Newt.

Newt si svegliò in una luce bianca.
I suoi occhi non riuscivano ad abituarsi a tutta quella luce, e li ruchiuse subito.
Pian piano li riaprii, ma non vide altro che bianco.
Come se il bianco fosse il buio, i suoi occhi si abituarono alla luce e riuscirono a distinguere i vari oggetti.
Una finestra, le tende, i comodini, la scrivania, l'armadio, il posto dove era sdraiato. Tutto bianco.
I suoi occhi si spostarono alla sua destra e videro l'unica cosa, oltre a se stesso, a colorare quella stanza.
Era un volto paffuto e familiare che gli sorrideva.
《Benvenuto nella Radura, Fagio.》
Newt riconobbe subito quella voce e sorrise.
《Chuckie.》
Anche Chuck sorrise.
《Newt.》
Newt si alzò a sedere e tirò una pacca sulla spalla del vecchio amico.
《Ammettilo, quanta soddisfazione hai provato a pronunciare quella frase con me, eh?》
Chuck rise.
《Oh, tu non puoi capire quanta, amico. Dovrei proprio chiedere ad Alby com'è stato dirlo tutte quelle volte, nella Radura.》
《Alby? A-Alby è qui?》
Newt fu sopraffatto dalla curiosità.
《Alby, Winston, Zart, Ben, tu, io, Teresa... siamo tutti qua.》
Newt aggrottò la fronte.
《Teresa è morta?Come?》
Chuck sembrò ricordarsi una cosa e si sbattè la mano sulla fronte.
《Oh sì, giusto. Tu non lo sai. Quella ragazza è strana. È arrivata dopo di te già sveglia. Bah, io non capisco. Come è morta te lo spiegherà lei. Ora andiamo a mangiare.》
Newt scrollò le spalle e si alzò.
《Bene così. Io sto morendo di fame.》

Raggiunsero un enorme mensa, rigorosamente tutta bianca, con tantissimi tavoli disposti per l'area.
Alla destra della stanza, c'era un banco con ogni ben di Dio.
Torte di ogni genere, muffin, latte, succo, frutta, biscotti, cereali.
Gli occhi di Newt parvero caramellarsi.
《Amico non ti ingozzare. Poi non mangi più nulla per il resto del giorno. Quella roba è pesantissima.》
Newt prese un vassoio con due muffin, una fetta di torta al cioccolato e una tazza di latte. Poi seguì Chuck attraverso la mensa.

