7 L'operazione

Knockout si risvegliò con un mal di testa incredibile dietro la nuca, ritrovandosi sdraiato su un pannello di ferro con i polsi e le caviglie fissate lì, immobilizzandolo.
Si guardò attorno cercando di capire dove si trovasse, senza successo ; era in una stanza molto alta con le pareti larghe e tonde, molto scura e poco illuminata con al centro un tavolino.
Un rumore attirò la sua attenzione; il rumore di un portone che si apriva e che si chiudeva.
Alzò lo sguardo dritto a sé, scorgendo appena entrata una figura alta e slanciata con le mani dietro la schiena e un ghigno sul volto.
"Starscream?!", esclamò il prigioniero, confuso.
"Salve, mio buon Knockout", disse l'aguzzino, avvicinandosi a un niente dal suo viso.
"Che cosa vuoi da me?".
"Soltanto un piccolo favore".
"E sarebbe?".
Starscream si scostò di lato, mostrando il tavolino su cui ci era appoggiata una strana sfera metallica.
"Dovrai impiantarmi il T-Kog".
"E se mi rifiuto?".
Udì un qualcosa di metallico battergli la testa in alto; alzò lo sguardo trovandoci la ragazzina di poco prima che gli puntava in viso un cannone.
"Maledetti bastardi...", mormorò il medico con rabbia.
"L'avevo sempre detto che i terrestri potevano esserci utili", disse Starscream sarcastico.
"Da quand'è che stai con gli umani?", chiese Knockout con un pizzico di stupore.
"Io e lei siamo in società".
"Siamo soci", s'intromise Alexis.
"Non è con la mia morte che risolverete la cosa".
"Hai preso un abbaglio Knockout.
Noi non ti uccideremo. Ti tortureremo se ti rifiuti, ma stai pure tranquillo", gli puntò addosso l'indice destro, appuntito e affilato "la tortura sarà esclusivamente estetica", disse quell'ultima frase con un ghigno.
Knockout capì fin troppo bene.
Starscream avvicinò l'indice verso la carrozzeria con una calma impressionante, facendo aumentare la paura dentro al dottore.
"Fermo!", gli urlò Knockout poco dopo, disperato.
L'indice si fermò a un niente dal petto del dottore.
"Cos'hai deciso?".
Knockout sospirò.
"Ti aiutero' ".
Starscream sorrise malignamente, imitato da Alexis.

Una volta libero, Knockout venne condotto verso il laboratorio dove vi era tutto il materiale per eseguire l'operazione.
"Fateli bastare", gli disse l'aguzzino.
Subito dopo Starscream si sdraiò sul lettino mentre il medico induceva la stasi.
Poi cominciò.
Durante l'operazione aveva il forte desiderio di tirar fuori la sega circolare e decapitare quel maledetto F22, ma si sentiva osservato in continuazione, e non aveva tutti i torti. Alexis lo spiava dall'alto, nascosta in un'incavatura della parete, controllando che Knockout non facesse del male a Starscream durante la stasi.
L'operazione durò in totale due ore e mezza. L'aereo, appena sveglio, ci mise pochi minuti a riacquisire la lucidità.
Accompagnato da Knockout e da Alexis, uscì dalla navicella e testò il
T-Kog.
Funzionò a meraviglia.
Entrò in modalità aereo e volò intorno al rifugio per dei buoni minuti, sfogandosi come non mai.
Appena ritornò a terra, si ritrasformò con un'eleganza incredibile.
"Ottimo lavoro Knockout", disse, prima di stordire il medico con un colpo ben assestato sulla fronte.
Il dottore cadde in indietro con un tonfo metallico.
"Ora che ce ne facciamo?", chiese Alexis.
"Adesso lo vedrai".
Starscream prese il telecomando del ponte terrestre e lo avviò, poi prese di peso Knockout non con poca difficoltà e lo portò oltre il portale assieme ad Alexis.
Ricomparvero in una prateria erbosa, di un verde scintillante, quasi artificiale.
Appena Starscream mise piede lì, un colpo lo prese in pieno petto, stramazzandolo a terra. Nonostante il dolore, riuscì a rialzarsi con l'Energon che aveva cominciato a fuoriuscire a fiumi dalla ferita.
"La tua sudicia umana ti accompagnerà nella tomba", disse Dreadwing con odio.
Puntò la mitragliatrice verso Alexis, ma prima che questa potesse attivare i cannoni, Starscream l'afferrò e con non poca difficoltà riuscì a oltrepassare il ponte terrestre, prima che si disattivasse.

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