Capitolo ottavo

《Stringi i glutei Louis, tieni dritta quella verticale.》
Louis aveva le mani poggiate sul cavallo a maniglie e Harry gli stava correggendo la postura.
《Stai in quella posizione altri cinque secondi e poi vai avanti con l'esercizio.》
Il castano guardò (per quanto poteva visto che era a testa in giù) il riccio che era in piedi poco lontano da lui. E poco lontano voleva dire non più di settanta centimetri.
《Così puoi ammirare il mio culto ancora per un po' Styles?》chiese con un ghigno impertinente sul volto.
A Harry andò la saliva di traverso e tossì un paio di volte facendo ridacchiare l'altro.
《Tendi le punte dei piedi e fai meno il cretino che da quanto poco ci stai facendo attenzione ci potrei arare un campo con dei piedi messi così tanto a martello.》
Louis sbuffò mentre eseguiva quello che gli era stato detto.
《Tendile bene. Mi sembra di vedere uno quei truffatori che hanno delle punte che sembrano delle banane da quanto sono rivolte all'interno.》sbuffò Harry portandosi alla bocca un caffè che stava bevendo da un'ora e mezza. Louis iniziava a pensare che lo bevesse per finta per dare poi la colpa alla teina per il suo essere così....così tanto allenatore rompicoglioni.
《Hai finito di fare la panoramica al mio culo o posso andare avanti?》
Il riccio scosse la testa.
《Si tratta del fatto che tu non ti concentri. Hai le gambe leggermente separate e le mani troppo aperte. Vedi? Continui a fare imprecisioni.》
Louis serrò le cosce velocemente e riposizionò meglio le mani mentre continuava a guardare al contrario Harry.
《Meglio ora?》chiese con uno sbuffo.
Il ragazzo annuì prima di poggiare il bicchiere di Starbucks a terra (lontano dalla pedana) e avvicinarsi all'attrezzo. Poggiò una mano sulla pancia di Louis e con l'altra gli strinse le caviglie. Poi pressò leggermente la mano all'altezza delle anche per correggere l'arco della schiena.
《Prova a dirmi che non presto abbastanza attenzione a quello che faccio e ti tiro un pugno perchè sono immobile in verticale da due minuti buoni. Alla faccia dei tuoi cinque secondi.》
Harry ridacchiò e spinse ancora un po' facendo sussultare Louis che se non ci fosse stata la mano dell'altro a tenergli ferme le caviglie probabilmente avrebbe perso l'equilibrio.
《Fai attenzione.》sussurrò il riccio.
Il ragazzo sbuffò alzando la testa per quanto la sua posizione gli permettesse.
《Styles.》
《Dimmi.》
《Non è che posso finire la routine perché mi stanno davvero per cedere le braccia. Non so come dirtelo ma ti potrei cadere addosso da un momento all'altro.》
Harry annuì ridacchiando e si allontanò spostando le mani dal corpo del ragazzo. Non è che Louis sentisse la mancanza di quel tocco mentre completava la routine, semplicemente sentiva ancora su di lui il valore delle mani del riccio. E no, non gli dispiaceva affatto. Finì la routine con la consapevolezza di avere degli occhi puntati su di lui che lo analizzavano a fondo quasi volessero fargli i raggi x e che per la prima volta non gli dava fastidio. Anzi, era quasi piacevole sapere che qualcuno lo stesse guardando così intensamente. Quando concluse l'esercizio si girò verso Harry e lo guardò a sua volta.
《Com'era?》chiese reggendo lo sguardo del più grande.
《Non male. Si può migliorare di tanto, ma per uno che sul cavallo a maniglie ci saliva solo quando capitava non male.》
Louis gli fece la linguaccia prima di sporcarsi nuovamente le mani di pece.
《Rifallo.》disse semplicemente Harry mentre il castano, come se gli avesse letto nella mente ricominciava da capo la routine. Quella volta andò meglio. La completò bene. O almeno a lui era sembrato così visto anche che non era stato interrotto neppure una singola volta. Quando però alzò lo sguardo e incontrò quello di Harry ebbe paura di averlo sbagliato completamente.
