22. Riunione
Si voltano verso di me, stupiti di vedermi in piedi nonostante mi ritrovi con tutto il busto fasciato e con i dolori delle ferite che pulsano come se fossi piena di spilli.
Io guardo loro ma solo Samuel sembra vedermi veramente, come se fosse stupito che io mi sia ricordata il soprannome che gli ho dato.
In effetti non mi sarei ricordata di lui se non lo avessi sognato e se non avessi visto le foto sui muri.
La prima ad avvicinarsi e Jennifer che nel momento in cui vede che le forze mi stanno abbandonando cerca di prendermi per le spalle per mettermi sul divano.
- Ti sei ricordata di me?-
Me lo chiede con lo sguardo sorpreso, come se non avessi dovuto ricordarmi di averlo già conosciuto.
In effetti mi chiedo come sia possibile che mi sia dimenticata di lui, di solito ho una buona memoria sono poche le cose di cui mi dimentico.
-DOV'È VOGLIO VEDERLA.-
Le urla di Kevin mi costringono a voltarmi verso l'entrata in cui vedo il mio ex entrare nella stanza come un fulmine.
Mi cerca con gli occhi finché non mi trova seduta con al mio fianco Jennifer. Sembra che non gliene importa nulla degli altri che si trovano nella stanza, tra cui Nick che non si muove di una virgola.
Kevin mi prende tra le sue braccia e mi stringe come se non mi vedesse da anni.
-Sono morto mille volte quando mi hanno detto che ti avevano sparata.-
Mi bacia la fronte per poi abbassare lo sguardo sul mio volto.
Non dico nulla, come potrei visto che dice e fa tutto lui.
- Ma sono viva.-
Sono fredda com'è freddo il mio gesto di allontanarlo da me.
Mi sento tradita da lui, usata, ingannata e pensare che dice di amarmi.
- Che succede Azzurra, perché mi tratti così?-
Mi pongo al centro della stanza circondata a tutti che non smettono di ascoltarci.
-Sono vivi.-
Mi guarda, non leggo confusione ma vedo solo una luce che si spegne una consapevolezza che si fa spazio in lui, mentre la rabbia si fa spazio in me.
Non penso al dolore del fianco, non penso hai punti che si potrebbero aprire.
-SONO TUTTI VIVI, OGNUNO DI LORO KEVIN.-
Urlò il suo nome con odio mente nella stanza nessuno si permette di dire nulla.
-Dimmi che non lo sapevi, giurano guardandomi negli occhi che non sapevi nulla.-
Non ho bisogno di parole ma solo di lui che mi guarda con uno sguardo vuoto.
Presa dalla rabbia prendo un vaso sulla mia destra e lo frantumo hai suoi piedi con furia.
-TU SEI SEMPRE STATO INFORMATO DI TUTTO.-
Mi avvento su di lui come un tir ma lui non si smuove di una sola virgola.
-Sapevi che Gregor era scappato dal carcere, sapevi che Nick si era andato a cacciare in dei guai seri, sapevi che Madison è la figlia di Gregor.-
Le mie parole sono un fiume in pieno che lo colpiscono senza risparmiarmi alcun colpo.
-Hai sempre saputo ogni cosa, ed ora questo. Tu sapevi che ognuno di loro è vivo e non ti sei preso la briga di dirmelo, di avvisarmi.-
Lo vedo che è sul punto di voler parlare ma qualcun altro lo interrompe.
-Lui in confronto a qualcun'altro esegue gli ordini che gli vengono dati.-
Mi volto lo stretto necessario per vedere davanti a me tre uomini che puntano i loro occhi su di me, mentre io mi concentro solo su colui che ha parlato.
-Bel capo che sei Valerio, sei un figlio di puttana. -
Sto per avventati su di lui quando il dolore delle mie ferite mi costringe ad arrestare la mia corsa.
Due braccia dietro di me mi costringono a sedermi e cercare di calmarmi.
- Non toccarmi Samuel sono incazzata nera anche con te.-
Il ragazzo davanti a me, mi guarda ma non parla, ma sa che arriverà anche il suo turno.
-Capisco la tua rabbia ma adesso dobbiamo cercare di essere lucidi e ragionare sul da farsi.-
Mio padre cerca di avvicinarsi ma lo fulmini con lo sguardo intimandogli di restarsene dove sta.
- Non c'è nulla su cui riflettere. Li riammazzo tutti e questa volta mi accerto che rimangano tali.-
Sento freddo, un freddo nelle vene che so già, non andrà più via.
- Non penso che tu possa farlo.-
La voce di Antonio mi arriva come il suono di una tromba assordante.
-Stanne fuori tu burattino da quattro soldi perché non ci metto nulla a farti fuori per primo.-
Antonio e grande e grosso, non dovrebbe avere paura di me eppure nei suoi occhi vedo un ombra di paura ben nascosta.
- Per prima cosa ti devi calmare Azzurra, altrimenti rischi di aprire tutti i punti.-
L'intervento di Jennifer mi fa ricordare che non sono sola e che anche altre persone stanno assistendo a questa riunione.
-Dovremmo fare il punto della situazione prima di sbranarci tra di noi.-
Ed ecco che finalmente Nick parla per la prima volta, senza mai guardarmi è devo dire che la cosa mi disturba molto.
Valerio mi si avvicina e mi porge un fascicolo abbastanza spesso.
-Li c'è tutto quello che devi sapere. Niente più segreti, ne menzogne solo la pura e terribile verità.-
Avrei voluto averlo prima tra le mani questo fascicolo, e non ora che tutto il mondo che sono andata a ricostruirlo mi sta sfuggendo dalle mani come granelli di sabbia.
Mi guardo in torno e tutti hanno i loro occhi fissi su di me e su quello che ho tra le mani.
Jennifer cerca di sorridermi per imfondermi sicirezza, Joe con le braccia incrociate al petto mi guarda come un giudice, Valerio e Antonio sembrano rassegnati, Papà avilito, Samuel mi guarda come se fosse pronto allo scontro ed infine colui che nonostante tutto mi è ancora accanto, Nick, guarda fuori la finestra con i pugni stretti lungo la sua figura.
Non va bene, nulla va bene, tutto sta andando letteralmente a puttane.
Angolo Autrice
Scusate per gli errori
Ed eccomi con un nuovo capitolo tutto per voi spero che vi possa piacere.
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