Epilogo: Nel giardino, Ottobre 2007
Sono un po' nervosa, oggi ci sarà tutta la sua famiglia, e sarà una sorpresa per tutti, Lorenzo ha voluto che per il battesimo della nipotina rendessimo finalmente ufficiale la nostra storia, e sarebbe anche ora, visto che da un anno ormai mi sono trasferita a Palermo. Non abbiamo intenzionalmente tenuto le cose segrete fino ad ora, però è andato tutto un po' da solo e con una certa velocità, così che alla fine ci siamo ritrovati a vivere insieme senza quasi capire come. Dall'estate dell'anno scorso è stato un tumulto di eventi e sentimenti. Ed il finale è stato bellissimo e spontaneo, non credo nemmeno che abbiamo discusso l'argomento, semplicemente un bel giorno, dopo che Lorenzo è entrato a far parte della compagnia Pacebbene, come insegnante di dizione ed esperto dell'argomento Napoli ed ha cominciato a lavorare per far vivere la napoletanità a Palermo, io non mi sono fatta pregare, avevo voglia anche di cambiare aria, e vivere un po' libera dagli occhi indiscreti della gente che mi conosce da una vita e mi giudica in ogni momento, così gli ho detto: "Dalla settimana prossima vengo a vivere da te!" e lui semplicemente mi ha risposto: "Bene, questa casa ha bisogno di una donna!". Penso sia stata la decisione più facile e più veloce del mondo. Il resto è venuto da se, abbiamo dipinto le pareti, messo una nuova cucina e nuovi mobili, lui mi ha lasciato fare, con piacere ho visto che si è affidato a me nella scelta dei colori e degli abbinamenti ed io l'ho fatto sapendo che lui avrebbe approvato. Poi finalmente ho visto Lorenzo contento del suo lavoro, ha iniziato con i Pacebbene, ma velocemente è stato notato per il suo modo di recitare completamente diverso dalla media del attori del luogo, e dopo poco meno di due mesi, dal suo arrivo in compagnia ha messo in scena una commedia scritta da lui, si chiama "Effetti collaterali!" ed è stata un grande successo, è stata messia scena a Palermo, Catania, Siracusa, Roma e Firenze, a Milano non è ancora arrivata, ma probabilmente il prossimo inverno sarà conosciuta anche lì, soprattutto perché a breve cominceranno le riprese per farne un film. E si sa, nell'ambiente le voci girano. Lui sta via tanto tempo, per provare, provare e provare, la passione per il teatro lo divora, e ha coinvolto anche me, che, nonostante il mio lavoro, ogni tanto ho partecipato a qualche sua commedia facendo qualche personaggio minore. Purtroppo non ho il tempo di fare tante prove, anche perché il nuovo studio qui a Palermo mi da molto da fare, ma almeno mi diverto quando posso. Insomma è passato un anno e non ce ne siamo accorti, abbiamo vissuto tutto d'un fiato il nostro amore e la nostra libertà, lontano da tutti e da tutto. In un anno non siamo andati nemmeno una volta a Napoli, forse è stato un caso, ma io non credo, più probabilmente nessuno dei due ne ha avuto voglia: Lorenzo per il solito rapporto conflittuale col padre e la paura di vedergli fare sempre confronti col fratello, che invece ha uno studio di successo ed è l'orgoglio della famiglia, io dalla mia parte, in fondo non ho più niente che mi leghi a questa città, se non i ricordi di mio padre ed una casa vuota. Mia madre è più a Palermo che a Napoli, perché dopo la morte di papà anche lei ha voluto cambiare un po' aria, tant'è che ha preso in affitto una stanza nello stesso palazzo nostro e quando vuole prende la nave e viene. Abbiamo fatto nuovi amici, alcuni stretti e fidati, altri soltanto utili per bere qualcosa la sera, ma va bene così, ci bastiamo, per ora, non sono più sola contro il mondo, siamo in due e ce la possiamo fare. Il nostro amore è più forte di tutti, ed oggi è un giorno importante, lo facciamo sapere anche oltre lo Stretto.
