1 Ricordi rammentati

Era scesa la notte nella base Autobot; buio assoluto e silenzio regnavano sovrani nel rifugio.
Ma non durarono in eterno.
Alexis era infatti seduta su una poltrona di fronte al computer acceso, a rivedersi mentre cantava a teatro, quando era ancora un'umana.
Appena divenuta un Transformer, non si era resa conto dei numerosi cambiamenti che aveva subìto.
Sì, le piaceva la sua nuova vita, ma avvolte desiderava ritornare alle sue forme originarie per quelle cose semplici: cantare a teatro, andare via con gli amici...
Accarezzandosi la guancia destra, la trovò umida e si rese conto che stava piangendo. Decise di sfogarsi cercando di fare meno rumore possibile.
"Ma che diamine stai facendo?".
Alexis si asciugò le lacrime e mise in pausa il video, poi si voltò.
Starscream.
"Niente, niente di niente...", rispose la ragazza, facendo finta di niente.
"Non mentirmi. Sai che riconosco le menzogne".
Alexis sbuffo'.
"Vieni a vedere".
Si voltò verso il computer mentre udiva Starscream sedersi di fianco a lei. Una volta seduto, la ragazza fece ripartire il video.
"È da un po' di tempo che mi guardo mentre cantavo, e avvolte mi fa desiderare di tornare ad essere un'umana".
Starscream sospirò. Avrebbe dovuto immaginarselo: le mancava la vita da terrestre.
Non avrebbe mai dovuto farla entrare in un corpo robotico.
"Però..." continuò Alexis "...la vita da robot mi piace, soprattutto con te al mio fianco".
Sorrise, imitata dall'F16.
"Sei la cosa migliore che abbia mai avuto".
"E nostra figlia? O pensi ancora che sia maschio?".
"Rimarrò dell'idea che sarà maschio e nostro figlio sarà la ragione per cui vivrò insieme a te".
"Su questo non ho dubbi. Ti ricordi come ci siamo conosciuti?".
"Come dimenticarlo".
"Ai quei tempi l'unica cosa che volevi era il potere".
"Verissimo. Ora invece ho tutto quello che non mi sarei mai meritato".
Alexis parve allarmarsi di fronte a quella dichiarazione.
"Che cosa intendi con non mi sarei mai meritato?".
"Ho fatto cose orribili. Ho ucciso e torturato tanti di quei Autobot che ho perso il conto".
"Starscream..." mormorò mettendogli una mano sulle ginocchia, stringendo la mano destra "non conta cos'hai fatto in passato, ma cos'hai fatto nel futuro".
"Spero tu abbia ragione".
"Allora non pensarci più. Cambiando argomento, come chiamiamo nostro figlio? Ormai non manca tanto".
"Io avevo pensato a Starlight se fosse stata una femmina".
"Molto bello. Io avevo pensato a Light. Sai, mi piace Death Note quindi...".
Sorrise maliziosa mentre Starscream la squadrava in malo modo, non capendo ovviamente.
"Non so di cosa tu stia parlando però Light è più bello te lo concedo".
"Però so che preferiresti avere un maschio. In quel caso come lo chiamiamo?".
"Mi sembra ovvio: Starscream Junior".
"Per favore no, tutto ma non quello. Io avevo pensato a Silver; nella nostra lingua significa argento".
", Silver mi piace".
"Ti va di divertirti?" sorrise maliziosa
"scommettiamo sul sesso di nostro figlio".
Starscream sorrise con un ghigno
"Molto allettante come proposta".
"Se sarà femmina, la chiameremo Light e pulirai il magazzino di Energon per un mese, assieme a Rachet".
"E se sarà maschio farai tutto quello che voglio io".
"Andata " gli strinse la mano destra "preparati a perdere crema di stelle".
"Non ci contare troppo ragnetto".
Sorrisero all'unisono mentre i propri corpi si scontravano; si baciarono sulle labbra, ma quel bacio durò poco visto che Alexis si staccò quasi subito per andare a dormire.
Con un ghigno, Starscream la seguì.

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