5. Devi andare via

Dopo che Oliver è riuscito ad agiustare l'auto, e dopo che mi ha presentato i suoi operai non che amici  siamo rientrati nel bar e abbiamo mangiato qualcosa. Rossana non faceva altro che guardarmi con sguardo critico, come se criticare tutto quello che dico o che faccio fosse qualcosa di essenzia per  la sua stima personale. Inizo a pensare che lei sarà peggio di Selena.

Dopo che ho deciso di ritornare a casa spero che quei federali abbiano fatto come ho chiesto è se ne siano andati.
Appena arrivo a casa parcheggio nel vialetto e poi entro.
La mia valigia è dove l'avevo lasciata, e dei federali non c'è neanche l'ombra, per fortuna.
Riprendo la valigia in mano per portarla in camera ma sono costretta a lasciarla vicino la scala non appena vedo che la luce della cucina è accesa.
Potrei pensare che forse i federali si siano dimenticati di spegnere la luce, ma mi devo ricredere nel momento in cui seduto sullo sgabello con due calici di vino bianco c'è  Nick che mi guarda senza mai staccare i suoi occhi da me.

-Come sei entrato.-
Mi guarda fisso negli occhi sensa degnarmi di una risposta.
Le mie gambe si avvicinano a lui è mi metto seduta difronta a lui senza nessuna parole. Senza dire nulla, lo guardo è non dico nulla è lui fa la stessa cosa con me.
-Mi dici come sei entrato?-
Ho ripeto la domanda sperando che questa volta mi risponda.
-Dalla porta.-
Beve un sorso di vico senza staccarmi gli occhi da dosso.
-Perché sei qui?-
Forse non dovrei essere io quella che lo riempie di domande, ma questo silenzio mi sta pesando come un masso sulla schiena.
-Potrei porti la stessa domanda.-

Lo guardo fisso negli occhi e contemporaneamente bevo il vino contenuto nel mio calice. Lo so,forse non dovrei bene, potrebbe averci messo qualcosa dentro, ma per quanto mi abbiano detto che Nick è cambiato, non posso credere che mi farebbe del male.
Continuo a non rispondergli, lui sa che non sono una che cede facilmente.
Guarda verso il soffitto è ruota gli occhi. Sta cedendo.
- Voglio sapere perché sei tornata Azzurra.-
-Io anche voglio sapere perché sei in casa mia, ma tu non mi rispondi.-
Non dovrei giocare con lui, non so fin dove posso spingermi con il nuovo Nick, ma è più forte di me.
-Ti ho detto perché sono qui.-
La sua voce si sta indurendo , ciò significa che si sta alterando.
-Voglio sapere il vero motivo.-
Scendo dallo sgabello è mi avvicino di più a lui, senza alcuna paura.
-Se volevi sapere solo il perché io sia tornata me lo avresti chiesto oggi, quando mi hai vista nel bar di Joe. Invece sei qui a casa mia. Il motivo Nick.-

Lo vedo ingoiare la saliva con difficoltà mentre mi avvicino sempre di più al suo volto.
Non sono più l'Azzurra di un anno fa ho smesso di avere paura, sopratutto quando si tratta di lui.
-Voglio che tu te ne vada Azzurra.-
La sua risposta mi colpisce dritto al cuore, come il suo gesto.
Allontana lo sgabello e di conseguenza si allontana da me.
- Io non vado da nessuna parte.-
Lo vedo indurire la mascella. Si avvicina  a me velocemente e fissa i suoi occhi nei miei. Mi sento in fiamme sotto il suo sguardo inquisitore.
-Dimmi perché sei qui.-
Ripetiamo sempre le stesse domande perché nessuno dei due vuole cedere, ripetiamo le stesse domande perché vogliamo risposte.
Vorrei dirgli che sono qui per lui, per aiutarlo ad uscire dal giro in cui si è infilato, vorrei dirgli che sono tornata perché lo voglio sano è salvo che non importa se mi odia, perché quello che a me interessa è la sua incolumità.

-Sono tornata perché volevo tornare.-
È tutto quello che gli dico, non voglio aggiungere altro, non ancora.
Senza rendermene conto mi prende per le spalle e mi spinge in contro al suo corpo per poi sentire le sue labbra sulle mie.
È un bacio duro, pieno di sofferenza, dolore, rabbia, e pieno di parole non dette. È per quanto possa sembrare strano sento ancora quell'amore che provava per me è che nonostante tutto quello che è successo non è mai morto. Esiste ancora è vive in lui nonostante lui cerchi di distruggerlo.
Sento le sue labbra muoversi in contatto con le mie, la sua lingua che danza e le sue braccia che mi stringono forte come se non volessero mai staccarsi. È lo stringo a me, così forte da potergli fare male.
Si stacca da me bruscamente tenendo sempre fisse le sue mani sulle mie spalle.
-Va via Azzurra.-
Mi fa male sentire queste parole da lui, ma come posso biasimarlo? Eppure guardandolo in quei pozzi verdi sembra una richiesta sofferta, come se mi volesse salvare da qualcosa.
-Ti ho lasciato una volta, non lo farò una seconda.-
Vorrei riavvicinarsi a lui ma si allontana dirigendosi verso l'uscita di casa.
-Qui non è più come un anno fa, molte cose sono cambiato, io sono cambiato.-
Mi volto è vedo che lui mi da ancora le spalle.
-Non sei l'unico ad essere cambiato. Anche io sono cambiata. -
Si volta e continua a guardarmi come se volesse dirmi qualcosa ed è così.
- Ora comando io Azzurra, io ho il potere è ti sto dicendo di andare via.-

Ora inizio veramente ad arrabbiarmi.
-Io non vado da nessuna parte. Se tu non vieni con me.-
Sono un ipocrita, sarei dovuta stare con lui, farlo venire a Los Angeles con me, è in vece lo lasciato qui da sola. Ma voglio rimediare. A tutto c'è rimedio, solo la morte mette la parola fine.

-Dovevi pensarci prima, prima di lasciarmi con un merdosa lettera.-
Non gli do torto.
-Tu non sai nulla Nick, tu non sai nulla.-
Cerco di essere forte, lui non deve sapere nulla.
Sembra sul punto di pormi qualche domanda ma non lo fa, mi da le spalle e poi va via.

È rimango sola in una grande casa, piena di ricordi. Tutto quello che ora desidero è prendere la mia valigia è andare in camera mia per dormire.
Domani sarà un'altra dura giornata.

Angolo autrice
Scusate gli errori
Ditea verità da un po aspettavate un confronto tra Nick è Azzurra.
Ditemi cosa ne pensate del capitolo

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