《Non era buono?》chiese davanti agli occhi duri dell'altro.
《Oh sarebbe stato buono》disse Harry appoggiando nuovamente il suo caffè (ma non finiva mai?) e avvicinandosi 《ma oggi hai deciso che vuoi fare delle verticali di merca e rovinare tutte le routine.》
《Cosa aveva che non andava?》chiese poggiandosi al cavallo a maniglie.
《Che avevi la schiena così attuata che sembrava ti stessero scopando così forte da fartela inarcare così tanto.》
Louis boccheggiò. Harry gli passò il telefono e il ragazzo vide sullo schermo una sua foto mentre faceva la verticale. E okay, sicuramente i ragazzi che Harry si era scopato erano poco sciolti, perché quando qualcuno lo scopava bene, lui la schiena la inarcava molto di più. In ogni caso non disse nulla e ripassò il telefono al riccio che continuava a guardarlo con disappunto.
《Lo devo rifare?》chiese alla fine, stupito dal silenzio dell'altro.
Harry scosse la testa e senza preavviso poggiò le mani a terra e si mise nella posizione della verticale dando la schie a Louis.
《Forza, mettiti anche tu in verticale contro la mia schiena. Ogni punto della mia schiena deve aderire con ogni punto della mia.》
Il castano lo guardò sbigottito.
《Sei serio?》chiese con un'espressione confusa sul volto.
《Dai forza.》
E Louis non potete far altro che obbedire. Si avvicinò a Harry e salì in verticale anche lui. Dovette fare solo due passi sulle mani per arrivare a essere schiena contro schiena con l'altro.
《Non provare a non tendere le punte ora che non ti posso controllare, Tomlinson.》
Al castano veniva da ridacchiare a forse non era il caso visto che con un colpo di reni Harry avrebbe potuto farlo cadere.
《Harry.》
Il riccio sbuffò.
《Dimmi Louis.》
Anche se era consapevole di non essere visto, il ragazzo si morse il labbro.
《E comunque io la inarco di più la schiena quando mi scopano.》
Sentì chiaramente Harry tossire, probabilmente per della saliva che gli era andata di traverso.
《Unisci le gambe Louis.》disse solamente l'altro, non reagendo alle parole del più piccolo.
E Louis in quel momento avrebbe davvero voluto chiedergli se era quello che voleva davvero o doveva semplicemente chiudere le gambe perché erano completamente concentrati sull'allenamento, ma probabilmente avrebbe finito per fare verticali per il resto della sua vita e non era una prospettiva particolarmente allettante.

《E quindi questo Louis Tomlinson ti ha quasi fatto tornare a fare ginnastica eh?》Niall rise e tirò una pacca sulla spalla di Harry 《Allora è davvero speciale come si diceva.》
Era sabato sera e come qualsiasi sabato sera che si rispetti Harry e Liam erano a casa di Niall con una birra in mano stravaccati sul divano davanti a una partita di calcio che interessava veramente solo al biondo.
《Stronzo! E comunque tanto alla fine non l'ho fatto.》
《Attacco di panico?》chiese Liam dalla sua poltrona (in teoria non era sua, ma dopo la rottura con Sophia si era ubriacato così tanto che era salito in piedi su quella poltrona e si era autoduchiarato re del salotto. Da quel momento era la sua poltrona. Che poi avese rotto con Sophia era stato un bene visto che esattamente un mese e mezzo dopo si era reso conto di essere gay e aveva fatto coming out con la famiglia e gli amici.)
Harry annuì.
《E dimmi, se finito a piange tra le sue braccia per completare il quadretto?》chiese sarcasticamente Niall.
Non ricevendo però nessuna risposta dall'amico però si coprì la bocca con la mano.
《Oddio! Ti ha abbracciato davvero mentre piangevi.》strillò Liam, assomigliano terribilmente a una di quella ragazzine in piena crisi ormonale.
