Minho e Brenda.

Si erano messi ad esplorare l'area, e scoprirono che c'era un vero e proprio villaggio.
Villette a schiera, con stanze da letto bagni e cucine. C'era pure un magazzino colmo di provviste.
《Questa roba deve essere tre volte la Zona Bruciata, caspio.》esclamò Minho non appena vide il magazzino.
《Ci sono provviste per una vita intera...》ribatté Brenda.
Thomas ne era rimasto letteralmente incantato.
《Pronto? Terra chiama Thomas! Ci sei, pive?》
《Oh, cosa? Sì, scusa Minho. È che... Come caspio fa tutta stá roba ad entare in questo magazzino?》
《Amico, non cominciare con le tue domande. A cui io non so dare risposta, poi.》
《Oh sì, scusa Minho. Penso che andrò in... camera mia? Ehi, che ne dite se ci prendiamo una villetta noi tre?》
《Ottima idea, Tom!》
Brenda si sentí subito in colpa per averlo chiamato 'Tom'.
Sapeva che solo Teresa lo chiamava in quel modo, e che la sua perdita era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Thomas ne era rimasto distrutto. Newt e poi Teresa. Brenda non poteva comprendere a che livelli saliva il dolore di Thomas.
Cercò di scusarsi con lo sguardo, e Thomas le rispose con un' occhiata alla: "Non fa niente, tranquilla." E subito Brenda si tranquillizzò.

《Ragazzi, questa è fantastica!》Esclamò il ragazzo asiatico entrando nella loro nuova casa.
Era tutta bianca, con la porta marroncino antico.
C'era una cucina con mobili d'epoca e un tavolo rotondo. Il frigo era pieno di cibo.
Il salotto aveva tre poltroncine rosse e persino una televisone! I tre erano rimasti entusiasti della cosa.
Il bagno era ben tenuto, completamente pulito. C'era un enorme specchio sopra il lavandino, e la doccia era a lato della stanza. C'erano i saponi, gli spazzolini, e tutto quello che serviva.
Le camere erano perfettamente in ordine, e avevano un letto, un armadio pieno di vestiti puliti e una scrivania con penne e fogli. C'era tutto.
《Io prendo la camera vicino al bagno!》 Sestenziò Brenda.
《Io quella vicino alla cucina! Ehi, ce ne sono due. Thomas, vuoi quella di fronte alla mia?》
《Certo.》
《Senza troppo entusiasmo, pive. Cos'hai? Un Dolente ti ha mangiato la lingua?》
Thomas scosse la testa.
《No... no... Senti Minho, ora proprio non mi va. Ne parliamo dopo, okay? Adesso voglio solo dormire.》
《Agli ordini, capitano. A dopo.》

Brenda entrò in camera di Minho.
《Ehi Minho. Ti va di parlare un pó? Vorrei parlare con Thomas ma non mi sembra il momento adatto. Parliamo io e te?》
《Mh sì. Di cosa volevi parlare?》
《Bè ecco, io volevo che tu mi spiegassi meglio quello che successe nella Radura. Thomas me l'ha spiegato, ma tu eri lì da più tempo. Potresti rispiegarmi?》
Minho non potè fare a meno di vedere  quanto fosse dannatamente carina Brenda. Ci avrebbe provato con lei.
Cosa caspio sto pensando? Brenda sta con Thomas. Non voglio essere la testapuzzona che metterà fine alla loro sdolcinata storia romantica. Certo che però...
Brenda si comportava come se non fosse già 'impegnata'. Faceva movimenti provocanti e dava alla voce dei toni che non facevano altro che tentare Minho.
《Minho? Quindi? Mi spieghi?》
Minho si risvegliò s cominciò a spiegare.
Le spiegò tutto quanto alla perfezione, per poco non si metteva a disegnare a memoria tutte le mappe del Labirinto.
Parlarono del più e del meno, come dei vecchi amici. Ma ancora Brenda continuava a comportarsi in modo strano...
Senza che se ne accorgessero, erano passate due ore.
Minho sentì bussare alla porta di camera sua.
Thomas eruppe nella stanza. Si tormentava le mani ed era tutto rosso. Guardava da tutte le parti tranne che Minho. Poi puntò lo sguardo per terra e non lo mosse più di lì.
《Ehi Minho. Volevo parlarti di...》
Si bloccò non appena vide Brenda.
《Io... Minho volevo parlarti in privato... Anche se lei... lei sa già.》
Brenda capì di cosa voleva parlare Thomas. Aveva bisogno del suo sostegno.
《Io resto. So di cosa vuoi parlargli, Thomas. Ti sostengo.》 Poi sfoggiò un sorriso rassicurante.
《Okay, okay. Dopo queste smancerie, volete dirmi di che caspio si tratta?》
Thomas trattenne il respiro, e poi ne fece uno profondo.
《Minho, si tratta di Newt.》

