Thomas.
Quel posto era enorme. Enorme e bellissimo.
Sarò felice, sarò felice, sarò felice...
Ma quando Brenda lo chiamò 'Tom', sprofondò di nuovo nel suo abisso.
Gli faceva troppo male ricordare la morte dei suoi amici.
Chuck, Teresa, Newt. Newt.
Come avrebbe fatto a dire tutto a Minho? Come avrebbe reagito? Doveva dirglielo o tenerselo per sè?
Thomas non ne aveva idea.
Scelsero una villetta ed entrarono.
A Thomas non importava niente di niente di quale camera avere, così prese quella che gli consigliò Minho.
《Senza troppo entusiasmo, pive. Cos'hai? Un Dolente ti ha mangiato la lingua?》
Thomas scosse la testa.
Gli venne quasi da ridere a pensare che in realtà stava pensando a Newt. Newt morto. Ucciso da lui, da Thomas.
《No... no... Senti, Minho, ora proprio non mi va. Ne parliamo dopo, okay? Adesso voglio solo dormire.》
《Agli ordini capitano. A dopo.》
Mentre si dirigeva in camera sua, vide Brenda entrare nella stanza di Minho.
Non gli importava. Aveva problemi più importanti. E poi era da quando erano arrivati lì che Brenda andava dietro a Minho come un cagnolino.
A Thomas non poteva fregare di meno.
Prese dei vestiti puliti e un asciugamano, poi si diresse in bagno.
Aveva bisogno di un momento di pace per capire cone fare a dire tutto a Minho.
Sì, aveva deciso. Glie l'avrebbe detto. Era una cosa troppo importante.
E poi, Newt era anche il migliore amico di Minho, no? Minho avrebbe capito. Sì, di sicuro avrebbe capito.
Thomas si tolse i vestiti ed entrò nella doccia.
L'acqua calda gli scorreva sul corpo, rilassandolo e schiarendogli le idee.
Uscì, si asciugò e si vestì, poi tornò in camera sua.
Si sedette alla scrivania.
Prese carta e penna, e si mise a scrivere tutto quello che gli passava per la testa.
Voleva sfogarsi.
Newt dove sei?
Newt ci manchi. Mi manchi.
Non so come fare ho paura...
Newt, se mi vedi, per favore, fatti sentire! Ho bisogno di te, della tua voce, della tua risata, caspio! Dove sei?
Newt come farò?
Newt dammi una mano. Aiutami. Ti prego.
"Per favore, Tommy. Per favore."
Newt... Newt... perchè dovevi lasciarmi? Newt mi manchi. Newt ritorna, ti prego.
Le lacrime gli pizzicarono gli occhi, e Thomas non le ricacciò indietro.
Aveva ucciso il suo migliore amico.
Piangere era il minimo che potesse fare.
Se tu fossi qui sarebbe tutto più semplice. Perchè le persone migliori devono sempre andarsene, Newt? Perchè?
Newt, so che mi stai guardando. E io ti prego, ti prego, parlami.
Ho bisogno di sentire la tua voce, io non sono un assassino.
Io non voglio essere un assassino.
Ti prego, Newt. Parlami.
Parlami, cacchio, parlami!
Newt io...io... mi dispiace.
Non sarei dovuto venire nel Labirinto, Newt. Ho solo peggiorato le cose, avrei dovuto rimanere dov'ero, non dovevo neanche nascere immune.
Nascere normale. Come te.
Non sarei neanche dovuto nascere.
Newt, io...
Le mani gli tremavano, e non riuscì a finire di scrivere quella frase.
Le lacrime bagnavano il foglio, confondendo le parole.
Newt.
Che strano nome.
Newt.
Strano ma bello.
Newt.
Bello ma mortale.
Newt.
L'unica cosa a cui io tenevo davvero...
Newt.
Newt.
L'unica cosa che io abbia mai amato.
Gli venne da scrivere quell'ultima frase di natura, come se fosse sempre rimasta imprigionata nel suo cuore ed ora fosse libera.
Newt... Io... Io ti amo?