《Non c'è nulla da scherzare.》disse serio Harry.
《Ma hai detto che ti aveva già visto durante degli attacchi di panico no?》chiese il biondo.
《Sì, ma non mi aveva mai aiutato. Nessuno era mai riuscito ad aiutarmi durante un attacco di panico.》
《Forse ti fidavi di lui perchè ti aveva appena aperto il suo cuore.》propose Liam neppure troppo convinto.
《Già, forse.》borbottò Harry anche se era consapevole anche lui che non era normale fidarsi più di un quasi sconosciuto che di uno dei suoi due migliori amici che l'avevano visto più volte durante quei momenti. No, non era assolutamente normale.
《Quindi Niall, come va con la nuova fiamma?》chiese Liam distogliendo l'attenzione generale da Harry e il riccio non poteva che essergli grato.
Il biondo arrossì e i suoi amici non poterono fare a meno di scoppiare a ridere.
《Sei proprio cotto eh Nialler.》ridacchiò Harry e Liam con lui.
《Bastardi. Lo sapete tanto che in amore ho più fortuna di tutti voi messi insieme. Il fascino irlandese qui negli USA fa ancora più strage.》
Il castano scosse la testa evitando di far presente all'amico che la sua famiglia viveva in America da generazioni e che lui, l'Irlanda, la sua amata Irlanda, la vedeva solo durante l'estate quando prendeva un aereo per raggiungere nella madre patria i parenti.
《E tu Liam? Come va con il tuo bel moro?》e davvero, Liam si chiedeva come quel dannato biondo fosse diventato suo amico.
Harry si coprì il viso con la mano, nascondendo una risata. Il bel moro di Liam non era altro che Zayn Malik, uno dei suoi ginnasti. L'unica ragione per cui l'amico continuava ad andare in palestra alcuni pomeriggi ad aiutare il riccio negli allenamenti. Il ragazzo non aveva mai fatto ginnastica a livello internazionale. Era sempre stata il suo hobby, certo. Ma finita la scuola superiore aveva preferito iscriversi al collage che dedicarsi completamente alla ginnastica.
《Va che ieri ha fatto un doppio un in avanti perfetto in chiusura della routine alle parallele simmetriche.》
《Grazie per il resoconto dei progressi del mio atleta Lì.》
Niall prese un sorso dalla sua birra e guardò gli amici di sott'occhio, col tipico sguardo di chi la sa lunga.
《Come se tu non ce lo facessi mai il resoconto su vita e miracoli di Louis William Tomlinson. Vedi? So anche il secondo nome.》
Harry sbuffò e gettò un'occhiata alla partita di calcio che la televisione stava trasmettendo.
《Tutti sanno il suo secondo nome per tutte le volte che è stato sulla prima pagina di un giornale.》
《Dio Haz, non si può neanche scherzare con te se l'argomento è il tuo ragazzino. E non dire che non è un ragazzino, perché 17 anni e 1.54 m dicono esattamente questo.》borbottò Niall 《E comunque hai scoperto come mai ha abbandonato la finale mondiale?》
Il riccio scosse la testa.
《Immagino non debbano essere fatti miei no?》disse rivolto più a sé stesso che ad altri.
E anche se non andava bene così, Harry se lo sarebbe dovuto far andare bene per forza. Perchè in fin dei conti lui non aveva fatto nulla per meritarsi la fiducia di quel ragazzino. Quindi andava bene così.

Era andata bene quella sera. Quando Niall aveva smesso di fare battutine era diventata perfetta. Una birra, i suoi amici e la consapevolezza di non avere una sveglia puntata troppo presto il mattino dopo. O quanto meno, era andata bene fino a quando non era tornato a casa sua ossia la piccola villetta indipendente precisamente di fronte alla residenza dei suoi atleti. Era andata bene fino a quando non stava per inserire la chiave nella toppa della porta e aveva notato una figura accoccolata sullo zerbino di casa sua. Inizialmente aveva pensato fosse un cane. Ma dopo un'occhiata più accurata decise che non poteva assolutamente essere un cane. Era troppo grande anche per essere un levriero. Si abbassò portandosi sulle ginocchia in modo da arrivare all'altezza della figura accucciata.
