Non è facile tornare a dormire nella mia camera, non è facile ritornare qui è vedere che tutto è cambiato, che nulla è più come prima. Nulla è facile, ma devo essere forte.
È stata una dura notte, tantissimi pensieri mi passano per la testa. È tutti che riguardavano lui. So che mi ama ancora, altrimenti non mi avrebbe mai baciata con tutto quel trasporto, eppure mi ha chiesto ugualmente di andare via.

Mi alzo dal letto lentamente guardando il mio volto riflessi nello specchio noto le occhiaie viola, segno di non aver chiuso occhio stanotte.
Guardo la mia stanza è sorrido al pensiero che tutto sia rimasto come l'ho lasciato. Guardo ogni più piccolo centimetro è non posso non guardare la porta di quella stanza.
Mi alzo è scalza mi avvicino alla porta. Faccio infiniti respiri prima di trovare il coraggio di aprirla.

Tutto è immerso nel buio più totale finché non accendo la luce.
La stanza e completamente vuota, delle foto segnaletiche, dei fascicoli top sicret, dei vestiti pieni di sangue non c'è più traccia. È stato ritinteggiato anche il murales. Solo i scaffali e il tavolo con le sedie e la poltrona bianca insieme alla lavagna sono stati lasciati.
Tutto è stato rimosso, come se fosse facile rimuovere tutto anche dalla mia memoria.

-Sono stato io a richiedere che tutto venisse tolto.-
Mi volto verso la voce alle mie spalle e mi ritrovo davanti Joe.
-Ormai la storia di Gregor è una storia vecchia. Ora sei al sicuro.-
Lo guardo è un sorriso forzato mi si firma sulle labbra.
-No nulla è finito. È forse mai finirà.-
Mi guarda mentre mi metto seduta sul tavolo, fisso il mio sguardo sulla lavagna vuota, esattamente come mi sento io adesso.
-Che cosa vuoi dire?-
Lo vedo avvicinarsi e me è guardarmi in attesa di una risposta.
-Gregor è scappato.-

Mi sembrava tutto così surreale, e il dirlo ad altavoce che lui è ancora a piede libero mi fa venire i brividi.
-Dimmi che stai scherzando. È stato rinchiuso in un carcere di massima sicurezza.-
Sento l' incredulità nella sua voce, e mi piacerebbe tanto dirgli che è uno scherzo, ma sfortunatamente non è così.

-A quanto pare non esiste carcere dal quale lui non possa scappare.-
Guardo le mie unghie che sono diventate viola per il freddo che ha invaso il mio corpo.
-Non ti farà del male Azzurra, te lo giuro.-
Vorrei piangere ma nel mio anno come agente della CIA ho imparato a tenere sotto controllo le mie emozioni, anche se non sempre ci riesco.
- Adesso non di me di cui mi preoccupo, ma Nick.-
Nel sentir pronunciare il suo nome Joe guarda per terra come se sapesse qualcosa.
-Joe.-
Scendo dal tavolo è mi avvicino a lui per poi sollevargli il volto.
-Dimmi quello che sai.-

Mi guarda fisso negli occhi, forse cerca di capire se la mia è una preoccupazione da amica o da donna ancora innamorata.
-Non so nulla di più di quello che puoi sapere tu.-
Cerco di studiare il suo sguardo come lui fa con il mio.
-So che non ha preso bene la tua partenza.-
È le sue parole mi lacerano il cuore.

-Ti ha cercata, per tre mesi ti ha cercata in tutto il mondo, era pronto a fare di tutto per ritrovarti,per farti capire che siete destinati a stare in sieme. Ma non ti trovava è una nuova consapevolezza si è fatta avanti in lui. Tu non lo amavi come lui amava te, altrimenti saresti rimasta.-
Voglio urlare e dirgli che le cose non stanno così.

Si dice di lasciare andare chi si ama, perché se torna sarà nostra per sempre è io sono tornata per lui.
Anche se non sa il vero motivo per cui sono andata via.
Ma devo essere sincera con me stessa. Se non avessi saputo che lui era in pericolo sarei tornata?

Respiro affannosamente mentre continuo ad ascoltare le parole di Joe.
-Lui pensava che non saresti più tornata di tua spontanea volontà, ma sentiva che se avesse fatto qualche pazia tu saresti tornata da lui. È così che ha iniziato a rientrare nel giro. Sapeva che più grande sarebbe stato il giro in cui sarebbe entrato, più pericolo sarebbe stato. Ma non gli è mai importanto perché sapeva che tu saresti tornata da lui.-

Prendo la sedia che si trova alla mia sinistra è la scaraventa contro il muro causando un rumore assordante che si diffonde per tutta la stanza.
-Dimmi tutto quello che sai su questo giro.-
Io stessa non riconosco la mia stessa voce.
-Non so molto sul giro, so solo che dopo che Jack è finito in carcere hanno preso il controllo del giro di droga, hanno poliziotti corrotti ovunque e hanno il controllo di ogni cosa anche del mondo delle corse. Nick controlla tutto il paese e la provincia in più alcuni traffici di armi, ma il grande capo in assoluto è un certo Samuel.-

Il mio cuore di ferma per pochi istanti per poi ricominciare a battere più forte.
-Per caso è Samuel Black ?-
Annuisce è mi basta questo semplice movimento per accasciarmi atterra.
Non può andare peggio di così. Non può.
-Azzurra che succede.-
La sento la preoccupazione nella sua voce. Vorrei essere positiva, che tutto andrà per il meglio, ma dentro di me so la verità.
È tutto difficile, complicato, e se usciremo tutti vivi sarà solo un miracolo.

-Lo conosco, e non è una persona raccomandabile.-
Lo so che vorrebbe sapere come lo conosciuto ma sa anche che ora come ora non dirò nulla.
-Che cosa hai in mente di fare Azzurra?-
Il mio sguardo ha detto molto più di quanto potrebbe mai dire la mia bocca.
-Salverò Nick, lo porterò sulla retta via è non mi allontanerò mai più da lui.-

So che lui vorrebbe ribattere, dirmi che con Gregor a piede libero devo pensare alla mia incolumità. Ma lui non sa quello che so io. Lui non sa che sono l'unica a sapere che cosa vuole.
Sono l'unica che può sconfiggere Gregor e sono l'unica che può salvare Nick.
Ripenso ala domanda che mi sono posta prima, se sarei mai tornata da Nick anche se non si fosse messo nei guai.

Guardo la stanza in torno a me, guardo Joe è poi penso a me stessa è trovo la risposta. Sarei tornata da lui, non so se così presto oppure no, ma sarei tornata per lui. Sempre.

Angolo Autrice
Scusate per gli errori
Ed eccomi qui con un nuovo capitolo non trattenetevi nel commentare e consigliare la storia hai vostri amici.
Gli aggiornamenti diventeranno regolari molto presto.