A Minho parve che il mondo gli stesse crollando addosso.
Newt? Era ancora vivo? Che fine aveva fatto? Era lì con loro? Thomas cosa sapeva?
Minho provò a fingere un tono non troppo curioso. Ovviamente non ci riuscì. Stava letteralmente morendo dalla curiosità.
《Spara. Dì tutto quello che sai.》
Qui si stava parlando del suo migliore amico. Non poteva permettersi di scherzare.
《Minho, io... Io l'ho ucciso. Gli ho sparato in testa, me l'aveva chiesto lui, io non...》
Minho scoppiò in una risata isterica.
《Niente scherzi, pive. Tu non l'avresti mai ucciso. Non hai le palle per farlo.》
Minho sperava con tutto se stesso che non fosse vero. Newt era ancora vivo, e ora magari stava bevendo una bevanda con i suoi amici Spaccati... Sì, doveva essere così. Newt non poteva essere morto. Minho non ce l'avrebbe fatta.
《Minho, non sto scherzando. Io... L'ho ucciso. Ho ucciso Newt...》
Minho rimase pietrificato. Il mondo crollò.
Qualcosa in lui si era incrinato.
La sua barriera di forza e indifferenza stava tentando mimacciosamente di cadere.
Il cuore di Minho ebbe un fremito.
《Ah e così tu l'hai ucciso. Tu, Thomas, hai ucciso il tuo migliore amico.》
Minho stava spingendo Thomas all'indietro con l'indice.
《Minho, io non...》
《Tu l'hai ucciso Thomas! Non ci sono scuse! Non ti sei mai accorto di quello che faceva per te? Tu l'hai ucciso!》
Minho stava fremendo per la rabbia.
Ora stava spingendo Thomas indietro con entrambe le mani.
《Minho, ascoltami, io...》
《Tu cosa? Thomas? Tu cosa! Non ci sono scuse! Tu hai ucciso Newt! Non meriteresti più di vivere, testa di caspio! Non riesco nemmeno a guardarti! Ora che ci penso non capisco nemmeno come fai tu a guardarti allo specchio, dopo quello che hai fatto!》
Minho ci mise tutta la collera possibile, e scaraventò Thomas a terra, fuori dalla porte nel corridoio.
《Minho, mi dispiace, io...》
《Ti dispiace, eh? Il tuo dispiacere non vale un caspio! Lui non tornerà indietro! E tutto per colpa tua! Non aspettarti che ti rivolga ancora la parola!》
Detto questo si prese un momento per guardare Thomas. Aveva il volto rigato dalle lacrime, e il suo corpo era scosso dai singhiozzi.
Ma Minho non si lasciò impietosire. Dopotutto, è stata quella persona ad uccidere il suo miglio amico.
In preda all'ira, se ne andò fuori da lì.
《Mi dispiace, Thomas.》disse Brenda indicando con la testa dove l'asiatico si era diretto. 《Ma io sto con Minho.》
Poi Brenda seguì Minho, e Thomas rimase da solo.