《Louis?》domandò in un sussurro mentre allungata la mano andando a toccare dei capelli lisci.
Sotto il suo tocco sentì la testa del ragazzo sollevarsi e due occhi blu puntati su di lui. Louis rimase in silenzio, così, immobile a fissare Harry, senza dire nulla.
《È successo qualcosa?》chiese il riccio cercando di trovare una spiegazione per cui il suo ragazzino si trovasse davanti a casa sua alle due di notte quando precisamente di fronte c'era il suo dormitorio.
Voleva essere una domanda innocente, una di quelle che si fanno senza neanche pensarci, per educazione. Ma forse in quel caso era quella giusta da fare. Ad Harry parve di sentire il ragazzo spezzarsi sotto di lui, come se quelle parole avessero portato a galla qualcosa che evidentemente turbava il liscio.
《Cos'è successo Louis?》riprovò il riccio.
Il più piccolo attese qualche secondo prima di annuire, probabilmente rispondendo alla domanda precedente. Harry sospirò prima di rialzarsi e aprire la porta di casa sua. Poi si piegò e con delicatezza sollevò il ragazzo che colto di sorpresa si aggrappò al collo dell'altro.
《Cosa stai facendo?》chiese in un sussurro parlando per la prima volta da quando Harry era arrivato.
Al riccio si spezzò il cuore a sentire la voce del liscio. Era rotta, come se avesse pianto per ore. Si poteva rispondere da solo alla sua domanda: era successo qualcosa. Entrò in casa e con un calcio chiuse la porta. Sempre stringendo tra le braccia il ragazzo  raggiunse la cucina e con gentilezza lo fece sedere su uno sgabello. Senza dire nulla versò dell'acqua nel bollitore e lo attaccò alla corrente prima di poggiarsi al bancone e guardare Louis che su quella sedia appositamente alta sembrava ancora più piccolo. Restarono in silenzio a guardarsi fino a quando Harry non si girò, richiamato dal suono dell'elettrodomestico, afferrò due tazze dalla credenza e ci versò dentro l'acqua calda. Dopo aver aggiunto due bustine si girò nuovamente e ne porse una a Louis.
《Quando c'era qualcosa che non andava mia madre mi preparava sempre un tea. Solitamente il Price of Walles, diceva che liberava la mente dai cattivi pensieri.》disse a mo' di spiegazione avvicinando la tazza alle labbra e prendendone un sorso.
Anche il liscio fece lo stesso.
《Mia madre non l'ha mai fatto.》sussurrò poi《In teoria non ha mai fatto veramente qualcosa per me. Neppure mio padre. Mi esibivano soltanto come il ragazzo perfetto alle cene e poi quando ho smesso di essere così bravo hanno fatto finta che non esistessi più. Non meritavo più il loro tempo.》
A Harry si strinse il cuore a sentire quelle parole.
《Prima...》continuò Louis guardando intesamente il tea nella tazza 《Prima, dopo cena, mi ha chiamato mia madre.》
E, oh, le cose iniziavano a diventare più chiare.
《Non ci parlavo dall'ultima volta che avevamo litigato, cioè più o meno due o tre giorni prima che io arrivassi qui.》prese un respiro profondo《E mi ha chiamato per dirmi che era andata a una cena e che stata molto in imbarazzo perché si erano ricordati che oltre a tutte le figlie perfette aveva anche un figlio che aveva  abbandonato la finale mondiale.》
A ogni parola ogni lacrima che scendeva silenziosa dagli occhi di Louis acquistava una senso.
