25. Fatti per amarsi

Nessuno ha spiccato parola durante il viaggio, mi ha costretta a lasciare la macchina accanto a quella di Madison, per poi prendermi letteralmente con la forza e costringermi a seguirlo fino alla sua auto e poi diretti verso casa sua.
C'è tensione tra di noi, una tensione quasi statica che ci porta a guardarci con la coda del occhio ma non a parlarci.
Arriviamo nell'atrio di casa sua parcheggia l'auto per poi costringermi a seguirlo dritta dentro casa.
Lascia le chiavi in modo rude sul mobiletto vicino lo specchio per poi dirigersi nel salone dritto verso una bottiglia di rum.

Ne beve due dita guardandomi come se stesse studiando la situazione.
C'è ancora silenzio, un silenzio che mi riempie di angoscia per questo gli do le spalle e cerco di salire al piano di sopra,  forse è bene che entrambi stiamo soli in questo momento.

-Devi medicare le tue ferite.-
Lo guardo, con ancora il bicchiere pieno in mano e non gli rispondo.
Non ho proprio voglia di litigare.
Salgo velocemente al piano superiore per poi dirigermi del tuo ufficio e prendere tutto il necessario per disinfettare le mie ferite.

Lui è dietro di me, non ho bisogno di voltarmi per saperlo perché sento il suo respiro pesante invadere la stanza.
Sento le sue mani sulla mia schiena per poi portarmi a voltarmi verso di lui.
-Faccio io.-
Vorrei allontanarlo da me, dirgli di lasciarmi stare ma non ci riesco lo amo e ho bisogno di lui e della sua vicinanza.
E così delicato da non sentire neanche il minimo dolore, ma probabilmente guardarlo fisso in volto e  un ottima distrazione dal dolore.

Lui guarda le mie ferite ma io guardo lui e mi chiedo come siamo arrivati a non guardarci in faccia.
Come siamo arrivati a far esserci tensione tra di noi.
-Odio il fatto che tu mi abbia mentito, odio che mi hai tenuto all'oscuro dei tuoi piani.-
Lui non mi guarda, studia solo le mie ferite, mentre tutto quello che vorrei io e sentire la sua voce.
-Volevo proteggerti, e ti conosco tanto bene da sapere che non me lo avresti permesso.-
Non mi guarda e questo mi fa alterare.

-Lo sai il perché non te lo avrei permesso, questa è la mia guerra.-
Lui alza il suo volto e mi guarda quasi arrabbiato. Perché sembra che non riesca a capirmi, a capire le mie ragioni.
-Sono il tuo uomo e il mio compito proteggerti.-
I nostri occhi sono gli uni fissi negli altri ma i miei sono quasi fuori dalle orbite e il mio cuore si è quasi fermato sentendo le sue parole dette con una tale sincerità e naturalezza da disarmati.

-Vorrei un uomo che non mi mentisse. Un uomo sincero.-
Lui mi guarda, copre con una farza le mie ferite per poi prendermi di peso e farmi sedere sulla scrivania del suo ufficio.
-Io vorrei una donna meno complicata.-

Mi bacia con trasporto senza darmi la possibilità di dire nulla.
-Ma mi sono innamorato di te e non ti cambierei con nessuna. Rifarei tutto quello che ho fatto pur di saperti al sicuro.-
Questa volta sono io a baciare lui, sono io a sbottonare la sua camicia, sono le mie mani che toccano il suo torace e le mie gambe a spingerlo sempre più vicino a me.
Sono io a desiderarlo,  nonostante tutto nonostante tutti.

Lo desidero, come lui desidera me.
Non posso essere arrabbiata perché lui mi ama, non posso essere arrabbiata perché lui cerca di tenermi in vita, non posso essere arrabbiata se lui e pronto a sacrificare la sua vita per me perché io farei la stessa cosa.

Allo stesso modo lui non può essere arrabbiato con me se io voglio difenderlo e tenerlo al sicuro da tutto il male che è ritornata a far parte della mia vita.

Mi spoglia velocemente senza badare a nulla si erge sopra di me senza schiaccarmi con il suo peso.
Può sembrare strano ma non ho mai fatto l'amore con Nick.
Ed ora che lui mi è così vicino, ora che i nostri corpi sono in procinto di unirsi e diventare uno solo capisco che avremmo dovuto farlo molto tempo prima.
Sarebbe dovuto essere Nick il primo ad avermi, e non quei maiali che non hanno fatto altro che rovinarmi.

Ma il pensiero che Nick sarà l'ultimo uomo che avrò al mio fianco mi porta a godermi maggiormente il momento.
Lo sento dentro di me, sento il suo amore scorretto sulla pelle vedo il suo desiderio riflesso nei suoi occhi, percepisco la paura di farmi male attraverso le sue carezza.
Ma tutto quello che riesco a fare io e guardarlo con amore, guardarlo in modo che capisca che non tornerei mai indietro e non cambierei nulla di tutto questo.
E lui spinge senza mai fermarsi, senza mai rompere il nostro legame visivo, perché vogliamo guardarci ed amarci non solo con il corpo ma anche con lo spirito perché noi ci apparteniamo.

Potremmo litigare, buttarci addosso una marea di vasi, ma sappiamo che il nostro mondo inizia e finisce con noi che ci amiamo.
Con lui al mio fianco le preoccupazioni vanno a farsi un giro lontano dalla mia mente.

Amo trovarmi tra le sue braccia, amo sentire il suo profumo di pino sulla sua pelle ed ora anche sulla mia.

-Chi avrebbe mai pensato che la nostra prima volta sarebbe stata nell'ufficio in cui ti ho obbligata a baciarmi la prima volta.-
Le sue parole mi fanno sorridere mentre bacio il suo petto per poi alzare la testa e guardarlo.
-Io di certo no.-
Lo guardo, mi guarda, mi bacia e io ricambio finché uno sparo fuori la porta non ci porta ad alzarci  e a cercare di vestirci il più velocemente possibile.

Come sempre cerca di proteggermi, tenermi lontana dal pericolo facendomi da scudi con il suo corpo.
-Resta qui Azzurra.-
Sto per dirgli che se lo può scordare ma non sembra intenzionato a ricevere repliche da parte mia.
Ma se pensa che lo lascerò uscire e rischiare la vita da solo, se lo può scordare.
-Vengo con te, qualunque cosa accada l'afronteremo insieme.-
Lo bacio e dopo aver capito che non torno sui miei passi iniziamo a dirigerci verso le scale dove davanti a noi con ai suoi piedi una delle guardie di Nick troviamo l'ultima persona che pensavo di rivedere.
-Ramona.-

Angolo Autrice
Scusate per gli errori
Ed eccomi con un nuovo capitolo ditemi cosa ne pensate i vostri commenti e il vostro sostegno è importante per me.

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