I due raggiunsero un tavolo sulla sinistra.
Un ragazzo si alzò non appena vide Chuck con il nuovo arrivato.
Newt riconobbe all'istante quel ragazzo. Avrebbe voluto mollare per terra il suo vassoio e andare ad abbracciarlo. Anche se non lo fece.
《Benvenuto nella Radura, Fagio.》
Newt sorrise.
《Mi dispiace, Alby, ma a darmi il solito benvenuto ci ha già pensato Chuckie.》
Poi indicò con il pollice il ragazzino che stava guardando per terra.
Alby scoppiò a ridere, e poi disse:
《Sempre il solito. Ormai lo dice sempre lui. Dai, Newt, siediti.》
《Con molto piacere.》
Newt si sistemò accanto ad Alby.
Di fronte a lui c'era Teresa, che sorrideva come se fosse la persona più felice del mondo.
《Newt che piacere vederti!》
《Amico! Anche tu qui. Come sei morto tu?》
Era strano per Newt sentir parlare con tanta leggerezza di morte. In fondo, erano già morti, non potevano morire nuovamente. Per loro 'la morte' era diventato un argomento uguale a 'cosa ho mangiato ieri a pranzo' e ne parlavano come se non fosse una cosa grave.
《Teresa, toglimi una curiosità. Come sei morta?》
Newt era curioso, ma allo stesso tempo non voleva che la ragazza parlasse di cose che non era pronta ad affrontare.
Teresa prese un profondo respiro.
《Mi sono sacrificata al posto di Thomas. Eravamo nello stanzino del Labirinto, quello che portava alla C.A.T.T.I.V.O., per recuperare gli immuni che erano stati rinchiusi nella Radura. Io, Thomas, Minho, e Brenda abbiamo condotto tutti fuori da quel posto che stava andando in pezzi. Nello stanzino, erano usciti tutti. Eravamo rimasti solo noi quattro.
Il soffitto crollò, e minacciò di uccidere Thomas ma io l'ho spinto via prima che succedesse. Ecco come sono morta.》
La ragazza aveva abbassato lo sguardo.
Newt sentì una fitta di dolore al cuore.
Tommy...
Newt si sentì male a sentire il nome di Thomas. Thomas. Tommy era ancora vivo.
《Teresa, scusa io non volevo farti stare male...》
Newt provò a scusarsi. Teresa tirò su la testa. Sorrideva ancora, sorrideva a Newt.
《Non importa. Tanto avrei dovuto dirtelo prima o poi.》
《Ma...》
Qualcosa non tornava.
E gli altri? Come lo sapevano?
《E... e voi? Lo sapevate già?》
Newt aveva aggrottato la fronte.
《Amico, noi possiamo vedere quello che succede dai vivi. Ecco perchè sappiamo tutto. E non fare domande, io non so come spiegarti tutto il casino che è successo a loro.》
Alby era stato irremovibile.
Newt rimase sorpreso da quella cosa. Potevano guardare quello che succedeva?
Quindi di sicuro avevano visto anche come era morto lui. Non ci diede peso.
Newt fu assalito dalla curiosità. Voleva vedere come stava Tommy, se era riuscito ad essere forte quanto bastava.
Puntò lo sguardo su Chuck.
《Chuckie, portami subito in qualunque sia questo posto magico dove potete vedere quello che succede. Io... devo assicirarmi che Tommy e Minho stiano bene.》
Chuck si alzò un sopracciglio.
《Calmo Newt. Quella è l'ultima tappa. Prima ti devo spiegare come funzionano le cose qui. Vuoi andarci adesso?》
Newt fece di sì con la testa come un bambino.
《Portami alla scoperta di questo luogo magico, Chuckie.》
Tutti scoppiarono a ridere, e Newt seguì Chuck fuori dalla mensa.
《Lì a destra ci sono i bagni, mentre qui facciamo colazione, pranziamo e ceniamo. A sinistra c'è il giardino. Là avanti ci sono tutte le stanze. Tutto funziona un pò come nella Radura: quando qualcuno muore, una porta si aggiunge. Tu ti sei svegliato con me, ma va a giorni. Oggi è lunedì. Chi muore il lunedì si sveglia con qualcuno di conosciente nella stanza. Il martedì chi si sveglia non trova nessuno. Il mercoledì trova qualcuno di odiato. E ricomincia con gli altri giorni. Anche i giorni sono strani. Infatti, il giorno cambia ogni volta che qualcuno si sveglia. Quando ti sei svegliato nella stanza è stato di lunedì. Ora, finchè qualcuno non muore e si sveglia lì dentro, resterà lunedì. Fino ad adesso ci sono domande?》
Newt scosse la testa.
《Bene così. Ora arriviamo alla parte che ti interessa. Ognuno ha la sua Camera di Vista nella propria stanza, c'è una porta che ti conduce lì. Poi trovi un computer dove scrivi il nome di chi vuoi che ti faccia vedere e te lo fa vedere. A volte non lo trova, ma sono solo le rare volte dove quella persona si trova il luoghi troppo lontani. Questo è tutto.》
Chuck lasciò Newt da solo.
Il biondo entrò nella sua stanza.
Arrivò dalla parte opposta alla porta, e ne trovò un'altra di cui non si era accorto.
Poi entrò.
La sua Camera di Vista.
Gli interni erano sempre bianchi, ma il colore di tutto quello sulla scrivania, compresa quest'ultima, era normale.
Marrone con il computer grigio.
Vedere qualcosa di colorato fece sentire Newt un pò più leggero.
Poi si sedette alla scrivania e accese il computer.
Gli venne una scermata con scritto:

"INSERIRE NOME AMICO/PARENTE"

