27. Imboscata
È a casa mia, nella mia cucina e non è solo. Gregor, Michael e tutti gli altri sono nella mia cucina mentre Cristian ha una pistola puntata contro la testa di Nick che si trova nel mezzo.
Vorrei avvicinarmi a lui ma capisco che non posso. Devo rimanere concentrata.
-Finalmente sei qui. -
La voce di Cristian mi provoca disgusto ma devo essere forte, devo riuscire ad essere più scaltra di loro.
-E me che vuoi, ora lascialo andare, io sono qui.-
Cristian mi sorride mentre Gregor inizia a ridere come se avessi appena detto una divertente barzelletta.
-Qui siamo noi a comandare.-
Un colpo alla testa mi porta ad inginocchiarmi, nonostante ciò riesco ad alzare la testa e vedere Ramona con un sorrisetto divertito.
Brutta puttana e pensare che ho provato pietà per lei pochi minuti fa.
-Credevi veramente che mi sarei dimostrata così patetica davanti a te e a lui.-
Guarda Nick con disgusto. Tutto una maledettissima recita alla quale entrambi siamo caduti con tutte le scarpe.
-Tu prendi Nick e portalo in camera noi abbiamo una questione da sistemare con la nostra cara regina.-
Ramona non si fa ripetere due volte i comandi da Matteo.
Vorrei impedirlo, liberarlo, ucciderli tutti ma nonostante la mia pistola nascosta nei pantaloni, devo giocare dastuzia.
Mi alzo sotto i loro sguardi mentre sento Nick gridare il mio nome è minacciare gli uomini davanti a me.
-Finalmente siamo soli.-
Gregor mi si avvicina mentre io resto immobile a guardarlo, può anche aver cambiato faccia ma i suoi occhi restano sempre quegli occhi che da bambina rivedevo nei miei incubi.
-Sappiamo che sei già al corrente del nostro patto.-
Lo ascolto ma tutto quello che vorrei è ucciderli.
-Ora le cose sono due o vieni con noi con le buone oppure saremo costretti a farlo con le cattive.-
Cristian e così serio mentre mi accarezza i capelli.
Gli sputo in faccia, senza alcuna paura.
-Preferisco morire.-
Mi sorride prende la pistola che ha nei pantaloni e me la punta sulla fronte.
-Lo farei con piacere ma ci sono cose che ancora non sai, domande che ti sei posta e a cui non hai trovato risposta. Non voglio che la tua anima vaghi disperata a causa nostra.-
Cristian ha sempre saputo recitare in maniera impeccabile, ha la capacità di sapersi trasformare in un purissimo angelo quando in realtà è un terribile e schifoso demone.
-Non ti sei mai chiesta chi hai ucciso al nostro posto?-
Lo guardo chiedendomi che cosa centra questo con il fatto che mi vogliano.
-Hai ucciso uomini di famiglia.-
Mi cammina intorno come un avvoltoio.
-Sei un assassina di uomini innocenti.-
Sono forte, non cedero a loro.
-Ma uno di loro.-
Si inginocchia davanti a me e mi porge la foto di un uomo.
-Uno di loro era il patrigno della tua migliore amica.-
Una lacrima sfiora la mia guancia, ma non posso crollare.
-Ora che vorresti fare uccidermi? Fallo!-
-Sara un piacere. -
E sul punto di puntare la sua pistola alla mia fronte mentre Cristian sembra sul punto di fermare Gregor.
-Non lo farei se fossi in te.-
Madison si trova dietro suo padre con la pistola puntata alla sua testa come anche Lucas dietro Matteo.
-Hai sentito che cosa ha fatto.-
-Lo ha fatto solo perché tu non hai voluto essere ucciso -
Gregor sorride ma continua a tenere la pistola puntata verso di me.
-Sapevo che non avresti avuto le palle di venire da sola.-
Le parole di Cristian mi infuocato al punto da allontanare Gregor,tirare
fuori la pistola e sparare a brucia pelo a Matteo senza battere ciglio.
Nella stanza si sente solo il rumore dello sparo e il corpo di Matteo cadere a terra senza vita.
-Il prossimo sarai tu.-
-Non credo prorpio.-
La voce di Federick arriva da dietro di me e non ho bisogno di voltarmi per sapere che mi ha puntato la sua pistola contro.
-sei un viscido verme.-
Sapevo che nonostante cerca di dimostrarsi diverso dagli altri in realtà era come loro.
-Non mi sembra di aver mai detto il contrario, piccola mia.-
Sento il suo alito sul mio collo, tutto quello che vorrei fare ora e tirargli una testata e allontanarlo da me.
-Ho sempre amato toccarti e farti credere di essere diverso da loro ti ha portata a concederti a me con più libertà.-
Tutti ci guardano e ci ascoltano con i loro schifosi sorrisi soddisfatti sul volto.
-Mettete giù le pistole se non volete che gli faccia saltare la testa.-
Ora la sua voce e minacciosa mentre si rivolge agli altri.
-Non lo faresti, Cristian mi vuole viva.-
Sa che ho ragione il volto di colui che mi ha comprata a caro prezzo ne e la prova.
- Se fossi in te butterei la pistola per terra.-
Samuel dietro Federick lo minaccia con un coltello alla gola, tutti a minacciare tutti a quanto pare.
-Ti sei portata la scorta a quanto vedo, ma ti sei dimenticata di me.-
-Simon.-
Pronunciò il suo nome, ora siamo letteralmente al completo.
Mi volto vero di lui e vedo puntare la pistola alla testa di Joe.
-Saresti dovuta venire da sola.-
Poi uno sparo, un corpo che cade per terra, mi basta un solo secondo per ritrovarmi coperta dal sangue di Joe mentre cerco di fermare la fuori uscita di sangue.
Piango mentre cerco di farlo rimanere sveglio.
-No,no,no,no Joe resta sveglio non addormentarti, Joe.-
Pian piano la mia voce si innalza come i battiti del mio cuore che diventano tanto assordanti da non farmi sentire più nulla.
-Rimani viva -
E tutto quello che mi dice prima di chiudere gli occhi, prima di lasciarmi qui da sola.
IL SEGUITO DEL CAPITOLO LO POTETE LEGGERE IN VERSIONE CARTACEA.
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