19. Sei morto
Arriva un momento nella vita in cui tutto quello che desideri e la tranquillità. Niente segreti, ne misteri,ne paranoie, non si vuole passare il proprio tempo a litigare o fare congetture si desidera solo vivere in tranquillità sperduti su qualche isola a bene mojto.
Ma io so che in questo istante non mi trovo di certo su qualche isola esotica a godermi la vita, perché di certo non permetterei a nessuno di legarmi le mani dietro la schiena e a schiaffegiarmi per farmi riprendere i sensi.
E tutto vivido nella mia mente, lei che compare di fronte a me il suo volto freddo senza alcuna emozione e poi lo sparo che mi ha portato a svenire per terra come una bambola a cui sono stati appena tagliati i fili.
-Sveglia regina non ho mica tutto il giorno.-
Sento la sua voce e pian piano riesco a riconoscere anche il suo volto.
-Madison.-
Pronuncio il suo nome con dolore,non tanto a causa del mio fianco ferito per quanto rivedere una mia cara amica che mi guarda come se fossi la sua più grande nemica, nemica di cui deve liberarsi.
-Si è il mio nome.-
La sua voce e piatta senza nessuna emozione, sembra quasi che abbia davanti a sé un estranea.
- Che cosa stai facendo.-
Cerco di ignorare il dolore e il sentire la pallottola nella mia carne che sembra quasi muoversi ad ogni mio respiro.
-Quello che avrebbe dovuto fare da molto tempo.-
Un uomo che non ho mai visto, con in dosso spessi occhiali da sole mi si avvicina, si inginocchia toglie gli occhiali e punta i suoi occhi nei miei.
Non riconosco i tratti, neanche i capelli di un biondo sabbia ma riconoscerei tra un milione i suoi occhi.
-Gregor-
Vedo la sua compiacenza nel constatare, che nonostante il suo cambiamento estetico, io sia riuscita a riconoscerlo.
Il suo volto non è più come lo ricordavo, non ha il naso sporgente la barba incolta, ma sopratutto non c'è più traccia di quella ferita che gli sfregiava il volto. E come se si fosse sottoposto ad una plastica per cambiare i suoi lineamenti, anzi è proprio così ha cambiato il suo volto in modo da potersi muovere indisturbato tra la folla.
Ci guardiamo riportando in galla podio che luno prova per l'altra senza alcun timore,perché ci conosciamo bene sappiamo dove colpire per provocarci dolore.
-Di la verità speravo che morirai in quellincendio.-
So di trovarmi da sola,contro colui che potrebbe farmi qualunque cosa se solo lo volesse, ma rimango la ragazza che ne ha passate tante e che resta a sfidarlo a testa alta senza alcun timore.
-Perché pormi una domanda di cui già conosci la risposta.-
La mia voce e sprezzante come il mio sguardo qualche secondo prima che qualcuno, a causa di uno schiaffo, mi costringa a voltarmi di lato.
- Non azzardarti a rispondere in questo modo a mio padre.-
Medison, la mia amata Madison sembra un altra mentre con la pistola puntata alla mia tempia mi minaccia di farmi fuori.
Vorrei capire che cos'è successo per portarla ad avere questo comportamento nei miei confronti.
Vorrei veramente capire cosa di tutta questa storia mi è sfuggito di mano.
-È arrivato il momento di giocare è svelare un Po di carte mia amata regina.-
Un altra voce che riconosco ma che non pensavo di rivedere si pone davanti a me.
-Tu sei morto.-
Angolo Autrice
Scusate per gli errori.
So che il capitolo è corto,so anche che è da tanto che non pubblico e chiedo perdono ma in questo periodo ho un piccolo blocco che spero di sbloccare dopo le feste natalizie.
Per ora apprezzate questo piccolo capitolo.
Tranquillo non lascerò la storia a metà, non sono il tipo.
Ma per ora mi prendo una pausa.
Un bacio Celeste.
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