E Newt scrisse "THOMAS".
Il momitor si illuminò all'istante, mostrando un enorme magazzino stracolmo di ogni cosa servisse nella vita.
Nella parte bassa dello schermo comparvero i suoi amici.
Minho, Thomas, e Brenda erano lì.
Tommy era lì. Tommy stava bene!
Newt fu travolto dalla felicità.
Tommy stava bene, ed era lì, davanti a lui. Più o meno.
Minho stava parlando con i due amici, Brenda sembrava ascoltarlo, mentre Thomas era completamente con la testa fra le nuvole.
Newt, dapprima, non capì perchè non sentisse quello che dicevano, ma poi vide un tasto con scritto 'ATTIVARE AUDIO' e vide che era spento.
Non lo attivò, non ne vedeva il bisogno.
Ritornò a concentrarsi sui suoi amici.
Minho stava attirando l'attenzione di Thomas, che sembrò risvegliarsi.
I tre uscirono dal magazzino e si diressero verso una serie di villette a schiera.
Cacchio, che bel posticino. Pensò Newt.
I tre ne scelsero una ed entrarono.
Esplorarono la casa, e poi si spartirono le stanze.
Brenda entrò nella camera di Minho mentre Thomas entrò nella sua.
Newt pensò di seguire Thomas, ma appena vide che prendeva il materiale per farsi una doccia, si disse che non fosse il massimo seguirlo.
Così scrisse 'MINHO' sul monitor ed entrò nella camera dell'amico.
Lui e Brenda stavano parlando, e Newt sentì gli occhi farsi pesanti.
Le chiacchere dei due lo fecero addormentare, distraendolo.

Newt si svegliò di soprassalto.
Il rumore di una porta che si apriva l'aveva svegliato. Si voltò verso la porta alle sue spalle, ma era chiusa.
Allora guardò il monitor.
Thomas era entrato nella camera di Minho e Brenda.
Aspetta, io non ho attivato l'audio...
Poi si spiaccicò la mano sulla fronte.
Addormentandosi aveva attivato l'audio.
Tornò a guardare il computer.
Thomas si tormentava le mani ed era tutto rosso. I suoi occhi guizzavano da tutte le parti tranne che su Minho.
Newt si avvicinò allo schermo e osservò quello che succedeva.

"《Ehi Minho. Volevo parlarti di...》
Si bloccò non appena vide Brenda.
《Io... Minho volevo parlarti in privato... Anche se lei... lei sa già.》
Brenda capì di cosa voleva parlare Thomas.
《Io resto. So di cosa vuoi parlargli, Thomas. Ti sostengo.》
《Okay, okay. Dopo queste smancerie, volete dirmi di che caspio si tratta?》
Thomas trattenne il respiro, e poi ne fece uno profondo.
《Minho, si tratta di Newt.》"

Il cuore di Newt fece una capriola.
Non aveva pensato a come Tommy avrebbe detto tutto a Minho...
Non aveva pensato a come avrebbe potuto reagire quest'ultimo.
E se non avesss capito? E se si fosss arrabbiato con Thomas? Non se lo sarebbe mai perdonato.
Ormai non poteva fare più nulla.
Così stette a guardare.

"《Spara. Dì tutto quello che sai.》
《Minho, io... Io l'ho ucciso. Gli ho sparato in testa, me l'aveva chiesto lui, io non...》
Minho scoppiò in una risata isterica.
《Niente scherzi, pive. Tu non l'avresti mai ucciso. Non hai le palle per farlo.》
《Minho, non sto scherzando. Io... L'ho ucciso. Ho ucciso Newt...》
《Ah e così tu l'hai ucciso. Tu, Thomas, hai ucciso il tuo migliore amico.》
Minho stava spingendo Thomas all'indietro con l'indice.
《Minho, io non...》
《Tu l'hai ucciso Thomas! Non ci sono scuse! Non ti sei mai accorto di quello che faceva per te? Tu l'hai ucciso!》
Ora stava spingendo Thomas indietro con entrambe le mani.
《Minho, ascoltami, io...》
《Tu cosa? Thomas? Tu cosa! Non ci sono scuse! Tu hai ucciso Newt! Non meriteresti più di vivere, testa di caspio! Non riesco nemmeno a guardarti! Ora che ci penso non capisco nemmeno come fai tu a guardarti allo specchio, dopo quello che hai fatto!》
Minho scaraventò Thomas a terra, fuori dalla porta nel corridoio.
《Minho, mi dispiace, io...》
《Ti dispiace, eh? Il tuo dispiacere non vale un caspio! Lui non tornerà indietro! E tutto per colpa tua! Non aspettarti che ti rivolga ancora la parola!》
L'asiatico guardò il volto coperto dalle lacrime di Thomas e il suo corpo scosso dai singhiozzi.
Poi, in preda all'ira, se ne andò fuori da lì.
《Mi dispiace, Thomas.》disse Brenda indicando con la testa dove l'asiatico si era diretto. 《Ma io sto con Minho.》
Poi Brenda seguì Minho, e Thomas rimase da solo."