Tu mi avresti di sicuro risposto:
"Ti stai rincaspiando, Tommy?"
Tommy.
Quanto mi piace questo soprannome.
Perchè me lo hai dato tu.
Newt.
Cosa devo fare?
Non lo so non lo so non lo so...
Sono così confuso...
Non capisco, Newt, non capisco!
Aiutami!
Newt...
Ma Thomas sapeva che Newt non poteva aiutarlo.
Si decise.
Prese coraggio e uscì dalla sua stanza.
Attraversò il corridoio.
La stanza di Minho.
Entrò.
Era ancora rosso per il pianto, e non riusciva a smettere di tormentarsi le mani.
I suoi occhi non riuscivano a stare fermi.
Guizzarono ovunque, tranne che su Minho.
Thomas non sarebbe mai riuscito a sostenere il suo sguardo.
《Ehi Minho. Volevo parlarti di...》
I suoi occhi guizzarono su Brenda.
Lei può sentire.
Si disse. Ed era vero.
Brenda aveva visto tutto.
Le aveva anche raccontato della lettera.
《Io... Minho volevo parlarti in privato anche se lei... lei sa già.》
Thomas vide che Brenda aveva intuito.
《Io resto. So di cosa vuoi parlargli, Thomas. Ti sostengo.》
La ragazza sfoggiò un sorriso rassicurante, che però non lo rassicurò per niente.
《Okay, okay. Dopo queste smancerie, volete dirmi di che caspio si tratta?》
Thomas era in tensione.
Aveva paura.
Prese un respiro profondo.
《Minho, si tratta di Newt.》
Thomas vide un luccichio negli occhi dell'amico.
《Spara. Dì tutto quello che sai.》
Thomas si pentì di averlo fatto.
Sarebbe stato meglio far finta di nulla...
Non ce la poteva fare. No...
《Minho io... io l'ho ucciso. Gli ho sparato in testa, me l'aveva chiesto lui io non...》
Minho scoppiò in una risata isterica.
Cosa caspio gli prende? Cosa c'è da ridere?
Thomas non sapeva se essere contento o preoccupato per la reazione dell'amico.
Come la doveva prendere?
《Niente scherzi, pive. Tu non l'avresti mai ucciso. Non hai le palle per farlo.》
Thomas non sapeva se essere offeso da quella risposta.
Minho aveva appena affermato di pensare che lui fosse un fifone e di non credergli.
Gli venne il dubbio che gli avesse sempre davvero creduto.
Decise che Minho doveva sapere la verità.
Potrebbe mentire, dire che stava scherzando, ma Minho meritava la verità.
Meritava di sapere.
《Minho, non sto scherzando. Io... L'ho ucciso. Ho ucciso Newt...》
Quelle parole gli uscirono da sole dalla bocca.
Thomas decise che non poteva trovare modo peggiore per dirglielo.
Vide il volto di Minho trasformarsi in una maschera di collera e rabbia.
《Ah e così tu l'hai ucciso. Tu, Thomas, hai ucciso il tuo migliore amico.》
Quelle parole lo ferirono profondamente.
Era stato Newt a chiederglielo... Lui non voleva...
Minho lo stava spingendo indietro con l'indice.
《Minho io non...》
《Tu l'hai ucciso, Thomas! Non ci sono scuse! Non ti sei mai accorto di quello che faceva per te? Tu l'hai ucciso!》
Le parole di Minho erano pugnalate al cuore.
Soprattutto perchè erano vere.
Newt si era sempre fidato ciecamente di Thomas, gli era sempre stato accanto. E Thomas l'aveva ucciso.
E non c'erano scuse.
《Minho, ascoltami, io...》
Perchè stava tentando di giustificarsi? Quello che aveva fatto non aveva giustificazioni.
Eppure qualcosa lo spingeva a farlo.
《Tu cosa, Thomas? Tu cosa! Non ci sono scuse! Tu hai ucciso Newt! Non meriterestu più di vivere, testa di caspio! Non riesco nemmeno a guardarti! Ora che ci penso non capisco nemmeno come fai tu a guardarti allo specchio, dopo quello che hai fatto!》
Thomas stava per parlare quando si ritrovò in corridoio, per terra.
