... Il re vuole vedervi... È successo qualcosa di assurdo! Siamo in pericolo principessa... - rispose tutto d'un fiato e io mi alzai di scatto, coprendomi velocemente con una vestaglia. Avevo sognato Alexa ed era stato tutto un incubo. Avevo il terrore di rivederla ma per adesso parvero esserci problemi più gravi.
- Si può sapere che diavolo è successo?-
- Dei briganti! Oh vostra maestà dei briganti sono entrati nel castello stanotte e hanno appiccato il fuoco! Le stalle, la torre a est! È crollato tutto! -

Rabbrividii. La torre a est? Quella dove c'era la camera di Alexa?

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