Le villette avevano una specie di 'sala comune', che altro non era che una mensa.
Minho era seduto ad un tavolo in disparte con la fronte appoggiata alla mano.
Brenda si sedette accanto a lui.
《Minho, io sono con te. Lo sapevo ma pensavo che fosse lui a dovertelo dire. Ehi, non ti arrabbiare. Non è stata colpa sua. Io ho visto tutta la scena. Newt stava letteralmente supplicando Thomas di ucciderlo. Gli chiedeva di esaurire il suo ultimo desiderio. Thomas ha cercato di resistere un pó, ma a quella visione di Newt era inevitabile pensare di mettere fine alle sue sofferenze. Credimi, Minho. È stato un bene che tu non l'abbia visto.》
La ragazza ebbe in risposta solo un singhiozzo.
Brenda lo abbracciò.
《Sfogati, Minho. Non puoi essere sempre forte. Sfogati.》
Minho si lasciò andare sulla spalla dell'amica, che lo abbracciava. Rimasero così per un tempo che parve infinito. Poi Minho ruppe la loro sintonia.
《Brenda. Davvero Newt stava pregando Thomas di ucciderlo?》
《Sì, Minho. Deve essere stato un vero e proprio trauma per Thomas. Ora capisci perchè era così fra le nuvole?》
Minho abbassò la testa.
《Non lo perdonerò mai per quello che ha fatto.》
《Minho. Non ti chiedo di perdonarlo, ma di capirlo. Prova a metterti nei suoi panni. L'avresti fatto anche tu.》
《Non avrei mai ucciso il mio migliore amico.》
《Anche nonostante la lettera? Thomas me l'ha detto.》
《Lettera? Che lettera?》
《Minho, ti ricordi al deposito di armi, che Newt è uscito con Thomas? Ecco, gli ha consegnato una lettera dove lo supplicava di ucciderlo. Nella lettera c'era scritto:

"Uccidimi. Se sei mai stato mio amico, uccidimi."

Thomas me l'ha detto. Ora puoi provare a capirlo?》
Minho scosse la testa.
《Ci devo parlare.》
Si alzò e porse la mano a Brenda.
《Vuoi venire con me?》
《Certo. Ti aiuterò.》
Poi si incamminarono insieme verso la loro villetta.

La barriera era crollata.
Minho sentì che quel qualcosa che prima si era incrinato, rompersi completamente.
Davanti alla porta della camera di Thomas, era appeso un biglietto con le testuali parole:

"Ciao ragazzi. Volevo salutarvi. Dirvi addio.
Sapete, sto andando da lui. Sto andando da Newt. Vado a raggiungerlo. E forse è meglio così. Addio.
                                     -Thomas, 16.45"

Minho cercava in tutti i modi di trattenere le lacrime.
Non poteva perdere anche Thomas.
E quell'orario... Cosa significava?
Minho l'aveva capito benissimo.
Alle 16.45 , Thomas avrebbe lasciato questo mondo. E Minho non poteva permetterselo.
Uscì a tutta velocità dalla villetta e si mise a correre in giro gridando il nome di Thomas.
Brenda fece lo stesso.
Lei vide Minho spiegare in fretta e furia quello che atava succedendo a Frypan e Aris. Presto anche loro due stavano chiamando gran voce il nome di Thomas.
Erano le 16.40. Mancavano solo cinque minuti, e Thomas avrebbe cessato di esistere.
Cercarono Thomas dappertutto. Anche fuori dal villaggio, ovunque.
Ma il tempo scorreva.
Tic tac, tic tac, tic tac.
Erano le 16.44 e ancora nessuna traccia di Thomas. Ora erano tutti che urlavano il suo nome.
Tic tac, tic tac, tic tac.
Scoccarono le 16.45.
In tacito accordo, tutti ammutolirono.
Minho sentiva tensione, ansia, paura e preoccupazione. Era convinto che da un momento all'altro Thomas sarebbe sbucato fuori da qualche parte urlando:
《Buh! Eccomi qui! Pensavate che mi sarei ucciso?》
Eppure non successe.
Un rumore squarciò il silenzio.
Era il rumore di uno sparo.

















ATTENZIONE: QUESTA STORIA AVRÀ ALTRI CAPITOLI.

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