《E mi ha iniziato a dire quanto le faccia schifo. Quanto non mi meriti di essere un Tomlinson perché non porto alto l'onore della famiglia. Quanto si vergogni di essere mia madre. E allora le ho detto di tacere. E lei mi ha risposto che non prendeva ordini da una nullità come me. E ha chiuso.》
Harry sentiva una morsa all'altezza del cuore e non riusciva neppure lontanamente ad immaginare il dolore che Louis aveva dovuto provare. Senza dire nulla si staccò dal bancone e ci poggiò la tazza sopra. Poi, lentamente, si avvicinò al liscio e lo strinse in un abbraccio. Sentì una tazza andare in frantumi dietro di lui, quando Louis la lasciò cadere per aggrapparsi alle sue spalle come un naufrago abbraccia la zattera che spera lo porterà in salvo. E pianse, pianse senza vergogna, senza paura. Pianse sul petto di Harry e lasciò che l'altro lo cullasse tra le sue braccia. Non sepppe per quanto tempo restò in quella posizione, sapeva solo che non si sarebbe mai voluto staccare. Quando lo fece però afferrò immediatamente il polso del riccio, come impedendogli di allontarsi.
《Posso fare qualcosa per te Louis?》chiese in un sussurro il più grande.
E forse il ragazzo ci stava sperando in quella domanda perché, non senza esitazione, guardò Harry negli occhi e gli rispose sinceramente.
《Mi baci Harry?》
Al riccio mancò un battito e poi il sangue iniziò ad affluire velocemente in ogni parte del suo corpo.
《Perché?》chiese《Perché vuoi che ti baci?》
《Perché sei l'unico che non mi fa sentire una nullità.》
E Harry lo sapeva, sapeva che non sarebbe mai riuscito a dire di no a quegli occhi così profondamente feriti ma sempre bellissimi, a quel viso d'angelo e a quel corpo tutte curve e muscoli. Semplicemente non sarebbe mai riuscito a dire di no a Louis. Perciò non provò neppure ad opporsi. Poggiò il palmo della mano sulla guancia del ragazzo e poggiò con delicatezza le sue labbra su quelle dell'altro. Fu solo uno sfioramento, come se quello fosse il primo bacio in assoluto di entrambi, tutti e due insicuri su cosa dovessero fare. Quando si staccarono Louis aprì gli occhi, che non si era accorto di aver chiuso, e guardò Harry, prima di accennare un sorriso e unire nuovamente le loro labbra in un gioco di lingue. E mentre si baciavano il castano si sentiva bene. Era come se una senstazione di benessere raggiungesse ogni cellula del suo corpo e lo rigenerasse. Era bello. No, non era bello. Era qualcosa di più. Sentiva Harry contro di lui che fremeva, come attraversato da una scossa elettrica. E Louis capì, capì cos'era giusto fare.
《Harry.》sussurrò tra un bacio e l'altro 《Harry, fammi stare bene.》disse soltanto e il riccio non se lo fece ripetere due volte.
Senza smettere di baciarlo lo prese in braccio. Il castano sentì due mani grandi e calde stringergli i glutei e un'altra vampata di benessere mandò il suo autocontrollo letteralmente a puttane. Immerse una mano nei ricci dell'altro per tirarlo maggiormente contro di sé. Da quel momento fu tutto confuso. Sentiva solo il suo cuore battere più veloce di quanto avesse mai fatto, il cervello in tilt e tutti i muscoli ridotti in pappa. Ma soprattutto si sentiva bene. Mentre Harry camminava all'indietro Louis lo continuò a baciare, facendo scorrere le sue mani sulla schiena dell'altro. Probabilmente fecero cadere qualcosa perchè un rumore sordo li fece staccare per qualche secondo prima di sorridere complici e passare oltre, sempre presi dalla loro danza. Harry aprì una porta con un calcio e il liscio si dovette stringere maggiormente al collo dell'altro per non cadere. Con delicatezza il riccio poggiò il ragazzo sul letto prima di distendersi su di lui facendo attenzione a non pesargli addosso. Per un attimo Louis sentì solo il profumo delle lenzuola lavate da poco prima di sentire un peso su di lui. Questo gli fece aprire gli occhi e non aveva mai fatto una cosa più giusta in vita sua. Harry che troneggiava su di lui con i capelli ancora più in disordine del solito e le labbra rosse e gonfie per i tanti baci era la visione più celestiale del mondo. Sorrise e il riccio sorrise a sua volta.