L'ingresso a casa di Davide, non è stata proprio una passeggiata, ma non lo ho detto a Lorenzo, so che si sarebbe dispiaciuto. Attenzione, non è che non ne avessi voglia, anzi, secondo me era il momento giusto per dire a tutti che stiamo insieme, noi ci amiamo, e nessuno di noi ormai si oppone a questo. Solo che dopo tanti anni che ci conosciamo e che conosco la sua famiglia, li guarderò con occhi diversi, e loro mi dovranno considerare in modo diverso, non soltanto come una sua amica. L'entrata è stato abbastanza ad effetto, perché Lorenzo, come è nel suo stile, non aveva avvisato nessuno della nostra presenza, semplicemente è entrato, e mi ha presentato dicendo: "Vi ricordate di Claudia, vero?". Per un attimo ho notato una certa apprensione, si sono tutti scrutati con aria interrogativa, cercando di capire il senso del nostro arrivo così all'improvviso, poi la madre, con il volto ancora un po asimmetrico per il vecchio ictus, ha fissato dritto negli occhi il figlio Lorenzo, ha scosso leggermente la testa come per avere conferma, lui ha impercettibilmente assentito, e lei finalmente si è rilassata, ha esultato un benvenuto, mi è venuta incontro con le braccia aperte, e mi ha abbracciato come una figlia. Mentre mi stringeva è riuscita anche a parlarmi nell'orecchio e mi ha detto che era contentissima che fossi io, che in fondo se l'aspettava, perché nelle tante settimane precedenti era stato troppo strano ed evasivo quando lo aveva sentito per telefono. E' stata poi la volta del padre, un tipo sempre sulle sue, austero, come i padri di una volta, che però per l'occasione si è lasciato coinvolgere dalla sorpresa e si è avvicinato a noi e con un sorriso di gioia e soddisfazione enorme, ha guardato Lorenzo come se vedesse un quadro, poi mi ha abbracciato e mi ha ringraziato per averlo riportato a casa, che era molto contento che io facessi parte adesso della famiglia. Poi Lorenzo senza tanti complimenti mi ha piantato li, per andare a salutare il fratello Davide che stava chiacchierando con altra gente nel giardino e che non ci aveva ancora visto, per fortuna sua moglie, Rita, è venuta in mio aiuto, dandomi il benvenuto e facendomi fare un giro per la casa, dopo avermi fatto conoscere la quinta figlia. Devo dire che ci vuole coraggio a fare cinque figlie, ma soprattutto a farle crescere. In effetti non avevo mai conosciuto nemmeno le altre quattro, ma ho fatto finta di niente ed ho salutato la ciurma di ragazzine che correvano e gridavano cercando di acchiapparsi. Non è stato agevole visitare tutte le stanze, perché appena aprivamo una porta sgusciava fuori un hobbit urlatore e sudato, quasi sempre di sesso femminile, che si lanciava contro un nemico immaginario in atteggiamento da battaglia. sarò inciampata in almeno quattro bambine sotto ai due anni che si rotolavano nel corridoio ed avrò schivato colpi da altre sei o sette, tutte femmine tra i tre ed i dieci anni. Bambini maschi erano pochissimi e ghettizzati in un angolo del giardino a lanciarsi tranquillamente una palla. Le volte che arrivava l'incursione delle bambine si nascondevano sotto allo scivolo per non farsi vedere. Una scena da telefono azzurro. Tornando agli adulti, finito il giro turistico della casa sono tornata insieme a Rita nel giardino ed ho notato che Lorenzo mi cercava con lo sguardo, mi sono fatta vedere e lui mi ha invitato ad avvicinarmi con una certa urgenza divertita, mi sono avvicinata al cerchio di uomini che nel frattempo si apriva per conoscermi, ho notato subito espressioni strane nelle facce di alcuni di loro, ma ho fatto finta di niente, fino a che Lorenzo non mi ha preso per la mano e mi ha introdotto nella discussione: "Ecco la causa di tutto!", ha cominciato, "Lei è Claudia!". Ho dato un rapido sguardo ai quattro che stavano li con le bocche aperte, uno era Davide, un altro era Fabio Capece, che chiaramente mi aveva riconosciuto e cercava di non incrociare il mio sguardo, altri due non sapevo chi fossero. Erano tutti un po' imbarazzati, non so per quale motivo, ma Lorenzo appariva divertito, così come anche Davide, che dava pacche sulle spalle agli sconosciuti e diceva loro: "Non vi preoccupate, sono due persone sportive! le malelingue non li toccano!", e così facendo faceva i complimenti a Lorenzo per l'ingresso ad effetto. Io non capivo cosa stesse succedendo, perciò ho salutato tutti e ho chiesto semplicemente se mi fossi persa qualcosa di divertente. Nessuno ha avuto il coraggio di parlare, allora ha preso la parola ancora Davide dicendo: "Niente di che ci stavano raccontato un inciucio che girava da queste parti, pare che una donna abbia lasciato il marito dopo un viaggio a Formentera e poi se ne sia andata con l'amante fino a Palermo, hai capito!", a parte Lorenzo tutti erano molto a disagio, così Davide ha continuato nella sua arringa: "Perciò ho pensato bene di aiutarli e presentargli l'amante!" ed ha indicato il fratello, che ha poi preso la palla al balzo ed ha concluso dicendo: "E se lui ha presentato l'amante, io dovevo presentare la fuggiasca ed eccoti qui!". Io sono rimasta un attimo in silenzio, non sapevo se arrabbiarmi per l'ennesima prova di piccolezza della gente oppure divertirmi come stavano facendo Lorenzo e Davide. Ho deciso per la seconda, così ho fatto un grande inchino, ed ho detto: "Eccomi qua, sono lei, quella che ha lasciato un marito che non la amava e la usava solo come bancomat, che ha avuto il coraggio di amare un uomo alla luce del sole e sconvolgere la sua vita per rendere migliore quella di entrambi, invece di tenersi entrambi: l'amante ed il marito e salvare le apparenze, ed essere uguale a tutti voi. Compreso te caro Fabio, che non hai il coraggio di guardarmi in faccia, guardati in testa e spera che non piovano taralli...".