Minho l'aveva spinto fuori dalla sua stanza con entrambe le mani.
Thomas perse il controllo di se stesso.
Lacrime calde cominciarono a colare dai suoi occhi. Non riusciva a fermarle. Provò a trattenere i singhiozzi.
Non doveva cedere del tutto. Non doveva cedere.
《Minho, mi dispiace, io...》
《Ti dispiace, eh? Il tuo dispiacere non vale un caspio! Lui non tornerà indietro! E tutto per colpa tua! Non aspettarti che ti rivolga ancora la parola!》
Thomas cedette.
Poi Minho se ne andò.
Thomas era segnato da quelle parole.
L'avevano colpito. Più e più volte.
Dritto al cuore.
《Mi dispiace, Thomas. Ma io sto con Minho.》
E fu solo.
Thomas si era dimenticato della presenza di Brenda.
Se ne fregò altamente.
Non gli importava più nulla di nulla.
Solo della sua colpa, del suo atto spregevole.
Avrebbe posto rimedio.
Entrò nella sua stanza.
Agguantò il foglio che aveva scritto prima.
Lo accartocciò e lo buttò via.
Basta pensare ai suoi errori.
Doveva trovare la soluzione.
E la trovò.
Si sedette alla scrivania e prese un altro foglio.
Poi spiegò la sua soluzione ai suoi amici. Nel modo più semplice.
"Ciao ragazzi. Volevo salutarvi. Dirvi addio.
Sapete, sto andando da lui. Sto andando da Newt. Vado a raggiungerlo. E forse è meglio così. Addio.
-Thomas, 16.45"
Si alzò dalla scrivania.
Prese il foglio e un pezzo si scotch.
Poi prese la cosa che l'avrebbe aiutato a sistemare tutto.
La pistola.
Non una pistola. La pistola. Quella pistola.
Quella con cui la vita di Newt era giunta al termine.
Appese il foglio alla porta di camera sua e poi corse fuori.
Appena fu fuori dal villaggio, potè sentire Minho urlare il suo nome.
Poi Brenda, poi Frypan e Aris.
Lo chiamavano
"Thomas!" "Thomas!"
Ma Thomas non si fermò.
Ma appena raggiunto l'inizio del bosco, qualcosa lo fece bloccare.
Era una voce.
La voce di Minho.
Era diversa, era...
Spezzata.
Rotta.
Dal pianto.
Minho stava piangendo. Per Thomas.
Forse non doveva. Forse poteva tornare indietro, e tornare a stare con i suoi amici... No.
Sarebbe stato meglio per chiunque non avere un assassino come lui in giro.
Erano le 16.42.
Devo sbrigarmi, se no non ce la faccio.
Poi ripartì.
Corse lontano, ma abbastanza vicino.
Così i suoi amici avrebbero potuto capire quando sarebbero stati liberi da un peso come lui.
Aveva raggiunto un dirupo.
Si diresse alla punta, poi guardò l'orologio.
Le 16.44. Giusto in tempo.
Thomas prese un profondo respiro.
Poi tirò fuori la pistola.
Era ancora macchiata di sangue.
Del suo sangue.
Thomas ci passò il dito sopra.
Adesso sarebbe stato il suo sangue a macchiare la pistola.
Poi nessun altro sarebbe morto per colpa sua.
E sarebbe stato finalmente libero.
La sveglia del suo orologio suonò.
Le 16.45.
Poteva ancora sentire gli ultimi eco del suo nome trasformarsi in un silenzio opprimente.
Thomas si puntò la pistola alla testa. Lì, proprio dove se l'era puntata Newt.
Con il dito assaggiò il freddo metallo, la forma del grilletto.
Posizionò il dito.
Era pronto.
Il suo dito scattò verso l'interno.
"Sto arrivando, Newt."
Poi solo il vuoto.
ATENZIONE: QUESTA STORIA AVRÀ ALTRI CAPITOLI.
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