《Sei sicuro?》si sentì chiedere Louis dall'universo parallelo nel quale era appena finito.
《Mai stato più sicuro di così.》rispose annunendo e davvero, si chiedeva come avesse fatto a pronunciare quella semplice frase.
Come per dimostrare che era davvero sicuro afferrò l'orlo della felpa dell'altro e lo tirò verso l'alto. Capendo le sue intenzioni Harry lo aiutò togliendosi insieme anche la maglietta. Louis sentì una vampata di calore propagarsi in tutto il corpo. Non resistette alla tentazione e con mano insicura fece scivolare un dito sul petto di Harry. Poi, mosso da un desiderio irrefrenabile, ribaltò le posizioni e si sedette a cavalcioni sul bacino del riccio. Come se stesse dipingendo si piegò sul collo dell'altro e iniziò a baciarlo ovunque. Ogni tanto mordeva la pelle morbida del ragazzo lasciando dei segni che sarebbero andati via solo giorni dopo. Era il suo paradiso personale quello, dove poteva perdersi nel petto di Harry e lasciarsi avvolgere dal suo odore pungente d'uomo. Non si accorse neppure di essere arrivato all'inguine fino a quando non sentì sotto le labbra la consistenza un poco ruvida della stoffa invece di quella vellutata della pelle del riccio. Con un sorrisetto un poco malizioso fece scivolare verso il basso insieme sia i pantaloni della tuta che i boxer dell'altro. Mentre Harry calciava via gli indumenti, Louis prese in mano l'erezione del ragazzo quasi completamente formata. Con un sorrisetto impertinente si allungò verso il viso di Harry alla ricerca di un bacio che non tardò ad arrivare. Mentre le loro lingue si inseguivano, Louis iniziò a muovere la mano lungo l'erezione dell'altro soffermandosi di tanto in tanto sulla punta. Quando Harry si staccò per gemere buttando la testa indietro e imbarcando leggermente la schiena, il liscio si abbassò e con una lentezza quasi esasperante risalì con la lingua la lunghezza del riccio prima di prenderlo in bocca per quanto potesse, aiutandosi con la mano dove non arrivava. I gemiti soffocati di Harry erano una degna ricompensa per quello che stava facendo. Chiuse gli occhi quando sentì la mano del più grande poggiarsi sul suo capo e tirargli leggermente i capelli quando sfiorava con la lingua delle vene particolarmente sporgenti.
《Mi farai venire subito se vai avanti così, Loueh.》sentendo quelle parole Louis smise di fare su e giù e si staccò con un sonoro "pop" prima di strisciare verso l'alto in modo da essere all'altezza del viso del riccio.
《Era il mio obiettivo.》sussurrò poggiando la fronte contro quella dell'altro.
《Non così.》disse a pochi millimetri dalle labbra del liscio《Non voglio venire così, e tu sei troppo vestito.》concluse prima di unire le loro labbra.
Mentre si baciavano Harry iniziò a far risalire le sue mani lungo il corpo del liscio. Le infilò sotto il maglione che l'altro indossava e con lentezza iniziò a sfilarglielo. Per Louis fu quasi un supplizio doversi staccare per permettere al riccio di svestirlo. Sentì le mani del riccio stringersi attorno alla sua vita e farlo stendere sulla schiena per poi mettersi sopra di lui. Harry non fece nulla per qualche istante se non osservarlo semplicemente. Con leggerezza passò due dita sopra le clavicole del ragazzo prima di baciare il buco creato dal muscolo. Strofinò il naso sul collo e leccò con meticolosa precisione ogni centimetro del petto di Louis soffermandosi in particolar modo sui capezzoli, cosa che fece arrivare il liscio a toccare il settimo cielo con la punta delle dita.