Prima di terminare quello scambio ho notato che l'omone con la barba stava fissando Lorenzo con uno sguardo torvo, così mi sono girata verso di lui e gli ho gridato in faccia "E tu, cos'hai da guardare?", lui sembrava non avermi nemmeno sentito, e si è avvicinato ancora di più vero Lorenzo con il dito indice della mano destra alzato, dicendo "Ma...ma..tu...", allora Lorenzo, che se lo è trovato davanti, ha cambiato espressione, come se avesse visto un fantasma che prima era nascosto dentro ad un quadro ed ha esclamato stupito: "Mangiafuoco?", e quello per tutta risposta ha sbottato: "Lorenzo? Che minchia ci fai qua a Napoli?". Il fratello Davide a quel punto ha colto l'occasione per stemperare la tensione gridando Mangiafuoco!! Signori abbiamo Mangiafuoco! Venghino signore e signori al teatro dei burattini....Carramba che sorpresa. E poi rivolgendosi all'omone, dandogli una forte pacca sulla spalla : "Ora ci devi spiegare come conosci mio fratello, sul soprannome, alzo le mani!!". A quel punto, viste le risate generali ho stampato un lungo bacio sulla bocca di Lorenzo e ce ne siamo andati via da quel capannello di gente inutile. E' stata una liberazione.
Il buffet è stato eccellente, curato da un catering locale, io mi sono divertita a provare tutto, dal cous cous vegetariano ai medaglioni di manzo al barolo, così, tanto per non farmi mancare niente. Poi finalmente c'è stata la torta con i confetti e le bomboniere, e gli invitati sono andati via. Siamo rimasi solo, si fa per dire, noi della famiglia, quindi ad occhio e croce quindici persone, compresi i due camerieri venuti per servire il pranzo, ci siamo potuti rilassare ed io ho potuto chiacchierare un po' con Rita, e con i genitori di Lorenzo. E' stato importante non tanto per me quanto per Lorenzo, poter stare un po' con la sua famiglia, dalla quale è stato lontano per tanto tempo, e mi ha fatto piacere potergli stare vicino mentre spiegava al padre le sue scelte, non condivise per tanto tempo, di lasciare la giurisprudenza e darsi alla sua passione, il teatro, lui è un'artista e va accettato, non è come gli altri, ha una sensibilità diversa, io lo amavo anche prima del successo che ora sta arrivando. Non gli ha detto del film, l'ho fatto io, ho fatto vedere alla madre ed al padre le foto della firma del contratto con la casa di produzione, abbiamo parlato degli altri progetti e delle rappresentazione che farà anche a Napoli, al teatro Augusteo, come evento speciale fuori abbonamento. So che non capiranno mai perché ha scelto di lasciare una strada sicura come una laurea per una incerta come quella dell'attore. Ma a me non importa io so che questo è quello che ama fare e so che lo farà bene con tutto il cuore.
Si è fatto tardi e Lorenzo si sta versando un'altro bicchiere di vino, si è alzato in piedi, pensavo che avesse deciso di andare via, invece sta chiamando tutti a raccolta: "Devo dirvi un'altra cosa:", comincia, ma io non so di cosa si tratti. "Il vero motivo per cui oggi siamo qui non è il battesimo della piccola, anche se ci ha fatto molto piacere festeggiarla.", la madre lo guarda con apprensione, ma lui prosegue come se non avesse notato la preoccupazione negli occhi di tutti. "Il vero motivo non lo sa nemmeno Claudia!", mentre pronuncia quelle parole, la terza figlia di Davide si avvicina e gli porge una scatolina blu, lui la prende, e si inginocchia davanti a me, mi mostra un anello di plastica colorata e mi dice: "Questo è solo un giocattolo, quello vero è dentro un cassetto a Palermo, ma non potevo aspettare. MI vuoi sposare?", non riesco a trattenere le lacrime, perché davvero mi ha preso alla sprovvista, la gioia mi invade, non riesco a parlare, sento urla ed applausi intorno a me, sono confusa. Allora mi alzo, mi metto l'anello e lo bacio. Poi quando tutte le voci si sono spente gli faccio la mia sorpresa e gli dico: "Questo è solo un bacio, la vera risposta è qui dentro di me!" gli prendo la mano e la poggio sul mio ventre.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top