Newt rimase sconvolto.
Non aveva mai notato quanto Minho tenesse a lui.
Così tanto, da non rivolgere più la parola a Thomas?
Adesso fanno pace, vedrai.
Eppure Newt non potè fare a meno di sentirsi colpevole.
Minho non avrebbe più parlato con Tommy per causa sua.
Se ne stava andando, doveva schiarirsi le idee.
Quando vide dei movimenti sul monitor.
Thomas si era alzato e si era diretto in camera sua.
Newt si risistemò sulla sedia a fissare lo schermo.
Vide Tommy accartocciare un foglio pieno di scritte che Newt non riuscì a leggere, e poi buttarlo via.
Lo vide prendere un altro foglio e scrivere qualcos'altro.
Newt non potè fare altro che guardare il computer con aria interrogativa.
Thomas poi si alzò, prese qualcosa che luccicava dalla scrivania e un pezzetto di scotch, con cui appese il foglio alla porta di camera sua.
Newt riuscì a leggerlo solo di sfuggita.
E il suo cuore perse un battito.
Poi Tommy corse via.

"Ciao ragazzi. Volevo salutarvi. Dirvi addio.
Sapete, sto andando da lui. Sto andando da Newt. Vado a raggiungerlo. E forse è meglio così. Addio.
                                     -Thomas, 16.45"

Le lacrime premevano contro gli occhi di Newt.
No no no no no no no no no...
Il biondo scrisse più e più volte 'THOMAS' sul computer, ma continuava a venirgli la scritta 'IMPOSSIBILE TROVARE THOMAS'.
Così osservò quello che succedeva a Brenda e Minho.
I due amici erano arrivati davanti alla porta della camera di Thomas e avevano letto il biglietto.
Minhi fu il primo a correre fuori e cominciare ad urlare il nome di Thomas.
Newt sentì un senso di ansia opprimente pesargli sullo stomaco. Non aveva mai provato mai niente di simile, prima. Le lacrime scorrevano lente e calde sulle guance del biondo.
Newt si alzò dalla sedia e prese il monitor fra le mani.
《No no no no no no no! Trovatelo! Non deve morire! No! Non deve norire per causa mia! È tutta colpa mia... Tommy... No!》
Era tutta colpa sua.
Newt sarebbe dovuto morire prima. Nella Radura. Così Thomas non lo avrebbe mai conosciuto. E ora sarebbe lì, a scherzare e ridere con Minho e Brenda.
Erano le 16.40.
Tommy non era ancora comparso sul monitor.
Allora Newt provò a scrivere un'ultima volta il nome di Thomas sul computer.
'IMPOSSIBILE TROVARE THOMAS'.
Newt si prese la testa fra le mani mentre la scuteva violentemente.
《No no no! Non Thomas! Non Tommy! Non lui! Trovatelo... Trovatelo! Per favore...》
La sua voce venne rotta dai singhiozzi che uscivano prepotentemente dalla sua bocca.
Il suo corpo era tremante. Non riusciva a controllarsi.
Non aveva mai pianto così prima d'ora.
Ad un certo punto il monitor si fece silenzioso.
Newt sollevò piano la testa e guardò il monitor.
Tutti tacevano. Tutti facevano silenzio.
Newt guardò il suo orologio.
Segnava le 16.45.
Tornò a fissare lo schermo silenzioso.
Anche lui faceva silenzio.
Uno sparo fendette l'aria.
Newt sgranò gli occhi.
Uscì velocissimo dalla Camera e attraversò la sua stanza.
Poi andò nel corridoio.
Una porta si era aggiunta.



























ATTENZIONE: QUESTA STORIA AVRÀ ALTRI CAPITOLI.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top