《Sei bellissimo Louis.》sussurrò prima di poggiare l'ennesimo bacio sul fianco del ragazzo.
E Louis non seppe se stava rabbrividendo per i baci del riccio o per quelle parole che nessuno gli aveva mai rivolto. Però andava bene così, perchè lui si sentiva bene. Harry gli sfilò i pantaloni e dopo aver poggiato un bacio bagnato sulla sua erezione ancora coperta dai boxer, gli tolse anche quelli. Era meraviglioso vedere il ragazzo piegato tra le sue cosce che lo guardava dal basso. Louis chiuse gli occhi per paura di venire solo alla visione di Harry che passava la lingua sulla sua erezione in un modo con fin troppo sensuale. Si concentrò sulle emozioni che in quel momento lo stavamo investendo in pieno e non si sarebbe mai potuto sentire meglio. Ancora ad occhi chiusi lasciò che il riccio lo facesse girare a pancia in giù. Portò le braccia sopra la testa mentre la lingua ruvida di Harry tracciava la linea della sua colonna vertebrale. Quando poi due mani gli separarono con decisione le natiche e qualcosa di caldo lo violò, ebbe paura di svenire per le emozioni così intense che stava provando. L'altro continuò a penetrarlo con la lingua aiutandosi con prima una poi due dita. Louis non poté far altro che arrendersi a quel piacere e gemere ad alta voce. Gli parse quasi di sentire Harry sorridere, ma non ne poteva essere sicuro. Quando smise di sentire le dita del riccio allargarlo e scomparve anche il calore dato dalla lingua emise un gemito di frustrazione, immediatamente zittito dalle labbra del riccio che nel frattempo l'aveva girato nuovamente. Si sentiva una bambolina nelle mani di Harry e probabilmente da lì a poco avrebbe davvero avuto bisogno di dei fili per muoversi perchè quel ragazzo gli stava fondendo completamente il cervello. Sentì il riccio afferrare qualcosa e il suono di una bustina che si apriva lo fece risvegliare. Aprì maggiormente le gambe mentre Harry si metteva il preservativo. Poi quando sentì che il riccio si era posizionato meglio, le allacciò dietro la sua schiena e catturò nuovamente in un bacio le labbra del ragazzo. E mentre si baciavano sentì una nuova presenza dentro di sé che gli fece mancare il respiro. Si staccò di scatto dal bacio per far entrare aria pulita nei polmoni. Harry dovette capire che faceva male perchè stette immobile fino a quando Louis non annuì leggermente e lui iniziò a muoversi con lentezza, cercando di procurare il maggiore piacere possibile anche al liscio. Nel giro di poco tempo il dolore iniziale fu sostituito dal puro piacere e il liscio inarcò la schiena mentre l'altro soffocava i gemiti rochi nel suo collo. Non seppe quanto durò quel momento di piacere liquido che scorreva nelle vene al posto del sangue, però quando Harry prese in mano la sua erezione pulsante e diede un paio di stoccate veloci mentre gli sussurrava all'orecchio di venire, Louis non potè che gemere più rumorosamente e riversarsi tra i loro petti. Un'altra manciata di spinte e anche Harry venne cospiosamente per poi accasciarsi sul petto del ragazzo. Entrambi con i respiri rotti e la mente ancora offuscata si sorrisetto complici prima di unire le loro labbra in un casto bacio a stampo. Prestando attenzione, Harry uscì da Louis e si tolse il preservativo prima di distendersi a pancia in su di fianco al liscio. Restarono qualche minuto così, a fissare il soffitto cercando di regolazziare il battito dei loro cuori con le mani intrecciate e il profumo di uno addosso all'altro, prima che Harry attraesse a sè Louis e si addormentassero abbracciati in un unico groviglio di braccia, gambe e battiti del cuore.

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