SAMUEL

L'ho amata, in segreto senza che lei lo potesse neanche percepire, non era per paura di non essere ricambiato ma più che altro perché dentro di me sentivo che non ero l'uomo con cui avrebbe passato la sua vita.
Ed ora celo accanto l'uomo che la sposerà che la renderà moglie e madre, e lui è mio fratello.
Sono geloso di lui, lo invidio al punto da farmi schifo da solo ma so che lui è quello giusto.
Quando lo riconosciuta al fianco di Marcus con il nome Samanta, mi sono rallegrato le sarei potuto stare accanto senza che lei sapesse che io sapevo, avrei potuto proteggerla e tenerla al sicuro.
Mi sento un ragazzino alle prese con la sua prima cotta adolescenziale ma è così che ti fa sentire Azzurra.

So quali sono i pensieri di Nick, immagino già dove stiamo andando è quello che ha intenzione di fare ed io gli staro accanto è lo aiuterò se necessario.

Il carcere ho avuto la sfortuna di entrarci qualche volta, per fortuna se more sotto copertura. Ma questa volta è tutto diverso, perché tra pochi minuti da quella porta grigia con i vetri satinati e un omone in divisa di guardia entrerà uno degli uomo che ha rovinato la vita alla donna più fantastica del mondo.

Ed eccolo con le catene a mano e piedi che lo fanno sembrare un pinguino ,legato come un salame, fa la sua entrata guardandoci dritti in faccia con un sorrisetto che gli strapperei a forza di pugni.
La guardia chiude la porta dietro di lui dopo averlo obbligato a sedersi sulla sedia in metallo difronte a noi.
Lo guardiamo disgustati da un essere viscido come lui, se lui non fosse mai esistito tutto questo non sarebbe mai successo.

-Quale buon vento ci porta qui.-
È calmo di troppo per i miei gusti. Da come Nick lo guarda immagino già che lo voglia prendere a pugni fino a vederlo sputare i suoi organi interni ma si che si sta trattenendo, abbiamo bisogno di lui per capire dove Cristian ha portato Azzurra.
-Vogliamo sapere dove il tuo amico psicopatico ha portato Azzurra.-

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